Trump: i «globalisti» hanno i giorni contati

Di Tom Ozimek

Per il presidente Trump, l’interruzione delle filiere di approvvigionamento causata dal virus ha messo in luce il punto debole di un’America dipendente dai Paesi stranieri.
I «globalisti», assicura, hanno ormai i giorni contati.

Trump ha rilasciato questi commenti giovedì, durante un’intervista con Fox Business. Quando gli è stato chiesto quanto dureranno ancora le restrizioni sui viaggi internazionali, volte a impedire l’ulteriore diffusione del virus del Pcc, il presidente ha risposto con tono speranzoso che presto «tornerà tutto come prima».

«Per molti versi, abbiamo imparato molto. E riporteremo la produzione [negli Stati Uniti, ndt] come non avremmo mai potuto fare senza tutto questo, per quanto cattivo sia stato».
In effetti, dopo lo scoppio della pandemia, gli Usa, come molti altri Paesi, si sono ritrovati a corto di forniture mediche essenziali, come dispositivi di protezione e ventilatori, che vengono prodotte prevalentemente all’estero, così hanno dovuto riorganizzare molto rapidamente alcune importanti filiere di approvvigionamento.

Riferendosi ai radicati interessi economici di quelli che in seguito ha definito «globalisti», Trump ha commentato: «Per loro è diventato quasi uno stile di vita».

Secondo il presidente, una delle lezioni impartite dalla pandemia è per l’appunto la necessità di rivedere le catene di approvvigionamento: «Si tratta del nostro Paese, non del mondo, dobbiamo sistemare il nostro Paese».

Secondo Trump, sebbene l’America ambisca alla leadership sulla scena mondiale, questo non deve andare a discapito degli interessi interni: «Anni fa, costruivamo i nostri prodotti, non eravamo dipendenti da nessuno al mondo». Per poi aggiungere che al contrario i «globalisti» sono «persone che pensano che dobbiamo rendere il mondo ricco a nostre spese».

«Quei giorni sono finiti. […] E se non altro, negli ultimi due mesi, è stato dimostrato che è la cosa giusta da fare».

In merito a una domanda sulle prove che – secondo alcuni membri dell’amministrazione Trump – collegherebbero il virus a un laboratorio di virologia di Wuhan, il presidente si è limitato ad attribuire la responsabilità dell’epidemia al regime cinese, ma non ha accusato la Cina di aver intenzionalmente favorito la diffusione del virus mortale.

Il giornalista di Fox News gli ha chiesto: «Hanno scelto di permettere ad esso [al virus, ndr] di oltrepassare i confini?», al che Trump ha replicato «Non so se abbiamo preso questa decisione, ma la cosa è sfuggita loro di mano. È più probabile che sia sfuggita di mano».

Il presidente ha poi ribadito che la pandemia mette in evidenza le vulnerabilità delle catene di fornitura globalizzate: «Se un piccolo pezzo di mondo va male, tutto va a rotoli».
«Dovremmo averle tutte negli Stati Uniti», ha detto Trump riferendosi alle principali filiere produttive.

Una misura per far sì che le aziende ritornino a produrre negli Stati Uniti sono le barriere commerciali – ha spiegato Trump – un’altra sono le politiche fiscali: «Una misura, detto francamente, è di far pagare loro delle tasse quando producono all’estero».

I commenti del presidente sono arrivati appena prima del suo viaggio ad Allentown, Pennsylvania, dove si è recato per congratularsi con un distributore di apparecchiature mediche statunitense, Owens and Minor Inc, che sta contribuendo agli sforzi per produrre e spedire dispositivi di protezione personale in tutto il Paese.

 

Articolo in inglese: Trump Says Pandemic Shows Era Of Globalization Is Over

 
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