Via libera alla prima centrale nucleare negli Emirati Arabi Uniti

Di Tom Ozimek

Le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il 17 febbraio che la prima centrale nucleare del Paese è ormai pronta ad entrare in funzione; si tratta della prima struttura di questo genere nel mondo arabo.

Secondo Afp, un alto funzionario dell’ente di regolamentazione nucleare degli Emirati Arabi Uniti lo ha definito un «momento storico» e ha dichiarato che la licenza concessa all’operatore dell’impianto Nawah Energy Company sarà valida per 60 anni.

Hamad al-Kaabi, vice presidente della Federal Authority for Nuclear Regulation (Fanr) degli Emirati Arabi Uniti ha affermato: «Questo traguardo storico è stato raggiunto grazie alla visione degli Emirati Arabi Uniti e della loro leadership di costruire un programma pacifico di energia nucleare volto a soddisfare le future esigenze energetiche del Paese».

Una foto del logo della Federal Authority for Nuclear Regulation (FANR) degli Emirati Arabi Uniti presso la sua sede nella capitale Abu Dhabi, il 10 agosto 2017. (Karim SahibAFPGetty Images)

Avendo ormai ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, si prevede che la nuova centrale nucleare di Abu Dhabi, costata diversi miliardi di dollari, diventerà operativa nel giro di pochi mesi.

Christer Viktorsson, direttore generale della Fanr, ha dichiarato a Reuters che la licenza consente a Nawah Energy Company di iniziare a inserire il combustibile nucleare nel reattore, il che richiederà dalle 2 alle 3 settimane. In seguito, dopo aver effettuato i dovuti test, la centrale potrebbe iniziare a produrre energia elettrica a partire da maggio di quest’anno. Ad ogni modo, se tutti i test andassero a buon fine, sarebbero necessari comunque tra gli 8 e i 12 mesi perché il primo reattore raggiunga la massima capacità produttiva.

Christer Viktorsson, il direttore generale svedese-finlandese dell’Autorità Federale degli Emirati Arabi Uniti per la regolamentazione nucleare (FANR), durante un’intervista con Afp nel suo ufficio nella capitale Abu Dhabi, il 10 agosto 2017. (Karim Sahib/AFP/Getty Images)

L’impianto è stato costruito dalla Korea Electric Power Corporation, e inizialmente l’inizio della produzione elettrica era previsto per il 2017, ma l’avvio del suo primo reattore ha subito importanti ritardi.

Mycle Schneider, un analista indipendente, ha spiegato a Bloomberg che la centrale «Barakah doveva essere una vetrina per l’industria nucleare internazionale, ma la sua entrata in funzione è in ritardo di almeno tre anni e non c’è dubbio che il budget sia stato ampiamente sforato».

Kaabi ha dichiarato alla conferenza stampa che la costruzione del secondo reattore è stata «terminata al 95 percento» e che la Fanr ha iniziato a lavorare per fornirgli la licenza di esercizio.

La centrale di Barakah è una delle quattro che gli Emirati Arabi Uniti sperano di rendere operative entro il 2023, con l’obiettivo di raggiungere complessivamente quasi il 20 percento della capacità di produzione di energia elettrica del Paese.

Il progetto viene inoltre seguito con attenzione da molte altre nazioni arabe che hanno un forte interesse a diversificare il proprio approvvigionamento energetico includendo il nucleare.

Nel 2006, gli Emirati Arabi Uniti sono stati uno dei sei Stati membri del Consiglio di cooperazione del Golfo – che comprende Kuwait, Arabia Saudita, Bahrein, Qatar e Oman – che ha iniziato ad occuparsi formalmente della produzione di energia nucleare; la Francia si è impegnata a sostenere il progetto e l’Iran ha offerto aiuto per quanto riguarda la tecnologia nucleare.

Il Regno dell’Arabia Saudita ha poi annunciato nel 2010 l’avvio di un proprio programma di energia nucleare. In un decreto reale si legge: «Lo sviluppo dell’energia atomica è essenziale per soddisfare il crescente fabbisogno energetico del Regno per la produzione di energia elettrica, di acqua desalinizzata e per ridurre la dipendenza dalle risorse d’idrocarburi».

L’Arabia Saudita prevede ora di costruire due grandi reattori nucleari che dovrebbero soddisfare circa il 15 per cento del suo fabbisogno energetico entro il 2040.

Anche l’Egitto, un altro pezzo grosso nella regione, sta lavorando per costruire una centrale nucleare nella città di Dabaa, con il sostegno della Russia.

Atomstroyexport, una filiale dell’azienda statale russa Rosatom, ha annunciato il 16 febbraio che tre società egiziane si sono aggiudicate le gare d’appalto per la costruzione della prima fase dell’impianto, che dovrebbe entrare in funzione nel 2022.

Articolo in inglese: Arab World’s First Nuclear Power Plant Gets Green Light in UAE

 
Articoli correlati