Twitter impedisce agli utenti di retweettare i post di Trump

Di Gq Pan

Questo sabato 12 dicembre, Twitter ha limitato le reazioni ai post del presidente degli Usa Donald Trump riguardanti le elezioni. Per un certo lasso di tempo infatti, commenti, like e possibilità di retweet sono stati disattivati su alcuni dei post in cui il presidente affermava di aver vinto al «voto legale» e che le elezioni gli sono state rubate illecitamente.

In uno dei tre post di Trump pubblicati sabato mattina, il presidente ha risposto alla decisione della Corte Suprema di respingere la causa del Texas che contestava i risultati delle elezioni in Georgia, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Il Texas, infatti, sosteneva che la modalità scelta dai quattro Stati chiave per implementare le misure anti-Covid nelle loro procedure elettorali fosse illegale, e chiedeva alla Corte Suprema di impedire agli Stati di esprimere «voti illegali e costituzionalmente scorretti» nel Collegio Elettorale.

«Questo è un grande e vergognoso errore della giustizia – ha scritto Trump – Il popolo degli Stati Uniti è stato ingannato, e il nostro Paese è caduto in disgrazia. Neanche ci hanno dato la possibilità di arrivare in tribunale!»

In un altro tweet, Trump ha affermato che se fossero stati contati solamente i «voti legali» avrebbe «vinto le elezioni facilmente». E in un tweet separato ha affermato che due governatori repubblicani, Brian Kemp della Georgia e Doug Ducey dell’Arizona, hanno combattuto al fianco dei suoi avversari democratici per permettere che gli venissero rubati i voti.

«C’è un governatore peggiore di @BrianKempGa della Georgia, o di @dougducey dell’Arizona?» scrive Trump. «Questi sono due repubblicani solo nel nome, che hanno combattuto contro di me e contro il Partito Repubblicano ancora più duramente di qualsiasi altro democratico. Hanno permesso che quegli Stati in cui ho vinto facilmente venissero rubati. Questo non dimenticatelo mai, destituiteli!».

Su tutti e tre i tweet, il social media ha fatto comparire un messaggio in sovrimpressione: «Questa rivendicazione sui brogli elettorali è contestata». Anche i ‘mi piace’ e le opzioni di retweet sono state disattivate su questi post. Quando gli utenti provavano a condividere o a mettere like sui messaggi di Trump, appariva un messaggio con scritto: «Cerchiamo di evitare che un tweet come questo, che altrimenti violerebbe le Regole di Twitter, raggiunga più persone. Così abbiamo disabilitato gran parte dei modi di interagire con esso».

Screenshot/Twitter
Twitter ha impedito agli utenti di mettere ‘like’ ai post del presidente Donald Trump (Twitter / screenshot)

Twitter ha poi fatto marcia indietro ripristinando la funzione ‘mi piace’ sui post del presidente, ma agli utenti è stato permesso solo fare il ‘quote del tweet’ oltre ai propri commenti. Vietati i retweet, quindi.

A seguito di un ulteriore controllo alle 11:23 di domenica 13 dicembre, risulta che prima di poter mettere like a un post di Trump appaia un disclaimer che afferma: «This claim about election fraud is disputed [sic]. Contribuisci a mantenere Twitter la casa delle informazioni affidabili. Approfondisci prima di condividere». Risulta comunque possibile attribuire il mi piace, mentre in caso di tentativo di retweet, dopo il disclaimer, si viene reindirizzati alla funzione quote.

Scontro totale

Quest’ultima mossa per limitare la diffusione dei post di Trump su Twitter viene in un momento di massimo scontro fra il presidente e i social media: l’attuale governo ha promesso di smantellare la sezione 230 del Communications Decency Act del 1996, che garantisce alle società di social media come Facebook, Twitter e YouTube di non essere citate in giudizio nei tribunali americani in quanto non ritenute responsabili dei contenuti generati dagli utenti. Questo perché i social media non vengono considerati editori (publisher).

I critici dei giganti dei social media sostengono che in realtà questi ultimi agiscano come editori quando censurano certi utenti o argomenti, e usano il potere del fact-checking per etichettare come disinformazione i contenuti non conformi al loro pensiero.

«È essenzialmente uno scudo dato ai social media, perché affermano di rappresentare la piazza pubblica», ha affermato la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany durante una conferenza stampa. «E quando sei un editore, questo porta con sé alcune responsabilità. Non dovresti essere immune a tali responsabilità».

 

Articolo in inglese: Twitter Restricts User Interactions With Trump’s Posts on Election Disputes

 
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