Trump: rivalutare le relazioni con la Cina

«I nostri rapporti con la Cina erano buoni fino a quando non hanno fatto questo». Così sabato Donald Trump, accompagnato dalla task force Coronavirus della Casa Bianca, si è rivolto ai giornalisti: «Avevamo appena siglato un accordo commerciale con la Cina per l’acquisto da 250 miliardi di dollari (circa 229 miliardi di euro) all’anno dei nostri prodotti, e 40-50 miliardi di dollari (circa 36-45 miliardi di euro) dagli agricoltori. Poi all’improvviso è successo questo».

«A questo punto è sorta la domanda: “c’è da essere arrabbiati con la Cina?” La risposta dovrebbe essere un sonoro “sì”».

«Ma dipende – ha aggiunto il presidente – È stato un errore che sia andato fuori controllo? O è stato fatto deliberatamente? In entrambi i casi, avrebbero dovuto lasciarci intervenire. Avevamo immediatamente chiesto di recarci in Cina per verificare, ma non ce lo hanno permesso».

Non è chiaro se Trump si riferisse all’origine del virus o alla mancanza di trasparenza del regime sulle infezioni e sui decessi. Secondo alcune teorie, il virus potrebbe essere collegato a un laboratorio biologico a Wuhan, l’epicentro dell’epidemia.

Gli Stati Uniti, comunque, non sono l’unico Paese che ha chiesto di rivedere le sue relazioni con il regime comunista cinese. Giovedì, Dominic Raab, il segretario agli Esteri britannico e primo ministro ad interim, ha dichiarato che dopo la pandemia il rapporto della Gran Bretagna con Pechino non sarà più «business as usual». «Si deve fare assolutamente una profonda riflessione, e una revisione delle lezioni ricevute, compresa quella dall’epidemia del virus. Non credo che possiamo assolutamente tirarci indietro».

Alla domanda se ci sarà una «resa dei conti» con Pechino dopo la fine della crisi, Raab, che sta sostituendo il primo ministro Boris Johnson, in convalescenza per infezione del virus, ha risposto: «Non c’è dubbio che dopo questa crisi, gli affari non saranno come prima, e dovremo domandarci come la pandemia sia nata e se poteva essere fermata prima».

Importante medico della casa bianca mostra che i dati cinesi sull’epidemia sono falsi

Stando a sabato sera, i dati ufficiali del governo raccolti dalla Johns Hopkins University riportano che il virus del Pcc ha ucciso nel mondo circa 159.510 persone, infettandone oltre 2,3 milioni. Tuttavia i dati sono considerati imprecisi, per via del ritardo nella raccolta da parte dei governi e dell’inaffidabilità dei dati notificati dal regime cinese. Negli Stati Uniti ci sono oltre 732.000 casi positivi e 38.664 i decessi.

Durante il briefing con la stampa della Task Force, la dottoressa Deborah Birx, specializzata in immunologia, salute globale e ricerca sui vaccini, nonché coordinatrice della Casa Bianca per la risposta alla pandemia, ha mostrato una diapositiva con i tassi di mortalità per diversi Paesi, sfatando i dati del regime cinese.

Il presidente Donald Trump mostra la barra della Cina sull’infografica, Washington, 18 aprile 2020. (Sarah SilbigerGetty Images)

Nella tabella si nota che Belgio e Spagna hanno il tasso di mortalità più alto, rispettivamente con 45,2 e 42,81 persone decedute ogni 100.000 abitanti, mentre quello di Italia, Francia, Regno Unito e Paesi Bassi è rispettivamente di 37,64, 27,92, 21,97 e 20,14. Invece il tasso degli Stati Uniti è di 11,24 e quello della Germania di 5,25. Tuttavia, quello dalla Cina, segnato da un asterisco, è sospettosamente basso, allo 0,33. La Birx sottolinea di aver «aggiunto i dati della Cina in modo che si possa vedere quanto questo siano irrealistici».

Questi dati rilasciati dalla Cina includono anche quelli aggiornati a venerdì, che le autorità di Wuhan hanno rivisto, aggiungendo i morti in casa. I nuovi dati hanno portato il numero dei decessi da 1.290 a 3.869.

Tuttavia, nonostante le revisioni, la Birx dubita che il tasso di mortalità in Cina possa essere inferiore a quello di Regno Unito, Francia, Belgio, Italia e Spagna, che hanno sistemi sanitari altamente sviluppati, nonché medici, infermieri e attrezzature straordinari. Trump ha aggiunto che secondo lui il numero di morti in Cina dovrebbe essere il più alto del mondo: «La Cina è di gran lunga al primo posto perché il loro tasso di mortalità è sicuramente più elevato del nostro».

 

Articolo in inglese: Trump Suggests to Re-Evaluate Relationship With China as Top Doctor Debunks Regime’s Data

 
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