Xi Jinping comincia a ripulire anche Hong Kong?

Il 10 ottobre, la Commissione Centrale per l’Ispezione Disciplinare, che si occupa di contrastare la corruzione nel Partito Comunista Cinese (Pcc), ha annunciato che Li Gang, funzionario di Hong Kong, è stato posto in libertà condizionata per un anno per via di «gravi violazioni disciplinari».

Dal 2003 al 2012, Li è stato vice direttore dell’Ufficio di collegamento di Hong Kong, un ramo delle autorità di Pechino situato a Hong Kong, ex colonia britannica dotata di un sistema governativo indipendente, in virtù della Dichiarazione Congiunta negoziata nel 1997 tra il Regno Unito e la Repubblica popolare cinese.
Da allora Pechino ha però incrementato costantemente la sua influenza nel tessuto politico, economico e sociale della città, spesso operando attraverso l’Ufficio di collegamento; finché quest’anno, durante il 20esimo anniversario del passaggio, il ministero degli Esteri cinese è arrivato addirittura ad affermare che la Dichiarazione Congiunta è un «documento storico senza più alcun significato reale».

Li Gang (Screenshot)

Il 10 ottobre, il giornale Ming Pao di Hong Kong scriveva che a 62 anni Li non è ancora in età pensionabile. Tuttavia, la punizione da parte Pcc è proprio un modo per costringerlo alla pensione.
E guardando più a fondo, si scopre anche perché Li è diventato il più recente bersaglio di Xi Jinping: come molti altri funzionari purgati, infatti, fa parte della fazione del Partito fedele a Jiang Zemin, l’ex leader del Pcc in guerra direttamente contro quello attuale, Xi Jinping. Il braccio destro di Jiang Zemin era l’ex vicepresidente Zeng Qinghong, a sua volta protettore politico di Li Gang.

Li era spuntato dal 16esimo Congresso Nazionale nel 2002 come funzionario di Partito in erba. A soli 40 anni – età in cui ci si può considerare un giovane, all’interno del Partito – è stato eletto vice direttore dell’Ufficio di Informazione del Consiglio di Stato, organo del Partito incaricato della propaganda e della censura.

All’epoca, Zeng era membro del Politburo e, secondo i media di Hong Kong, elogiava spesso Li durante le riunioni, definendolo una persona con un «forte pensiero politico», un’«energia vigorosa nel lavoro» e una «visione internazionale».
Quindi, l’anno successivo, Li si è trovato già al comando dell’Ufficio di collegamento di Hong Kong, facendo da occhi e orecchie per la fazione di Jiang.

Nel decennio successivo, quando Li era a Hong Kong finiva spesso sui giornali scandalistici locali a causa dei suoi rapporti con le case di tolleranza, mentre ostentava la sua ricchezza indossando abbigliamento e orologi di lusso, frequentava club privati e trascorreva lunghi periodi di vacanza nella Cina continentale.
Nonostante tutto, Li continuava a svolgere funzioni amministrative come direttore dell’Ufficio di collegamento a Macao, vice direttore dell’Ufficio Affari Esteri e, più recentemente, come membro del Consiglio di Stato per gli Affari Esteri.

Li era noto anche per essere vicino a un altro alleato della fazione Jiang, l’ex direttore esecutivo di Hong Kong Leung Chun-ying. Ma appena Xi Jinping ha consolidato il suo potere, Leung ha perso i favori di Pechino.

Estromettendo Li, Xi segnala che si sta seriamente sbarazzando dell’influenza di Jiang a Hong Kong, la cui fazione negli ultimi anni ha sempre tentato di suscitare disordini e controversie nella politica locale.

Articolo in inglese: Punishing Official Helps Chinese Leader Gain Control of Hong Kong

Traduzione di Massimo Marcon

 
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