Usa, incriminato Maduro per narcoterrorismo

Il Dipartimento di giustizia Usa offre 15 milioni di dollari a chiunque contribuisca all'arresto e alla condanna del dittatore venezuelano

Di Janita Kan

Gli Stati Uniti hanno incriminato il dittatore socialista del Venezuela Nicolas Maduro e altri importanti funzionari del regime per narcoterrorismo e traffico di droga; il contrabbando aveva lo scopo specifico di «inondare gli Stati Uniti di cocaina»; questo è quanto annunciato il 26 marzo dal Dipartimento della giustizia Usa.

Il Dipartimento ha reso pubblica un’azione penale contro Maduro, che lo accusa di aver favorito il contrabbando di cocaina negli Stati Uniti da parte di una violenta organizzazione terroristica, la Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (Farc). Il leader socialista è stato accusato di essere coinvolto in operazioni di narcoterrorismo – un reato che comporta una pena minima di 20 anni – di associazione a delinquere volta a esportare cocaina negli Stati Uniti, così come di altre reati penali collegati al contrabbando di droga.

Il procuratore generale William Barr lo ha annunciato durante la conferenza stampa di giovedì 26 marzo, aggiungendo che l’associazione a delinquere riguarda molti funzionari del regime venezuelano, attuali e passati, che avrebbero tratto profitto dalla corruzione. Il Dipartimento della giustizia ha incriminato più di una dozzina di questi funzionari di alto rango per il loro coinvolgimento, tra cui il capo dell’Assemblea Nazionale Costituente del Venezuela, diversi funzionari dei servizi segreti e alcuni membri dell’esercito. Inoltre, tra gli accusati risultano anche due leader delle Farc.

I funzionari del Dipartimento di Giustizia hanno affermato che il dittatore venezuelano Nicolas Maduro e altri funzionari del regime dirigevano un cartello che aveva lo scopo di «inondare» gli Stati Uniti di cocaina. Gli Stati Uniti stimano che ogni anno vengono importate illegalmente 250 tonnellate di cocaina dal Venezuela. (Dipartimento di Giustizia)

Barr ha dichiarato: «Il regime venezuelano, un tempo guidato da Nicolás Maduro Moros, rimane afflitto dalla criminalità e dalla corruzione. Per oltre 20 anni, Maduro e alcuni suoi importanti colleghi avrebbero collaborato con la Farc per importare [negli Stati Uniti, ndr] tonnellate di cocaina e devastare la società americana».

«Il comunicato di oggi si focalizza sullo smantellamento dell’estesa corruzione all’interno del governo venezuelano, un sistema costruito e controllato per arricchire le persone ai più alti livelli del governo. Gli Stati Uniti non permetteranno a questi corrotti funzionari venezuelani di sfruttare il sistema bancario statunitense per trasferire i loro proventi illeciti dal Sud America, né di proseguire nei loro piani criminali».

Il Dipartimento ha sottolineato che, sebbene Maduro sia attualmente in Venezuela, il leader socialista potrebbe spostarsi fuori dal Paese, e ha offerto una ricompensa di 15 milioni di dollari per chiunque fornisca informazioni che porteranno alla sua cattura e condanna.

«Ci aspettiamo che alla fine otterremo la custodia di questi imputati e prenderemo in considerazione tutte le opzioni per ottenere il loro arresto», ha dichiarato Barr durante la conferenza stampa.

In risposta, Maduro ha pubblicato un post su Twitter condannando le incriminazioni nei suoi confronti, e accusando gli Stati Uniti e la Colombia di cospirare per «riempire il Venezuela di violenza».

La requisitoria accusa Maduro e i suoi coimputati di essere leader e dirigenti di un’organizzazione di traffico di droga denominata ‘Cartello dei Soli’, che opera dal 1999. Secondo le dichiarazioni del tribunale, il cartello mirava non solo al profitto dei suoi membri, ma anche a «inondare» gli Stati Uniti di cocaina e «infliggere gli effetti nocivi della dipendenza dalla droga ai consumatori negli Stati Uniti».

Secondo l’atto di accusa, Maduro, uno dei leader del cartello, si è occupato delle spedizioni di molte tonnellate di cocaina prodotta dalla Farc, ha fatto sì che il cartello fornisse armi di tipo militare alle Farc, e coordinato le relazioni estere con l’Honduras e altri Paesi al fine di «agevolare il traffico di droga su ampia scala». È stato anche accusato di aver richiesto l’assistenza dei leader della Farc per l’addestramento di un gruppo di miliziani non governativi che opera, in sostanza, come braccio armato del cartello.

Barr ha specificato che secondo le stime statunitensi ogni anno vengono importate illegalmente dal Venezuela circa 250 tonnellate di cocaina tramite rotte sia aeree che marittime, precisando poi che tale quantità di cocaina equivale a 30 milioni di dosi letali.

Questa accusa arriva alcuni mesi dopo che il presidente Donald Trump aveva fatto pressioni su Maduro affinché abbandonasse la sua carica, dopo che l’Assemblea nazionale del Venezuela, regolarmente eletta, aveva dichiarato illegittima la presidenza di Maduro. Gli Stati Uniti infatti si rifiutano di riconoscerlo come leader venezuelano a causa della sua elezione fraudolenta, riconoscendo invece ufficialmente il suo avversario, Juan Guaidó, come presidente ad interim.

Lo scontro tra i due è diventato una sorta di referendum globale sul socialismo, con più di 100 nazioni del mondo libero, tra cui Stati Uniti, Regno Unito e Australia che si sono schierate dalla parte di Guaidó. Nonostante questo, Maduro si è rifiutato di rinunciare al potere, facendo precipitare il Venezuela nel caos politico, esacerbato per giunta dalla disastrosa situazione economica del Paese.

Gli Stati Uniti accusano da molto tempo Maduro e il suo regime socialista di violazioni dei diritti umani, corruzione e per essere responsabili del crollo dell’economia del Paese.

Durante il suo discorso sullo stato dell’Unione di febbraio, Trump aveva dichiarato: «Maduro è un sovrano illegittimo, un tiranno che brutalizza il suo popolo. Ma la presa di Maduro sulla tirannia sarà distrutta e spezzata».

 

Articolo in inglese: US Charges Venezuela’s Nicolas Maduro With Narco-Terrorism, Drug-Trafficking

 
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