Usa, ha inizio il rimpatrio di massa degli immigrati clandestini

Il 13 luglio gli agenti dell’Ufficio per l’Immigrazione degli Stati Uniti (Ice) hanno avviato un’ operazione nazionale per eseguire le sentenze definitive di rimpatrio, commutate dai giudici americani nei confronti degli immigrati clandestini.

Tuttavia l’operazione sta incontrando notevoli resistenze; poche ore prima, il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha annunciato di essere a conoscenza di alcuni blitz dell’Ice nei quartieri di Sunset Park e Harlem. Il sindaco ha anche scritto su Twitter che secondo le sue fonti le operazioni non hanno avuto alcun successo.

Il presidente Donald Trump aveva già posticipato questa operazione nazionale su richiesta della presidente della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi. E i funzionari dell’Ufficio Immigrazione avevano dichiarato che l’operazione avrebbe coinvolto solo le unità familiari che hanno ricevuto una sentenza di rimpatrio definitiva.

La stragrande maggioranza degli immigrati coinvolti – ai quali viene concesso di soggiornare temporaneamente in territorio americano in attesa della risposta dei giudici alla richiesta di asilo politico – non si sono presentati in tribunale il giorno dell’udienza. Nel mese di febbraio, l’Ufficio per l’Immigrazione ha spedito 2 mila lettere agli immigrati in questione, consigliando loro di recarsi presso i commissariati di polizia locale per essere espulsi dal Paese. Tuttavia, Matt Albence ha dichiarato a Fox News, il 14 luglio, che solo il 3 percento dei destinatari aveva risposto alla lettera.

Ha poi aggiunto: «A questo punto non possiamo fare altro che eseguire le ordinanze di rimpatrio emesse dai giudici».

D’altra parte, a New York, il Dipartimento cittadino dell’Immigrazione ha condotto delle indagini a seguito di alcune segnalazioni, secondo cui gli agenti dell’Ice stavano controllando le carte d’identità presso una stazione della metropolitana. Il Dipartimento ha inviato una squadra, che però non ha individuato nessun agente dell’Ice sul posto.

New York è una ‘città santuario’, che si oppone attivamente alle operazioni sull’immigrazione intraprese a livello federale. La città usa i soldi dei contribuenti per insegnare agli immigrati clandestini come aggirare le autorità sull’immigrazione, durante fiere locali e appositi seminari. Uno di questi seminari forniva anche MetroCard gratuite ai partecipanti.

De Blasio, uno dei candidati alle elezioni presidenziali 2020, ha consigliato agli immigrati clandestini di non aprire le porte o parlare con gli agenti dell’Ice, oltre ad aver intrapreso diverse iniziative per ostacolare l’attuazione delle leggi nazionali sull’immigrazione.

In realtà De Blasio non è l’unico sindaco che sta intralciando attivamente le autorità federali in materia di immigrazione. Ci sono oltre 300 governi, tra statali e provinciali, che stanno cercando di impedire l’arresto e il rimpatrio dei migranti clandestini con leggi scritte, regolamenti o politiche.

Il 14 luglio l’Ice ha pubblicato una lista con i dettagli di molti casi in cui i clandestini hanno commesso reati dopo essere stati rilasciati dai dipartimenti di polizia locale, nonostante le richieste contrarie da parte dell’Ice. Uno dei casi più clamorosi è quello di un immigrato clandestino che era stato fermato dalla polizia di Los Angeles per possesso di droga, per poi essere rilasciato a febbraio dello scorso anno, nonostante l’Ice avesse richiesto il suo arresto da oltre un mese. Ora il soggetto in questione è stato arrestato con l’accusa di omicidio.

Inoltre, l’11 luglio l’Unione Americana per le Libertà Civili (Uclu) ha avviato una querela preventiva per proteggere i richiedenti asilo. Mentre gli attivisti favorevoli all’apertura delle frontiere hanno organizzato manifestazioni in tutta la nazione, incluso un evento in Colorado durante il quale i partecipanti hanno tirato giù una bandiera americana nei pressi di un centro dell’Ice, e la hanno rimpiazzata con una bandiera messicana. I manifestanti hanno quindi deturpato la bandiera americana con dei graffiti per poi issarla nuovamente, ma a testa in giù.

Dal canto loro i funzionari del governo hanno dichiarato che l’operazione colpirà 2 mila persone su cui pende un ordinanza di rimpatrio definitiva, sparse in diverse grandi città, tra cui Chicago, Los Angeles, New York e Miami.

 

Articolo in inglese: ICE Begins Rounding Up Illegal Aliens for Deportation

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