Trump, il taglio della burocrazia e il boom dell’economia americana

Di Marco Tistarelli

Il 6 dicembre Donald Trump e il vicepresidente americano Mike Pence hanno presieduto una tavola rotonda per discutere i risultati prodotti dalle azioni di deregolamentazione intraprese nell’ultimo anno.

Secondo il comunicato della Casa Bianca, il presidente sta tenendo fede alle sue promesse: porre fine all’eccesso di normative federali e portare libertà economica e prosperità a tutti gli americani. La relazione sostiene infatti che grazie alle 390 azioni di deregolamentazione, i costi sono calati di oltre 50 miliardi di dollari nel solo anno fiscale 2019.

Dal 2017 al 2019, le azioni di deregolamentazione più significative hanno coinvolto i dipartimenti dell’Agricoltura (26), del Commercio (39), dell’Istruzione (28), della Sanità (46), della Sicurezza (28), dell’Interno (48), del Lavoro (25), dei Trasporti (48) e dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente (44).

Ad ogni modo il presidente americano ha dichiarato: «Gran parte di ciò che stiamo facendo si basa sul buon senso».

Secondo un comunicato stampa della Casa Bianca, «le azioni di deregolamentazione intraprese dal governo Trump in molti settori americani sono le più significative nella storia degli Stati Uniti. Il Council of Economic Advisers (Cea) stima che nel giro di 5-10 anni questo nuovo approccio alla burocrazia federale produrrà un aumento dei redditi reali annui pari a 3 mila e 100 dollari per famiglia, aumentando così la possibilità di scelta, la produttività e la concorrenza».

Secondo un comunicato della Casa Bianca, l’Ordine Esecutivo 13771 del Presidente Trump è la pietra angolare alla base del successo della deregolamentazione, poiché richiede ai dipartimenti e alle agenzie federali di attenersi a due direttive fondamentali: eliminare due atti normativi per ogni nuovo atto introdotto, e ridurre i costi derivanti dalle regolamentazioni.

«Stiamo lavorando su un sacco di cose», ha dichiarato il presidente. «Per costruire una strada possono volerci 22 anni solo per ottenere i permessi. […] Alla fine, quando vengono approvate, costano 50 volte di più».

«Abbiamo accorciato questo processo fino a quattro anni e mezzo. Cercheremo di ridurlo fino a poco più di un anno. Questo non significa che una strada o un’autostrada non dovrà essere approvata. Ma piuttosto che qualora non venisse approvata, la richiesta verrà respinta rapidamente».

Il presidente ha inoltre sottolineato l’importanza della politica commerciale che ha attuato sin dal suo insediamento: «Penso che le persone nell’industria siderurgica siano state notevolmente aiutate dai dazi. […] Se non fossi stato eletto non avremmo più un’industria siderurgica, perché essenzialmente tutte le acciaierie stavano chiudendo. Stavano vendendo l’acciaio sottocosto come mai prima di allora. Lo stavano svendendo per distruggere la nostra industria siderurgica, e costringerci così a comprare da loro».

«[Oggi, ndr] l’industria sta andando incredibilmente bene. Stanno realizzando moltissimi ampliamenti. Stanno costruendo impianti nuovi di zecca dove non sono mai stati costruiti nuovi impianti. […] Non avremmo avuto un’industria siderurgica. Una cosa totalmente inaccettabile, anche dal punto di vista della sicurezza nazionale. Immaginate cosa vorrebbe dire se dovessimo rivolgerci a un altro Paese per avere l’acciaio?».

Secondo la Casa Bianca: «Sotto il presidente Obama, il numero di regolamentazioni restrittive è aumentato di circa 120 mila unità. Durante il mandato del presidente George W. Bush, l’aumento è stato di circa 105 mila unità. Mentre durante la presidenza Trump, le regolamentazioni restrittive sono diminuite: un’ulteriore prova della volontà del governo di fermare l’accumulo delle regolamentazioni».

La Casa Bianca sostiene che complessivamente la deregolamentazione promossa dal governo Trump abbia ridotto la burocrazia per le imprese americane, dando loro la libertà di creare nuovi posti di lavoro, oltre ad accrescere la possibilità di scelta, la produttività e la concorrenza.
A fronte dell’ambiziosa Fall Unified Agenda presentata dal governo statunitense, che è stata disegnata per produrre ulteriori 52 miliardi di risparmi nel solo 2020, i benefici del taglio della burocrazia per i consumatori americani, per coloro che creano posti di lavoro e per l’economia sono destinati ad aumentare come non mai nel corso del prossimo anno.

 

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