Vicepresidente cinese: l’economia della nazione sta prendendo la «strada sbagliata»

Il vicepresidente cinese Wang Qishan ha aperto il Bund Summit 2020 a Shanghai con un serio avvertimento.

I giornali cinesi Caixin (privato) e Global Times (statale) hanno riportato il suo discorso e il succo dello stesso: «Il settore finanziario cinese non deve prendere la strada sbagliata della speculazione e del gioco d’azzardo, dell’auto-circolazione e delle bolle finanziarie, o degli schemi di Ponzi».

Tuttavia, la  sua dichiarazione non è stata riportata dai media portavoce del regime, come Xinhua News Agency e People’s Daily.

Qual è dunque il significato di questo? Ebbene, il discorso di Wang suonava come un velato attacco alle politiche economiche del leader cinese Xi Jinping e potrebbe alludere a lotte intestine all’interno del Partito Comunista Cinese (Pcc).

Una confutazione pubblica

Il Bund Summit, un tempo noto come Wall Street dell’Estremo Oriente, è una piattaforma internazionale per la comunicazione finanziaria di alto livello. Al vertice erano presenti anche Yi Gang, governatore della Banca popolare cinese e Chen Yuan, presidente del comitato organizzatore del Vertice del Bund.

Le osservazioni di Wang al vertice di Shanghai – la sua prima apparizione pubblica dopo aver mantenuto un basso profilo politico per quasi un anno – denotano i suoi dubbi nei confronti delle nuove politiche di Xi sul rilancio dell’economia.

L’economia cinese è in effetti sotto pressione, e il rallentamento è stato aggravato dalla guerra commerciale sino-americana e dalla pandemia. Il Pcc ha quindi lanciato politiche economiche per stimolare la crescita e ha richiesto a tutte le 31 province di attuare piani di stimolo economico.

Secondo i dati dell’Ufficio Nazionale delle Statistiche, pubblicati il ​​19 ottobre, l’investimento totale in asset fissi della Cina è stato di 43 mila 650 miliardi di yuan (circa 5 mila 609 miliardi di euro) nei primi tre trimestri del 2020, che è 10 volte superiore ai 4 mila miliardi di yuan (circa 597 miliardi di euro) del piano di stimolo economico del 2008. Tale spesa potrebbe solo provocare un nuovo e ancora maggiore ciclo di sovraccapacità, un enorme aumento del debito locale, inflazione e gravi squilibri economici strutturali.

Il piano di investimenti avviato nel 2008 ha suscitato molte critiche e preoccupazioni da parte degli economisti cinesi. E il ricordo della crisi dell’inflazione causata da esso non fa che alimentare ulteriormente le preoccupazioni di Wang.

Lotte tra fazioni nel Pcc

Ma perché solo alcuni giornali hanno riportato il discorso di Wang? Dal fatto che l’agenzia del regime Xinhua non ne abbia fatto menzione, si può dedurre come Xi Jinping abbia il pieno controllo della stessa. Tuttavia, il fatto che altri mezzi di comunicazione ne abbiano parlato, fa supporre che ci sia lo zampino di un altro Wang, questa volta di nome Huning, che è il capo del Dipartimento della Propaganda.

Lo scopo del riportare il discorso di Wang Qishan può essere solo uno: danneggiare la relazione tra il capo del Partito Xi Jinping e il vice presidente Wang Qishan, evidenziando quindi le lotte intestine tra fazioni all’interno del Partito.

Allo stesso tempo, il discorso di Wang Qishan potrebbe aver fatto piacere a Li Keqiang. Come premier, Li ha poca influenza nel processo decisionale della politica economica rispetto ai suoi predecessori Zhu Rongji e Wen Jiabao: è semplicemente un subordinato che esegue gli ordini di Xi. Negli ultimi mesi, quando Li ha parlato dell’«economia dei venditori ambulanti», durante le sue visite a Chongqing e in altre zone colpite dal disastro, i media ufficiali del Pcc non lo hanno menzionato. Inoltre, i leader del Pcc a Pechino e Shanghai hanno criticato l’«economia dei venditori ambulanti» per aver influenzato la gestione della città.

Un altro fattore che allude a lotte intestine, è che Xi ha abbattuto i «principini» (discendenti di ex alti funzionari del Pcc) che hanno criticato pubblicamente lui e il regime. In questo modo, il capo del Partito ha avvertito la seconda generazione rossa (la seconda generazione delle famiglie principali del Partito Comunista), che è lui ad avere il pieno controllo.

Wang è considerato un «principino» grazie al suo matrimonio con Yao Mingshan, la figlia dell’ex primo vice premier Yao Yilin. E Xi ha recentemente preso di mira gli alleati di Wang. Il 2 ottobre, durante la festa nazionale della Settimana d’oro, l’ex aiutante di Wang, Dong Hong, è stato indagato per corruzione. Dong è stato un ispettore disciplinare senior sotto Wang fino al 2017, quando Wang era a capo della principale agenzia anti-corruzione della Cina, la Commissione centrale per l’ispezione disciplinare (Ccdi).

L’amico di lunga data di Wang, Ren Zhiqiang, un principino ed ex presidente della Beijing Huayuan Real Estate, è stato condannato a 18 anni di prigione il 22 settembre. Ren aveva criticato Xi e il Pcc per aver nascosto la verità sulla diffusione del Covid-19, che ha portato a una pandemia. Alcuni critici ritengono che la dura condanna sia stata una punizione politica, piuttosto che legale.

Ad invitare Wang all’incontro è stato Chen Yuan, anche lui un principino e organizzatore del Vertice del Bund.

Il discorso al vertice di Wang invia un messaggio alla seconda generazione rossa: il piano di stimolo economico di Xi è sulla strada sbagliata. Wang stava anche indirettamente dicendo loro che è ora di decidere se volere o meno seguire Xi.

Sembra che le alte sfere del Pcc stiano lottando tra di loro e la lotta sia in pieno svolgimento.

 

L’autore Zhang Huidong è stato direttore generale di Rightway China Real Estate a Dalian, provincia del Liaoning. Ha conseguito un master in amministrazione aziendale e poi ha lavorato per Dalian Heavy Industry Group Co.Ltd.

Le opinioni espresse in quest’articolo sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

 

Articolo in inglese: China’s Wang Warns About Nation’s Economy Taking the ‘Wrong Road’

 
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