Usa, Corte Suprema archivia una serie di cause sulle elezioni presidenziali del 2020

Di Matthew Vadum

Nella mattinata del 22 febbraio la Corte Suprema statunitense ha archiviato una serie di contestazioni legali riguardanti le recenti elezioni presidenziali del 2020.

Una delle cause era stata intentata dal deputato Mike Kelly (R-Pa.), che contestava la vittoria del presidente Joe Biden sull’ex presidente Donald Trump. Kelly aveva chiesto alla Corte Suprema di esaminare la sua causa che nello specifico contestava la regolarità delle politiche di voto per corrispondenza nel suo stato natale, la Pennsylvania.

Secondo Kelly, la legge statale numero 77, che ha introdotto nel 2019 il voto per corrispondenza universale senza eccezioni, avrebbe violato la Costituzione degli Stati Uniti.

La Corte Suprema ha anche respinto una istanza che chiedeva la revisione del caso ‘Partito Repubblicano della Pennsylvania v. Degraffenreid’.

Un altro caso respinto è quello presentato dall’avvocato L. Lin Wood contro il segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger, che contestava i risultati e le politiche in Georgia.

Anche un caso dall’Arizona, Ward v. Jackson, è stato archiviato. La causa contestava la vittoria di Biden nelle elezioni dello Stato.

In più, anche un appello presentato da Trump contro i risultati del Wisconsin è stato respinto. Il caso era ‘Trump v. Biden’. Un altro appello legato alle elezioni in Wisconsin, King v. Whitmer, è stato archiviato.

 

Articolo in inglese: Supreme Court Dismisses Slew of 2020 Presidential Election Lawsuits

 
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