Trump proclama la Giornata Nazionale della Santità della Vita Umana

Donald Trump ha proclamato per il 22 gennaio la Giornata Nazionale della Santità della Vita Umana. Nel documento che porta la data 17 gennaio viene spiegato che «ogni vita umana è un dono per il mondo. Che sia nato o non ancora nato, giovane o vecchio, sano o malato. La Nazione, si legge, si impegna a costruire una cultura della vita in cui ogni persona di ogni età sia protetta, apprezzata e amata».

Circa un anno fa il Presidente, parlando allo Stato dell’Unione, aveva dichiarato che l’obiettivo della sua amministrazione era quello di garantire che ogni bambino avesse le possibilità di prosperare. La posizione di Trump sulla tutela della vita è chiara: oltre ad aver tagliato i fondi pubblici all’International Planned Parenthood, la più importante organizzazione attiva per le pratiche abortive, il Presidente ha intenzione di emanare una legge che vieti l’aborto tardivo dei bambini (pratica legale in 20 Stati) che consente di uccidere in utero un feto dopo la 21ª settimana, anche nei casi in cui potrebbe nascere e sopravvivere.

Il Presidente poi ha sottoscritto con altri 32 Paesi la Dichiarazione di consenso di Ginevra, che rafforza gli sforzi globali per fornire una migliore assistenza sanitaria alle donne, proteggere tutta la vita umana e rafforzare le famiglie.

Oltre ad essere stato il primo presidente nella storia a partecipare alla Marcia per la Vita, in questi 4 anni Trump ha implementato i servizi sanitari per le madri single, il credito d’imposta per i bambini, così che le madri possano essere sostenute finanziariamente nella loro crescita, e ha firmato un ordine esecutivo sulla protezione dei neonati e dei neonati vulnerabili.

«Giuriamo di celebrare e sostenere ogni madre eroica che sceglie la vita e di difendere la vita di ogni bambino innocente e non ancora nato», si legge ancora nel documento che invita il popolo americano a continuare a prendersi cura delle donne che si trovano ad affrontare gravidanze inaspettate, a sostenere l’adozione e l’affidamento. «Chiedo a tutti», conclude il documento, «di ascoltare il suono del silenzio causato da una generazione non nata e di alzare la voce per tutti coloro che sono stati colpiti dall’aborto, sia visibili che invisibili».

 
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