Un’antica storia cinese, i ciechi vedono Buddha

Questa storia è stata ripubblicata, con autorizzazione, dal libro “Treasured Tales of China,” Vol. 1, in vendita su Amazon.

 

Nell’antica città di Vaishali, in India, vivevano 500 ciechi. A causa della loro disabilità non potevano lavorare per vivere, erano costretti a elemosinare il cibo e soffrivano quotidianamente il peso delle discriminazioni.

Un giorno i ciechi sentirono che il principe Siddharta (noto anche come Shakyamuni) era diventato un Buddha (un essere illuminato), e i loro cuori si riempirono perciò di speranza. Credevano che il Buddha avesse la capacità di liberare le persone da tutte le malattie, tribolazioni e preoccupazioni, e speravano sinceramente di poter seguire il sentiero buddista per coltivare la propria saggezza e il proprio carattere morale, così da divenire degni della sua misericordia.

Dopo alcune discussioni decisero di cercare un modo per incontrare il Buddha. Il capo del gruppo suggerì che fosse meglio recarsi dal Buddha di propria iniziativa piuttosto che aspettare che il Buddha venisse da loro. Così assoldarono una guida per essere guidati nel corso del viaggio, poiché non potevano vedere.

Durante il cammino seguivano la guida tenendosi per mano, formando una straordinaria lunga linea che si muoveva di qua e di là. Sebbene il viaggio fosse arduo, con la fede nei loro cuori, più camminavano più i loro spiriti diventavano chiari e le gambe leggere.

Fu allora che il gruppo raggiunse una palude che bisognava attraversare per entrare nel Regno di Magadha, dove viveva il Buddha. Vedendo il pericolo che li attendeva, la guida venne presa dalla paura, e senza curarsi della sorte del gruppo, rubò i loro soldi e li abbandonò. All’oscuro di ciò, i ciechi lo attesero invano per lungo tempo.

A un certo punto il capo udì il suono dell’acqua e chiese a tutti di dirigersi in quella direzione.

Proprio in quel momento proruppe la voce arrabbiata di un contadino: «Voi, bestie! Ma siete ciechi? Avete calpestato tutte le mie semenzali!».

«Oh Cielo! Siamo spiacenti. Noi non ci vediamo per davvero. Se potessimo vedere, non avremo mai camminato sulle sue semenzali», in questo modo il capo si scusò profondamente e aggiunse: «Ah! La prego di essere gentile e avere pietà di noi. La prego di dirci come possiamo trovare il modo di incontrare Buddha. Il nostro denaro ci è stato sottratto, ma può star certo che le daremo una compensazione per le sue semenzali in futuro. Lo prometto».

Addolorato dalle traversie dei poveri ciechi, il contadino sospirò e disse: «Va tutto bene. Seguitemi. Vi porterò al tempio buddista di Shravasti, dove si trova Buddha». A queste parole l’intero gruppo gioì profondamente e i ciechi ringraziarono ripetutamente il loro benefattore.

Il contadino li condusse al tempio come promesso e i ciechi erano molto contenti di essere finalmente giunti a destinazione. Tuttavia, non poterono che rattristarsi quando l’abate gli disse che erano arrivati troppo tardi, poiché il Buddha aveva già fatto ritorno a Magadha.

Il gruppo allora intraprese il difficile viaggio verso Magadha, superando avversità di ogni sorta. Ma quando arrivarono, appresero che il Buddha era già tornato a Shravasti.

Nonostante la spossatezza, erano ancora determinati a incontrare il Buddha, così si misero nuovamente in marcia verso Shravasti. Non si aspettavano, però, che l’abate del tempio gli avrebbe comunicato nuovamente che il Buddha era tornato a Magadha; ed è proprio quello che l’abate fece, sebbene con grande compassione.
Fu allora che le persone del gruppo giurarono che non sarebbero tornati a casa senza prima aver incontrato il Buddha. Alla fine viaggiarono avanti e indietro per ben sette volte. Il Buddha vide la loro fede e devozione, e quando fecero ritorno al tempio di Shravasti per la settima volta, il Buddha era lì ad attenderli.

«Oh, grande Buddha! Per favore dacci la luce! Mostraci la magnificenza di Buddha!» implorò il gruppo. Tutti i 500 ciechi si inginocchiarono, mostrando il massimo rispetto verso il Buddha.

Vedendo i loro cuori, il Buddha disse: «Siete così sinceri e avete intrapreso così tanti lunghi viaggi, e siete rimasti irremovibili nella vostra fede e determinazione. Vi concederò la luce».

Immediatamente tutte le 500 persone furono in grado di vedere e ringraziarono il Buddha per la sua incommensurabile grazia. Da quel momento divennero tutti diligenti discepoli del Buddha e al termine della loro coltivazione raggiunsero il livello di Arhat.

 

Articolo in inglese: An Ancient Chinese Story: The Blind See Buddha

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