Usa e Taiwan uniti per difendere la democrazia

Il 19 marzo, nello forzo congiunto di difendere i valori comuni, Stati Uniti e Taiwan hanno lanciato un nuovo programma denominato Indo-Pacific Democratic Governance Consultation (Ipdgc).
L’obiettivo del programma è rinforzare le relazioni bilaterali tra gli Stati Uniti e Taiwan e aiutare a difendere la libertà e la democrazia nei Paesi della regione indo-asiatica. La Ipdgc è un’iniziativa congiunta dell’Istituto Americano di Tawan e del Ministero degli Affari Esteri di Taiwan.

Il programma è stato lanciato come risposta alla crescente preoccupazione del mondo occidentale nei confronti dei tentativi cinesi, sempre più insistenti, di penetrare nelle società libere e democratiche e interferire con esse.
Di recente, infatti, la Stanford University ha pubblicato uno studio che riassume l’infiltrazione della Cina nella stampa, nelle università, nei gruppi di analisti, nella politica e in altri significativi settori della società civile americana.

L’11 marzo 2019, al Consiglio degli Affari Mondiali (Wac) tenutosi a Los Angeles, il ministro degli Esteri di Taiwan Joseph Wu, ha affermato: «Taiwan è la prima linea di difesa nella battaglia ideologica che sta investendo l’Australia, il Giappone, l’Europa, gli Stati Uniti e tutte le società che hanno lo stesso modo di pensare nel mondo […] Taiwan ha subito un attacco molto più duro a causa dell’intensificata campagna cinese per sovvertirne la democrazia, perpetrata giorno dopo giorno tramite l’intimidazione militare, la coercizione economica, gli attacchi diplomatici, la disinformazione e la sovversione politica; lo scopo è di indebolire il nostro governo liberamente eletto e interferire con le elezioni».

Secondo l’intervento di Wu all’inaugurazione della Ipdgc a Taipei, il programma lanciato da Taiwan e dagli Stati Uniti servirà a «difendere e promuovere i valori condivisi della democrazia, dei diritti umani, della libertà e del buona governo nella area Indo-Pacifica e oltre». La regione Indo-Pacifica in generale copre gli Stati Uniti e i grandi Paesi democratici dell’Asia e dell’Oceania, come l’India, l’Australia, il Giappone e appunto Taiwan.

Brent Christensen, direttore dell’Istituto Americano di Tawan (Ait), ha dichiarato durante l’inaugurazione che il programma aiuterà gli Stati Uniti e Taiwan a aumentare la reciproca cooperazione e perseguire «progetti congiunti nella zona che aiutino gli altri Paesi nell’affrontare le sfide della governance attuale».

Christensen ha apprezzato anche Taiwan come un importante partner per gli Stati Uniti nel promuovere una regione Indo-Pacifica libera e aperta.

Il novembre scorso, in un comunicato stampa della Casa Bianca, il governo Trump ha sottolineato il suo deciso e durevole impegno per far avanzare «una libera e aperta regione Indo-Pacifica tramite investimenti e partnership commerciali, sicurezza e governance».  Nel comunicato, inoltre, il vice presidente americano Mike Pence ha annunciato di aver portato avanti varie iniziative volte a cooperare con alleati, partner, e istituzioni della regione Indo-Pacifica per promuovere un governance solida, corretta e reattiva.

L’importanza di Taiwan

Gli Stati Uniti non avevano rapporti diplomatici con Taiwan dal 1979, quando l’amministrazione del presidente Jimmy Carter aveva formalizzato i rapporti Usa-Cina. Taiwan è stata costantemente sotto la pressione della crescente potenza militare e economica della Cina continentale.

Nel discorso del 2 febbraio, il leader cinese Xi Jinping ha di nuovo menzionato la politica cinese del «un Paese due sistemi politici» che dovrebbe essere la strategia di base per riunire Taiwan (capitalista) alla Cina comunista.

Il modello di «un Paese due sistemi politici» era stato creato in precedenza per permettere il ritorno di Hong Kong alla Cina. Xi spera che la pratica del modello usato per Hong Kong possa pavimentare la strada anche per unire Taiwan a Pechino.

Tuttavia, nella comunità internazionale molti pensano che il modello usato per Hong Kong sia un fallimento: da quando Hong Kong è tornata alla Cina infatti il livello della libertà e della democrazia sta continuamente diminuendo. Durante le proteste di Hong Kong del 2014, conosciute anche come il Movimento degli ombrelli (gialli) durato 79 giorni, centinaia di migliaia di residenti di Hong Kong, inclusi studenti di liceo, hanno manifestato per strada per il suffragio universale, tuttavia le autorità di Hong Kong hanno represso la manifestazione con violenza.

Il presidente di Taiwan Tsai Ing-wen, al contrario del leader di Pechino Xi jinping, stava promuovendo un vasto «consenso di Taiwan» sin dal 2011, prima di essere eletta. Il vasto «consenso di Taiwan» consisteva nella promozione dei valori di libertà, democrazia, diritti umani e il rifiuto del modello di «un Paese e due sistemi politici» proposto dal Pcc.

La Cina è diventata la seconda grande potenza economica del mondo dal 2010 in base al Pil, ma la sua crescita economica non ha portato libertà e democrazia al suo popolo come il mondo occidentale si aspettava. In particolare la Cina sta ancora reprimendo con forza la libertà religiosa.

Sam Brownback, ambasciatore americano per la libertà religiosa internazionale, durante la sua visita a Hong Kong a marzo ha dichiarato: «Sembra che il governo cinese sia in guerra con la Fede. È una guerra che non vincerà mai. Il Partito Comunista Cinese deve ascoltare la richiesta del suo popolo di libertà religiosa». Ha menzionato i gruppi che sono perseguitati in Cina per la loro fede come i Cattolici, i Tibetani e i praticanti della disciplina spirituale del Falun Gong.

La Cina e Taiwan hanno uno sfondo culturale simile, ma opposto per quanto riguarda la libertà religiosa. Il Falun Gong (conosciuto in occidente col nome di Falun Dafa) era popolare in Cina prima della persecuzione lanciata dal Pcc nel 1999 (che ne ha vietato la pratica, incarcerato e ucciso i praticanti), a Taiwan il Falun Gong non è vietato affatto, anzi si è continuamente diffuso.    

Nell’inaugurazione della Ipdgc, Christensen ha confermato che i valori democratici, le libertà fondamentali, i diritti umani, «appartengono a ogni membro della razza umana in ogni parte del mondo. Sono dati da Dio e sono diritti universali. Il fallimento di alcuni governi di riconoscere questa verità non le toglie nulla e non ne diminuisce l’importanza».

Sun Yat-sen ha creato la Repubblica di Cina (conosciuta come Taiwan), basandosi sui valori dei Padri Fondatori americani e sulla cultura tradizionale cinese, rendendola la prima repubblica fondata sulla democrazia in Asia. Da più di un secolo Taiwan è in prima linea nell’affrontare la più forte e tirannica dittatura comunista della storia umana. Questo piccolo Paese, un’isola con una popolazione di 23 milioni, sta partecipando insieme ai leader del mondo libero nella difesa dei valori comuni condivisi da tutti i Paesi democratici della regione.

Il Vice presidente Usa, Pence in un discorso dell’ottobre 2018 presso l’Hudson Institute ha dichiarato: «l’accoglienza della democrazia a Taiwan mostra una strada migliore per tutta la popolazione cinese».

Articolo in inglese: US and Taiwan Make Joint Efforts to Defend Common Values

 
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