Un chitarrista virtuoso ci ricorda che l’arte viene da un cuore puro

Da tempi lontani, la musica ha avuto un ruolo rilevante nella formazione delle diverse culture umane. Ogni artista possiede un proprio modo di esprimersi, che nasce dalla sua profonda interiorità. Il musicista newyorchese Nemanja Rebic è uno di quegli artisti che esprime il proprio stile con un’armonia ricca e commovente.

Questo musicista di talento si è esibito in tutta Europa, negli Stati Uniti e in India. Ha ricevuto inoltre un tutorato privato da famosi maestri indiani, come il virtuoso di tamburo mridangam Vidwan M. Vasudeva, il cantante carnatico G. Ravikiran e il sitarista Ustad Shahid Parvez Khan.

Per Rebic, che è nato a Novi Sad, seconda città della Serbia, la musica è un fatto naturale, e in tutta la sua vita ha svolto il ruolo principale. Ha raccontato a Ntd.tv: «La sera in cui sono nato, mia madre ha sentito una musica provenire dalla terrazza di un hotel vicino all’ospedale».

Ha l’impressione che da allora, la musica sia stata la sua compagna. Ricorda che da piccolo chiedeva spesso ai genitori di cantare la sua canzone preferita, e si muoveva seguendone il ritmo. Da ragazzino, usava una racchetta da tennis come chitarra e, a dodici anni, ha iniziato a strimpellare su una chitarra rotta. Vedendo la profonda passione per la musica, i genitori decidono di comprargli una chitarra a poco prezzo.

Nel 2006 nella vita di Rebic avviene una svolta. Per sei mesi visita l’India, per realizzare il sogno coltivato fin da ragazzo: imparare la musica carnatica, uno dei sistemi musicali più antichi e complessi del mondo.

A Bangalore decide di studiare gli strumenti di percussione e il canto, per comprendere più profondamente la musica, e perché pensa di applicare queste conoscenze alla chitarra. In questo periodo, ha il privilegio di imparare dal famoso percussionista di mridangam, Vidwan M. Vasudeva Rao. Rao ha preparato 4.000 studenti, e ha ricevuto numerosi premi per la sua dedizione alla musica carnatica.

Rebic ha detto dell’artista indiano: «È una persona sincera e molto umile, e ho apprezzato queste sue doti. Mi diceva che avevo una mente alquanto ritmica, e per me era un grande complimento. Ho imparato molto in quei sei mesi, mi ha dato tante cose da portare a casa, cose che ancora oggi imparo».

Rebic considera la musica indiana unica, e afferma: «La musica carnatica ha radici nella spiritualità e ha come fine il rispetto verso gli esseri superiori, sebbene nell’ultimo secolo sia molto cambiata nella forma e nel modo in cui i musicisti suonano. Io credo che spetti all’artista decidere se i principi giusti si manifesteranno nella musica».

Chiunque abbia occasione di ascoltare Nemanja Rebic suonare, concorda sul fatto che ha uno stile unico, che unisce quello non convenzionale delle forme di espressione percussive, con una tessitura ricca di emozioni profonde. Rebic crede che: «la vera grande arte provenga da un cuore puro», e fa del suo meglio per esprimere diversi sentimenti e diverse storie attraverso differenti composizioni.

Quando gli si chiede dove trovi l’ispirazione per le sue melodie, risponde che la deve alla pratica spirituale della Falun Dafa (nota anche come Falun Gong), che ha conosciuto nel 2007, da una signora su un autobus a New York.

Il musicista racconta: «Sono andato su internet, sul sito che mi aveva inviato, e quello che ho visto mi è piaciuto. Dopo qualche giorno, ho imparato gli esercizi e ho letto il libro Zhuan Falun tutto in una volta. Contiene tanti fatti affascinanti e dà risposte a domande importanti sui principi dell’universo».

Questa pratica, non solo ha fatto emergere la sua compassione, ma ha avuto benefici anche sulla salute e la mente. Ha precisato: «Mi ha convinto a sforzarmi di diventare una persona migliore in tutti i modi possibili, e a seguire Verità, Compassione e Tolleranza nei miei pensieri e nelle mie azioni. Questo rafforza la mia determinazione, e mi permette di vedere le avversità in modo positivo, come qualcosa che aiuta a migliorare il mio carattere».

La Falun Dafa è stata presentata in Cina nel 1992 da Li Honghzi. Grazie agli immensi benefici sulla salute, in pochi anni circa cento milioni di persone, solo in Cina, praticavano gli esercizi di meditazione pacifica.

Ma il 20 luglio 1999, l’ex dirigente del regime comunista cinese, Jiang Zemin, ha lanciato una campagna nazionale illegale di persecuzione e torture contro la Falun Dafa.

Quando Nemanja Rebic ha sentito parlare per la prima volta della persecuzione che infierisce sulla Falun Dafa, per mano del Partito comunista, non riusciva proprio a crederci. «Ero addolorato e sotto choc, non capivo, non aveva senso. Così ho iniziato a far conoscere la persecuzione attraverso i componimenti che scrivevo, e partecipo alle attività e ai concerti di New York, per raccontare alla gente i fatti della persecuzione».


Nemanja in un’esibizione a New York. (Facebook/Nemanja Rebi)

Rebic cerca inoltre di far emergere le storie di coraggio e perseveranza dei praticanti che vivono in Cina: Rose of Tiananmen è uno di questi pezzi musicali.
Spiega: «L’ho scritto per dedicarlo a una donna con un cappotto rosso che ho visto nel film Une Décennie de courage. Stava lì, con uno sguardo sereno, portando un cartello, mentre i poliziotti andavano verso di lei. Molto probabilmente è stata torturata a morte mentre era in carcere, perché non si è più rivista. Guardando quella foto, si vedeva il suo coraggio e la sua compassione: è davvero incredibile».

Il lavoro di un artista di solito è strettamente legato ai suoi valori personali, che si riflettono in ogni nota e in ogni composizione e, nelle sue opere, il musicista Rebic ne parla a tutti noi. Afferma: «Quello che mettete nella vostra arte riflette ciò che siete come artista. È molto potente e persino soprannaturale, quando si tratta dell’effetto che può avere sulle persone. La vera arte si concentra su virtù, moralità, felicità, gioia, saggezza, moderazione, entusiasmo, sincerità, compassione e, soprattutto, umiltà».

Ogni nota commovente di questo virtuoso artista, di livello mondiale, tocca i cuori e diffonde un messaggio di speranza, un battito alla volta.

 

Per approfondire:

 

Articolo in francese: Ce guitariste virtuose qui a étudié la musique des gourous indiens dit que « l’art vient d’un cœur pur »

Traduzione di Francesca Saba

 
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