Trump accusa: il Bitcoin è una «truffa»

Di Tom Ozimek

Il 7 giugno l’ex presidente Donald Trump ha puntato il dito sul bitcoin, definendolo una «truffa» che minaccia il dominio del dollaro come principale valuta di riserva mondiale.

A Stuart Varney di Fox Business, Trump ha affermato che il «Bitcoin sembra solo una truffa. Non mi piace perché è un’altra valuta in competizione con il dollaro. […] Voglio che il dollaro sia la valuta del mondo. È quello che ho sempre detto».

Nel 2019 l’ex presidente aveva diretto critiche altrettanto dure contro bitcoin e altre criptovalute, scrivendo su Twitter di non gradirle, poiché «non sono denaro e il loro valore è altamente volatile e basato sul nulla».

Il logo della valuta digitale Bitcoin in un negozio a Marsiglia, Francia, il 7 febbraio 2021. (Eric Gaillard/Reuters)

L’idea che l’utilità del bitcoin come valuta sia limitata è stata ripresa dall’autore di The Black Swan ed ex trader di derivati, ​​Nassim Nicholas Taleb, che ad aprile in un’intervista alla Cnbc ha dichiarato di essere stato «ingannato» nel pensare che potesse essere una valida alternativa alla valuta ufficiale emessa dalla banca centrale, prima di giungere alla conclusione che la sua volatilità la rende «solo speculazione», un «gioco» e uno «schema Ponzi» alla luce del sole.

Taleb spiega: «Ci ho creduto […] volendo avere un’alternativa alla moneta legale emessa dalle banche centrali, una valuta senza governo. Mi sono reso conto che non era una valuta senza un governo. Era solo pura speculazione. È proprio come un gioco. Non puoi sostituire la valuta con qualcosa di così volatile, e non puoi davvero impegnarti in una transazione con essa. Qualcosa che si muove del 5 percento al giorno, del 20 percento in un mese, verso l’alto o verso il basso, non può essere una valuta. È qualcos’altro».

Dopo una vertiginosa corsa al rialzo iniziata a dicembre 2020 e che ha visto il prezzo del bitcoin salire a circa 64 mila dollari ad aprile, la criptovaluta ha visto una forte svendita e, al momento della segnalazione, era scambiata a circa  36 mila dollari.

Grafico Bitcoin-Dollaro Usa, da ottobre 2020 ad oggi. (Per gentile concessione di Tradingview)

Taleb ha anche affermato che il bitcoin, che a volte è stato descritto come «oro digitale», non è una buona copertura contro l’inflazione. «Non c’è alcuna connessione tra inflazione e bitcoin. Se vuoi proteggerti dall’inflazione, compra un pezzo di terra. Coltiva, non lo so, ad esempio con le olive avrai olio d’oliva. Se il prezzo crolla, qualcosa ti resta».

I gestori degli investimenti hanno avvertito che un rischio chiave per le criptovalute come classe di asset è che il governo potrebbe semplicemente vietarle.

A marzo, Ray Dalio, investitore miliardario e fondatore di Bridgewater Associates, ha dichiarato su Yahoo Finance che c’è «una buona probabilità» che i governi di tutto il mondo vietino bitcoin e altre criptovalute, proprio come il governo degli Stati Uniti una volta ha vietato le proprietà private di oro: «Ogni Paese fa tesoro del suo monopolio sul controllo della domanda e dell’offerta. Non vogliono che altri soldi siano operativi o in competizione, perché le cose possono sfuggire al controllo. Hanno messo fuori legge l’oro, ecco perché c’è una buona probabilità che venga fatto anche col bitcoin», ha spiegato Dalio.

Alcuni hanno sostenuto che la nave cripto-ban sia ormai salpata; tuttavia, il commissario della Securities and Exchange Commission, Hester Peirce, ad aprile ha dichiarato a Barron’s: «Penso che abbiamo superato quel punto fin dalle prime fasi, perché bisognerebbe spegnere internet [per fermare il bitcoin, ndr]».

Articolo in inglese: Trump Blasts Bitcoin as ‘Scam’ That Threatens Dollar’s Role as Reserve Currency



 
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