Un’antica storia cinese, cento gesti di tolleranza

Durante la dinastia Tang visse un uomo chiamato Zhang Gongyi, capace di sopportare tutto ciò che le persone comuni trovavano insopportabile. Aveva giurato che avrebbe realizzato cento straordinari gesti di tolleranza nel corso della sua vita e ogni giorno si impegnava per mantenere il suo proposito.

Per questo, le persone lo chiamavano Zhang Bairen, che letteralmente significa ‘Zhang delle cento sopportazioni’.

Zhang non litigava mai mentre lavorava con altre persone. Era rigoroso con se stesso e molto generoso con gli altri. Dopo molti anni aveva compiuto un totale di 99 straordinari gesti di tolleranza: ne mancava solo uno per realizzare il suo voto.

Un giorno suo nipote si sposò, e lui invitò molti amici affinché partecipassero alle nozze. Un ricco banchetto era stato allestito per gli ospiti, quando, verso mezzogiorno, giunse alla casa un mendicante. Zhang Bairen disse: «Non rendetegli la vita difficile; offritegli del cibo, e mandatelo via dopo che si sarà rifocillato».

Uno dei servitori tuttavia, venne a riferirgli che il mendicante desiderava entrare e sedersi insieme agli altri ospiti. Zhang Bairen pensò che la richiesta fosse piuttosto insolita, ma nonostante questo, decise di accontentarlo.

Con indosso uno sporco e puzzolente abito da monaco il mendicante entrò nella stanza, camminò dritto verso Zhang Bairen e disse lui: «Grazie per la tua generosità. Oggi si celebrano le nozze di tuo nipote, sono venuto appositamente per congratularmi con lui. Ma ho una richiesta: vorrei mangiare insieme agli ospiti d’onore».

Zhang Bairen esitò un attimo ma alla fine acconsentì. Presentò il mendicante agli ospiti e disse loro: «Signore e signori, oggi mio nipote si sposerà. Vorrei esprimervi la mia gratitudine per essere presenti alle nozze. Questo anziano signore è appena arrivato e vorrebbe sedersi insieme a noi. Per favore siate gentili e trovategli un posto».

Tuttavia il mendicante sbottò: «No. Non intendevo un posto con gli ospiti comuni, ma con gli ospiti d’onore».

A quel punto Zhang Bairen gli chiese: «Come mai continui a chiedermi un posto d’onore? Il posto che ti ho riservato è già un posto per persone importanti».

Dopo aver udito queste parole il mendicante rispose: «Tu sei un uomo dal cuore nobile? Come è possibili che desideri cosi ardentemente trattare le persone in maniera diversa? I bei vestiti non rappresentano un buon carattere. Cosi come indossare dei vestiti logori non significa avere un carattere scadente. Perché non ci rifletti un po’ su, invece di agire cosi avventatamente?»

Le parole del mendicante toccarono il cuore di Zhang Bairen, che pensò che il mendicante avesse ragione e disse a se stesso: «Dal momento che ho fatto voto di sopportare 100 situazioni intollerabili, come potrei lasciarmi infastidire da qualcosa di cosi insignificante?». Cosi, si scusò immediatamente con il mendicante, e rivolgendosi a tutti gli ospiti disse: «Per favore, fate accomodare questo anziano signore in uno dei posti d’onore e non preoccupatevi che possa dire qualcosa di inopportuno».

Tutti gli invitati acconsentirono a far accomodare il mendicante in uno dei posti d’onore.

Terminato il banchetto tutti gli invitati andarono via, ma il mendicante rimase seduto e non sembrava avesse intenzioni di muoversi. Zhang Bairen camminò verso di lui e gli disse: «Nonno, penso che ormai tu abbia mangiato abbastanza, e si sta facendo tardi; che ne dici di dormire qui stanotte? Potresti dormire in cucina assieme ai cuochi, va bene?»

Il mendicante rispose «No. Sebbene io sia un mendicante, non dovresti farmi dormire in cucina. Devi trovare un buon posto dove io possa trascorrere la notte».

«Va bene, puoi dormire nella stanza degli ospiti» rispose Zhang Bairen.

Inaspettatamente il mendicante disse: «No. Non dormirò nella camera degli ospiti. Immagino che la stanza della sposa sia il luogo più confortevole della casa, perciò dormirò li. Chiedi a tuo nipote di dormire da qualche altra parte».

La richiesta del mendicante lasciò tutti a bocca aperta, e Zhang Bairen era sul punto di esplodere. «Nonno, ti rispetto per la tua veneranda età, e ho fatto del mio meglio per soddisfare le tue richieste, ma non capisco perché mi stai facendo una richiesta cosi scortese!».

«Intendo semplicemente dormire li, non ti darò ulteriori spiegazioni. Perché stai cosi tanto sulla difensiva? Se non sei degno del nome di Zhang Bairen, cambialo in Zhang Wuren (Zhang che non può sopportare)», rispose il mendicante.

Udite le sue parole, Zhang Bairen non sapeva più cosa fare. Dopo un po’ rispose al mendicante: «Va bene, ti concederò di dormire nella stanza della sposa, ma devo prima chiedere il permesso allo sposo e alla sposa».

Zhang Bairen parlò dunque con l’intera famiglia, ma il nipote esclamò: «No, questo è un insulto! Assolutamente no!».

Anche gli altri membri della famiglia ritenevano che il mendicante si stesse allargando troppo: «Se si spargesse la voce? Il nostro buon nome sarebbe rovinato!».

Zhang Bairen tuttavia fece del suo meglio per convincerli tutti: «Posso assicurarvi che non è un normale mendicante, ed è molto anziano. Non credo che farà del male alla sposa. D’altronde ha già promesso che se gli verrà concesso di dormire nella stanza della sposa non farà altro che dormire. Io chiederò ad alcune guardie di vigilare fuori dalla stanza. Se dovesse succedere qualcosa nella stanza, basta che la sposa urli e accorreremo immediatamente tutti in suo soccorso».

Il suo discorso apparve ragionevole alla sposa: «Il vecchio è stato talmente magnanimo nel corso della sua vita che è rispettato da tutti per il suo nobile carattere, ed è stato inoltre molto bravo a disciplinare i membri della propria famiglia. Noi, in qualità di nipoti, dobbiamo ereditare queste caratteristiche. Cosa ne dite se accettassimo la sua richiesta, realizzando cosi il suo centesimo straordinario gesto di tolleranza?».

Dopo un po’ l’intera famiglia era d’accordo. Zhang Bairen andò dunque in soggiorno per chiedere al mendicante di andare a riposarsi nella stanza della sposa. Il mendicante sorrise e seguì Zhang Bairen nella stanza. Non appena si sdraiò, si addormentò profondamente e non si udirono rumori per tutta la notte. Al mattino Zhang Bairen e gli altri si radunarono fuori dalla stanza della sposa, attendendo il suo risveglio. La sposa, che li stava aspettando nella stanza, aprì la porta e disse loro: «Ho avuto molta paura questa notte, non ho dormito e sono stata seduta sul mio letto per tutta la notte. Fortunatamente il mendicante non si è neanche girato durante il sonno».

Tutti guardarono verso il letto e videro che il mendicante stava ancora dormendo profondamente. Zhang Bairen lo chiamò diverse volte, ma lui non rispose, allora si fece avanti e sollevò le coperte. Ma con sua grande sorpresa non vi trovò alcun mendicante sotto! Al suo posto c’era una statua di oro scintillante grande quanto una persona. Osservandola meglio si accorse che sembrava Tai Bai Jin Xing [una divinità associata al pianeta Venere, ndr] ed era simile alla statua venerata nel tempio locale. Sul suo corpo erano incisi due versi:

Lavorando diligentemente, non avrai tribolazioni in questa vita. L’armonia regnerà per sempre nella Sala dei 100 gesti di tolleranza.

Alla fine Zhang Bairen comprese che il mendicante era proprio Tai Bai Jin Xing, che era venuto per metterlo alla prova. Rapidamente, la notizia dell’incidente si diffuse nell’intera provincia e persino oltre. Tutti ammirarono Zhang Bairen e allo stesso tempo compresero meglio la grandiosità della compassione divina. Capirono che tutto quello che le persone fanno in questo mondo viene registrato e che in futuro ci sarà sicuramente una retribuzione, buona o cattiva, per le proprie azioni. Cosi Zhang Bairen venne rispettato sempre di più, e la sua storia ricordò alle generazioni future che sopportare qualcosa che sembra intollerabile può condurre alla felicità eterna.

Questa storia è stata ripubblicata, con autorizzazione, dal libro “Treasured Tales of China,” Vol. 1, in vendita su Amazon.

Articolo in inglese: Ancient Chinese Stories: A Miracle After 100 Acts of Tolerance

Altri racconti tratti dal libro “Treasured Tales of China”:

 
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