Stefania Craxi (FI): per l’Ue serve un salto di qualità

Bandiere dell'UE sventolano davanti alla sede della Commissione europea a Bruxelles, Belgio, il 2 ottobre 2019. REUTERS/Yves Herman/Foto d'archivio
«Il ‘disimpegno’ manifestato dalla nuova amministrazione americana – espresso con toni e modalità certamente poco apprezzabili – conferma una traiettoria già evidente da tempo, avviata ben prima dell’inizio della seconda presidenza Trump. Le recenti evoluzioni della politica statunitense delineano infatti una realtà ormai chiara: Washington, come evidenziato puntualmente dal ministro Crosetto, sta ridefinendo le proprie priorità strategiche, concentrandosi sulla competizione globale con la Cina e orientando in tal senso le proprie forze e, ancor più, le risorse disponibili, sempre più limitate. Per questo motivo è errato interpretare tale scenario, al di là delle dichiarazioni, come la fine del rapporto atlantico o della stessa Alleanza. Tanto più se queste analisi nascono dalla comprensibile emotività del momento o, peggio, da contingenze e convenienze politiche interne. Siamo, piuttosto, in una fase di profonda trasformazione e di ridefinizione dei paradigmi consolidati su cui si fondava il rapporto atlantico e l’Alleanza, all’interno dei quali l’Europa dovrà assumere un ruolo crescente e sempre più centrale». Lo afferma in una nota Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama.
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