Test del Dna sui migranti Messico-Usa, il 30% dei ‘genitori’ dei bambini sono falsi

Una recente serie di test del Dna ha rivelato che circa il 30 percento degli adulti che hanno varcato illegalmente il confine tra Messico e Stati Uniti potrebbero averlo fatto in compagnia di minori con cui non avevano alcun legame genetico, a discapito delle loro dichiarazioni.

La fonte di queste informazioni ha preferito restare anonima, ma si tratta di un funzionario legato al programma di test del Dna, che ha riferito al Washington Examiner: «La cosa è piuttosto preoccupante. Si tratta forse di padrini o genitori adottivi? Non è questo il caso. Sono persone presentatesi mendacemente come famigliari»

In alcuni casi, quando è stato chiesto ai ‘genitori’ di fornire un campione di saliva per verificare il loro legame con i bambini, questi si sono rifiutati e hanno ammesso di non avere alcun legame familiare con i minori.
I test sono stati condotti dall’Immigration and Customs Enforcement (Ice) e prodotti da un’azienda americana.

A inizio maggio, l’Ice ha condotto i test presso El Paso e McAllen, entrambe città di frontiera.
Il Dipartimento della Sicurezza Interna (Dhs) dovrà quindi analizzare i risultati e decidere se includere o meno questo strumento all’interno di un più ampio pacchetto per gestire l’attuale crisi delle frontiere statunitensi.

«Certamente non è la panacea – ha dichiarato il funzionario anonimo – Si tratta solo di una misura». Una misura che il primo maggio il Dhs ha annunciato di voler impiegare come «strumento di ausilio alle indagini» e volto a porre un freno all’aumento delle ‘false famiglie’ che tentano di entrare negli Stati Uniti.

I rapidi kit per il test del Dna sono prodotti da Ande, l’impresa che si è aggiudicata l’appalto. Ciascun test verrà condotto alla presenza degli agenti del Dhs e di un tecnico qualificato. Una volta che adulto e minore, dopo aver acconsentito, forniscono un campione di saliva, i risultati sono pronti nel giro di due ore.

Si prevede che un milione di migranti varcheranno illegalmente il confine nel 2019. Per ora oltre la metà dei clandestini, al momento di entrare in gruppo ha dichiarato di appartenere a un nucleo famigliare. Ma i funzionari per la sicurezza della frontiera hanno scoperto che parte dei certificati di nascita presentati per provare i propri legami familiari erano falsi.

Sotto l’attuale legge statunitense, le autorità possono trattenere le famiglie di migranti clandestini per un massimo di venti giorni. Come risultato, coloro che richiedono asilo vengono lasciati a piede libero negli Stati Uniti in tempi piuttosto brevi. Per questo, gran parte di coloro che arrivano in qualità di nuclei familiari cercano intenzionalmente di essere ‘arrestati’ dalla polizia di frontiera, sapendo che poco dopo verranno rilasciati.
Dopo il rilascio, ai richiedenti asilo vengono consegnati dei permessi per lavorare e rimanere negli Stati Uniti fino alla data dell’udienza ufficiale, che spesso viene fissata a oltre un anno di distanza. E buona parte dei migranti clandestini non si presentano in tribunale il giorno dell’udienza.

Il sistema di asilo statunitense è stato ideato per permettere alle persone di sfuggire alle persecuzioni nei propri Paesi. Tuttavia, gran parte dei migranti che attualmente beneficiano di questo sistema si reca negli Stati Uniti in cerca di migliori opportunità economiche, un caso non contemplato dalla legge sull’asilo. Ad ogni modo, data la presenza di limiti nel detenere famiglie e bambini, i migranti clandestini riescono puntualmente a entrare negli Stati Uniti e a rimanerci per anni, anche quando le loro richieste di asilo non sono conformi.

I repubblicani considerano l’attuale sistema di asilo pieno di buchi. L’ultima soluzione, proposta dal senatore repubblicano Lindsey Graham, prevede che le richieste di asilo debbano essere compilate quando si è ancora in Messico o nel proprio Paese di origine, che il periodo massimo di detenzione venga esteso a 100 giorni, e che anche i minori immigrati illegalmente possano venire rimpatriati nel proprio Paese d’origine.

 

Articolo in inglese: 30 Percent of Illegal Aliens Suspected of Faking Family Ties Were Unrelated, DNA Tests Show

 
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