Usa, lobbista di Huawei dona migliaia di dollari alle campagne Dem

Di Andrew Thornebrooke

Un lobbista di un’azienda cinese (considerata una minaccia alla sicurezza nazionale) ha donato migliaia di dollari ad almeno otto campagne del Congresso Democratico americano (la sinistra americana).

Thomas Green, consulente legale presso lo studio legale multinazionale Sidley Austin e principale lobbista del gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei, ha contribuito personalmente offrendo più di 10 mila dollari a otto campagne Dem nell’ultimo mese. Questi sono i dati di OpenSecrets, un gruppo no-profit che tiene traccia delle spese politiche.

I contributi sono stati forniti principalmente alle campagne Dem negli Stati contesi o in cui il candidato democratico era in difficoltà.

I contributi includevano pagamenti di 2.000 dollari al senatore Mark Kelly (D-Ariz.); 2.000 dollari al senatore Raphael Warnock (D-Ga.); 1.000 al giudice capo della Corte Suprema della Carolina del Nord Cheri Beasley, che si candida per un seggio al Senato; 1.000 al luogotenente governatore del Wisconsin Mandela Barnes, che si candida al Senato; 1.500 al rappresentante Tim Ryan (D-Ohio), 500 a Glenn Ivey, candidato per rappresentare il Maryland alla Camera; 1.500 al luogotenente governatore della Pennsylvania John Fetterman, che si candida per un seggio al Senato; e 1.000 alla senatrice Catherine Cortez Masto (D-Nev.).

Green ha aiutato a guidare il team di lobby di Huawei dal 2019.

A quel tempo, l’amministrazione Trump aveva limitato la capacità dell’azienda di fare affari con il governo degli Stati Uniti a causa dei legami dell’azienda con il Partito Comunista Cinese (Pcc) e degli apparenti sforzi per minare la politica estera degli Stati Uniti.

Huawei è stata quindi accusata nel 2020 di aver cospirato per rubare segreti commerciali da numerose aziende tecnologiche statunitensi e alla fine è stata dichiarata una minaccia alla sicurezza nazionale dalla Federal Communications Commission nel 2020.

L’amministrazione Biden ha avviato un’altra indagine su Huawei all’inizio di quest’anno, a seguito delle accuse secondo cui la società avrebbe utilizzato illegalmente ripetitori di telefoni cellulari per raccogliere informazioni sulle strutture militari statunitensi al fine di trasmettere tali dati al Pcc.

Inoltre, il mese scorso il Dipartimento di Giustizia ha annunciato diversi nuovi casi in cui si ipotizza che ufficiali dell’intelligence del Pcc abbiano tentato di interferire con il caso contro Huawei a nome del regime cinese e a beneficio dell’azienda.

Secondo i documenti del tribunale (pdf), gli agenti cinesi hanno tentato di influenzare il caso contro Huawei, corrompendo un dipendente del governo degli Stati Uniti perché trafugasse documenti top secret tra cui elenchi di testimoni, dettagli sui dipendenti associati al caso e note dell’accusa.

Green ha anche difeso l’ex aiutante di Trump Rick Gates, che nel 2019 si è dichiarato colpevole di aver evaso le tasse e violato le leggi federali sulle lobby nascondendo milioni di dollari derivanti da rapporti d’affari in Ucraina.

La notizia è solo l’ultima di un elenco crescente di accuse contro eminenti democratici con presunti legami con il Pcc.

Il rappresentante Don Beyer (D-Va.), per esempio, è stato costretto a licenziare un assistente del Congresso il mese scorso dopo che un’indagine ha scoperto che il dipendente aveva tentato di organizzare incontri con parlamentari su richiesta dell’ambasciata cinese a Washington.

Il governatore del Michigan Gretchen Whitmer, nel frattempo è stato accusato il mese scorso di aver consegnato 715 milioni di dollari in denaro dei contribuenti alla filiale statunitense di una società cinese con forti legami con il Pcc. Whitmer si difeso parlando di «sviluppo economico».

Epoch Times ha chiesto un commento a Green e a tutte le campagne democratiche che hanno ricevuto i fondi, ma non ha ricevuto risposta in tempo utile.

 

Articolo in inglese: Huawei Lobbyist Gives Thousands to Democrats’ Midterm Campaigns

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