Vitalizi e migranti, le prime preoccupazioni del nuovo governo

Di Vincenzo Cassano

A governo non ancora fiduciato dal Parlamento, i neoministri sono già al lavoro, tra studio di fascicoli e primi annunci.

La fiducia si voterà probabilmente martedì o mercoledì, ma il leader 5 Stelle Luigi Di Maio già annuncia quale potrebbe essere il primo provvedimento: l’abolizione dei vitalizi dei parlamentari.
«La delibera è già pronta ed è sul tavolo del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico – dichiara il vice premier Di Maio – Lo abbiamo promesso in campagna elettorale e lo faremo subito togliendo i privilegi agli ex parlamentari. Poi loro facciano tutti i ricorsi che vogliono, ma il provvedimento verrà fatto e Fico ci lavora già da due mesi».

L’abolizione dei vitalizi, per quanto relativamente poco significativa a livello del bilancio dello Stato manderebbe un segnale forte, ma allo stesso tempo presenta dei rischi, perché i parlamentari dovrebbero votare per perdere i propri privilegi. E annunciarlo prima ancora del voto di fiducia è una scelta peculiare, e altrettanto rischiosa.

Intanto il neo ministro dell’Interno Matteo Salvini, parte all’attacco sulla questione migranti. Ma assicura a Tgcom: «Non terremo una linea dura, ma di buon senso».

«Oggi altri morti in mare: il Mediterraneo è un cimitero – continua il leader leghista – C’è un unico modo per salvare queste vite: meno gente che parta, più rimpatri. La vita è sacra e per salvarla bisogna evitare che salgano sulle carrette del mare. Da ministro farò di tutto, lavorando con quei governi, per evitare le partenze di quei disperarti che pensano che c’è l’oro in Italia. Non c’è lavoro per gli italiani, non c’è nulla di semplice. Al governo non ci sono né Batman né Robin».

E ancora: «Sono stato al Viminale e ho aperto diversi fascicoli. Ho scoperto che in Italia il costo di assistenza per i richiedenti asilo è il più caro d’Europa e i tempi di rilascio delle autorizzazioni i più lenti».

Salvini prende inoltre atto dell’apertura di Francia e Germania – che inizialmente avevano avversato il neo governo, quando ancora la situazione era instabile, ma che hanno subito cambiato toni non appena si è formato – ma afferma di voler attendere i fatti.

Matteo Salvini ribadisce che in Europa occorre «rincontrattare» le leggi sui migranti. E la Merkel gli dà persino ragione: «Gli italiani – afferma il Cancelliere  – dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere così tanti migranti». Parole già pronunciate in passato – a onor del vero – ma che finora non hanno portato grandi novità.

 
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