Il vero nemico interno è la Cina comunista

Di Bruce Abramson e Robert B. Chernin

L’ex segretario di Stato Mike Pompeo ha recentemente avvertito che se l’amministrazione Biden sbagliasse la politica degli Stati Uniti sulla Cina, le persone si ritroverebbero a vivere in un «mondo molto diverso».

È una dichiarazione agghiacciante ma accurata che gli americani non possono permettersi di ignorare. La Cina vuole cambiare il mondo in modi ostili agli interessi e ai valori americani. Questi cambiamenti stanno già influenzando le vite e la libertà dei cittadini americani.

I dati confermano la crescente influenza della Cina sull’economia e la cultura statunitense. La Cina detiene una partecipazione di controllo in oltre 2.400 società statunitensi, comprese alcune delle più grandi. La portata del suo regime ora copre ogni settore del business americano, comprese le più innovative tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni. Come il mondo ha realizzato durante la pandemia, la Cina controlla catene di approvvigionamento critiche, incluse quelle del cibo, dei farmaci e dei prodotti sanitari. I crescenti investimenti della Cina nell’istruzione, nell’intrattenimento e nei media statunitensi, danno forma sempre più a tutto quello che le persone ascoltano e imparano (incluso naturalmente quello che non sentono).

Il regime cinese usa la politica monetaria e fiscale come un arma strategica di attacco. Il suo controllo della valuta manipola gli equilibri del mercato e il prezzo dello yuan. L’industria cinese inonda il mondo di beni di consumo a basso costo – cibo, medicine, tecnologia, sussidi per l’istruzione e prodotti di intrattenimento – troppo spesso a scapito delle industrie nazionali americane.

Riguardo ai diritti umani, la Cina imprigiona gli uiguri nei campi di concentramento, brutalizza i praticanti del cristianesimo e del Falun Gong e li usa assieme ai prigionieri politici per prelevarne forzatamente gli organi. Nel 2020, il regime ha soppresso la libertà e l’autonomia di Hong Kong e ha diffuso una vasta disinformazione sulle origini della pandemia di coronavirus.

Eppure, troppi leader americani sembrano indifferenti. Persino le notizie di presunte spie cinesi che hanno sviluppato strette e durature relazioni con la senatrice Dianne Feinstein (D-Calif.) e il deputato Eric Swalwell (D-Calif.) – due parlamentari democratici con accesso a informazioni sensibili e critiche per la sicurezza nazionale – sono state accolte con indifferenza. Al contrario, Swalwell è stato ricompensato con un nuovo posto nel comitato dei servizi segreti ed è stato selezionato come uno dei responsabili del processo di impeachment.

Nonostante la crescente consapevolezza che la Cina stia sfidando gli Stati Uniti per la leadership globale, la minaccia posta alle proprie libertà e stili di vita rimane poco chiara per la maggior parte degli americani. Il governo Biden, non a caso, considera la Cina come un concorrente, non come una vera minaccia. Si sbagliano.

Nel corso della storia, i vari componenti delle relazioni internazionali hanno generalmente imitato la struttura del potere, o dei poteri dominanti. Dopo la seconda guerra mondiale, il mondo è venuto a cercare negli Stati Uniti quel modello. I Paesi di tutto il mondo organizzano regolarmente elezioni perché le elezioni conferiscono legittimità al governo. Anche alle Nazioni Unite, gli Stati membri sono nominalmente uguali e i diritti umani sono un argomento di perpetua discussione, dibattito e diplomazia. Gli approcci basati su regole al commercio e la risoluzione delle controversie caratterizzano tutte le principali organizzazioni internazionali.

Sebbene molte di queste elezioni siano fasulle, l’Onu sia un ‘focolaio’ dell’ anti-americanismo e i diritti umani siano ampiamente violati su base quotidiana, il punto chiave è che quasi tutto il mondo si sente obbligato a rendere almeno un omaggio retorico ai valori americani e al sistema statunitense.

In un mondo dominato dalla Cina, i valori e i sistemi cinesi assumeranno questo ruolo universalizzante. L’importanza dei diritti umani, delle libertà civili, dello Stato di diritto e del governo rappresentativo verrebbe notevolmente ridimensionata. Se l’ordine mondiale cambierà, i governi nazionali, compreso quello americano, seguiranno l’esempio. Comprendere questo punto è fondamentale per proteggere e preservare la libertà e la prosperità degli Stati Uniti.

La direzione degli Stati Uniti che inconsapevolmente, ma volontariamente, sacrificano la propria libertà e prosperità per assorbire quei valori, sta diventando chiara. Il progressismo americano segue già una forma morbida del modello cinese. Un’oligarchia d’élite illuminata trasmette fatti, credenze e valori ufficiali che nessuno può mettere in dubbio. Coloro che si mettono in riga possono prosperare nella misura in cui servono alla concezione di interesse pubblico dell’oligarchia. Altri possono ricevere sussidi in cambio dell’accettazione del pensiero dominante ed esprimono gratitudine per la generosità del governo. I cittadini sono incoraggiati a spiarsi a vicenda per ingraziare gli oligarchi locali. Quelli ritenuti discutibili, sia per la loro etnia o credenze, devono invece essere cancellati dalla società civile.

Un’America senza i diritti e le libertà fondamentali che hanno sempre caratterizzato il suo spirito, è un’America fertile per un’era di dominio cinese. Quasi tutte le tendenze della vita americana contemporanea sembrano andare in quella direzione. Le politiche accomodanti che stanno già prendendo forma all’interno dell’amministrazione Biden, rappresentano una grave minaccia per gli ideali, i valori e il benessere degli Stati Uniti. Stanno conducendo a un mondo, e a un’America, conforme agli ideali e ai valori del comunismo cinese.

Una cosa è spiegare la minaccia che la Cina rappresenta per i comuni cittadini americani e per le loro famiglie. Ma la vera preoccupazione è che i passi falsi che l’amministrazione Biden sta già compiendo, rischiano di generare un mondo molto diverso. L’avvertimento di Pompeo è perfettamente corretto.

Il Partito Comunista Cinese e la sua alleanza con il progressismo americano sono il vero nemico interno.

 

Bruce Abramson e Robert B. Chernin sono direttori dell’American Center for Education and Knowledge . Abramson è l’autore dell’imminente «The New Civil War: Exposing Elites, Fighting Progressivism, and Restoring America» ​​(RealClear Publishing, 2021).

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: China, the True Enemy Within

 
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