Uno sguardo all’esercito di troll cinesi, l’armata cibernetica più grande al mondo

Di Gu Feng

Nel mondo odierno di internet, una tipologia di utenti mette in pericolo la sicurezza e l’integrità delle persone, e i cinesi li chiamano ‘la triade informatica’. Tra questi gruppi ci sono i troll di internet del regime cinese, conosciuti come wumao dang, o anche ‘esercito dei 50 centesimi’, che negli ultimi anni hanno portato avanti le campagne di disinformazione del Partito Comunista Cinese (Pcc) per quanto riguarda la pandemia di Covid-19, le proteste di Hong Kong contro la legge sull’estradizione, le elezioni del 2020 a Taiwan, le elezioni del 2020 negli Stati Uniti e altri importanti eventi internazionali.

Le origini dei troll del Pcc

I troll internet del Pcc, descritti in uno studio come «astroturfers a noleggio che promuovono gli interessi di aziende e altri attori disposti a pagare le loro tariffe, e lavorano quindi per loro», sono una delle più grandi organizzazioni criminali al mondo. Sulla base dei dati storici dei principali motori di ricerca, i troll commerciali sono emersi su internet dal 2004.

E, attraverso un’analisi dei dati, possono essere divisi in tre fasi di sviluppo.

La prima fase è stata dal 2004 al 2009, durante la quale si sono concentrati principalmente sulla cancellazione di post, la vendita, la promozione e la difesa dei diritti per conto di terzi.

La seconda fase è stata dal 2010 al 2013, che è stata la fase di sviluppo del business dei troll del Pcc. In questa fase, l’ambito di attività ha cominciato ad espandersi. Le principali società di troll hanno iniziato ad agire come agenti di pubbliche relazioni per gli individui, le imprese, le sezioni locali del Pcc, le agenzie governative e le istituzioni non governative del Pcc per affrontare le crisi online. Durante questa fase, un gruppo di civili assoldati dal Pcc ha iniziato ad apparire su internet per partecipare ad eventi pubblici: si tratta dell’esercito dei 50 centesimi (chiamati così perché si dice vengano pagati 50 centesimi di yuan per ogni post).

La terza fase è stata dal 2014 al 2021, quando questo business si è trasformato. Nel febbraio 2014, il Pcc ha ufficialmente istituito il Gruppo Guida Centrale per gli Affari Cibernetici, sotto il quale si trova l’Amministrazione Cibernetica della Cina o Ufficio della Commissione Centrale per gli Affari del Cyberspazio.
Cinque settori di attività sono stati istituiti per lavorare sotto il Cac: l’Ufficio di Lavoro per i Commenti su Internet, l’Ufficio di Lavoro Sociale di Internet, l’Ufficio di Amministrazione della Rete Mobile, l’Ufficio di Coordinamento per la Sicurezza su Internet e l’Ufficio di Cooperazione Internazionale. Le loro responsabilità includono il monitoraggio dell’opinione su internet, la gestione, il controllo dei troll di internet, le relazioni pubbliche relative alle questioni di internet, la propaganda d’oltremare e il dipartimento di lavoro del Fronte Unito.

Dopo l’istituzione del Cac, il Pcc ha lanciato una campagna informatica per consolidare il controllo di vari hacker civili indipendenti e di società di troll. Allo stesso tempo, la Lega della gioventù comunista cinese ha reclutato decine di milioni di studenti universitari per lavorare come troll part-time nelle principali università della Cina. Il Comitato centrale degli affari politici e legali ha inoltre reclutato milioni di detenuti nelle principali prigioni come troll informatici a tempo pieno. In questo modo, i cyber hacker e i troll si sono trasformati da un «esercito di guerriglia» in un «esercito regolare» controllato dal Partito.

La struttura organizzativa dei troll

Secondo gli insider, il Pcc attribuisce grande importanza alla formazione e alla gestione dei suoi troll del web. Il Pcc ha istituito organizzazioni speciali dell’esercito cibernetico a tutti i livelli di governo. Il reclutamento del personale, l’addestramento, l’assegnazione dei compiti, il pagamento e le riunioni sono tutti condotti online.

Essi sono composti dalle seguenti sei categorie di personale: quadri della lega della gioventù comunista, influencer dei social media, studenti universitari, dipendenti di società internet, detenuti in prigione e disoccupati. Il loro pagamento si basa su diverse categorie di lavoro ed è calcolato in base al numero di post che fanno. Ci sono molti tipi di ruoli, e i ruoli principali includono convocatori, personale tecnico (hacker), scrittori, commentatori online e supervisori dell’opinione pubblica. I troll stessi si dividono in due grandi categorie: nazionali e d’oltremare.

I troll del Pcc disprezzati dagli utenti cinesi

Il popolo cinese non osa esprimere la sua rabbia contro il Pcc, il quale spende enormi somme di denaro pubblico per pagare decine di milioni di membri dell’esercito da 50 centesimi ogni anno.
In Cina, i principali portali internet, su ordine del Pcc, permettono all’esercito dei 50 centesimi di sopprimere le critiche e stigmatizzare i dissidenti, creare una falsa opinione pubblica, nascondere vari crimini commessi dal Pcc, minare l’ordine sociale e la moralità, creare l’illusione della prosperità nazionale, incitare l’odio razziale ed etnico, creare malignamente dicerie su altri Paesi, falsificare le verità storiche e diffondere messaggi per ingannare il pubblico.
Ogni volta che su internet appaiono degli articoli di importanti leader del Pcc, i commenti sono quasi sempre pieni di adulazione, grazie ai messaggi lasciati dai troll. I netizen cinesi disprezzano l’esercito dei 50 centesimi, ma il regime considera i loro commenti come opinione pubblica.

L’esercito cibernetico del Pcc è un tumore maligno per tutto il mondo

Oggi, con la globalizzazione di internet, l’esercito cibernetico del Pcc ha messo in pericolo la sicurezza dei Paesi di tutto il mondo. Nel mondo cibernetico, i troll del Pcc sono come una malattia infettiva, che attacca i Paesi di tutto il mondo. Per esempio, gli hacker attaccano i siti web di dipartimenti governativi chiave, istituti di ricerca scientifica, grandi imprese e università per rubare le loro informazioni. L’esercito dei 50 centesimi attacca malignamente i leader di governo e gli anticomunisti in altri Paesi. Gli influencer del regime cinese implementano l’aggressione culturale su internet. In breve, l’esercito informatico del Pcc approfitta della libertà di parola nei Paesi democratici per attaccare altri Paesi.

Già un decennio fa, gli Stati Uniti avevano incluso gli attacchi informatici del Pcc tra le questioni chiave nella diplomazia Usa-Cina, ma la situazione sta peggiorando.

Il 18 marzo, l’amministrazione Biden ha tenuto il suo primo dialogo di alto livello con il regime cinese in Alaska, nel quale il segretario di Stato Anthony Blinken ha incontrato Yang Jiechi, un alto diplomatico di politica estera del Pcc, e il ministro degli esteri cinese Wang Yi. Blinken ha detto che gli Stati Uniti avrebbero «discusso le nostre profonde preoccupazioni per le azioni della Cina, anche in Xinjiang, Hong Kong, Taiwan, gli attacchi informatici agli Stati Uniti, la coercizione economica dei nostri alleati».

Invece di includere il Mar Cinese Meridionale e le questioni commerciali Usa-Cina all’ordine del giorno, gli Stati Uniti hanno reso i cyberattacchi un argomento importante dei colloqui, il che dimostra l’entità del danno che l’esercito informatico del Pcc ha fatto agli Stati Uniti.

L’esercito informatico del Pcc lancia feroci attacchi ai social media statunitensi

Twitter ha annunciato il 12 giugno 2020, la «divulgazione» dei «23.750 account» del regime cinese che ha detto essere coinvolti «in una serie di attività manipolative e coordinate», e che hanno twittato «prevalentemente in lingue cinesi» per diffondere «narrazioni geopolitiche favorevoli al Partito Comunista Cinese (Pcc), mentre continuano a spingere narrazioni ingannevoli sulle dinamiche politiche a Hong Kong».

Il 22 settembre 2020, Facebook ha anche rimosso una rete di account falsi che «coordinava un comportamento inautentico» nelle discussioni politiche mediante «155 account, 11 Pagine, 9 Gruppi e 6 account Instagram». Secondo Facebook, le loro attività «hanno avuto origine in Cina e si sono concentrate principalmente sulle Filippine e sul sud-est asiatico più in generale, e anche sugli Stati Uniti».

Gu Feng è un ex veterano dei media della Cina continentale che ora vive negli Stati Uniti.

Le opinioni espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni di Epoch Times.

Articolo in inglese: The Chinese Communist Party’s Internet Trolls Are the World’s Largest Cyber Army

 
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