Tesla smette improvvisamente di accettare Bitcoin: inquinano troppo

Di Zachary Stieber

Tesla non accetterà più la criptovaluta Bitcoin come pagamento. Lo ha annunciato mercoledì il Ceo della società Elon Musk.

Musk ha dichiarato che il cambio di rotta è dovuto alle preoccupazioni per l’energia consumata dal mining dei Bitcoin, ovvero il complesso sistema di calcoli informatici alla base del funzionamento della criptovaluta più diffusa al mondo.

«Siamo preoccupati per il rapido aumento dell’uso di combustibili fossili per il mining e le transazioni di Bitcoin, in particolare il carbone, che ha le più alte emissioni di qualsiasi combustibile», ha scritto Musk nel suo comunicato.

Il prezzo di un bitcoin è sceso di circa il 13 per cento, fino a 46 mila 980 dollari, dopo l’annuncio, anche se poi è rapidamente rimbalzato sopra i 50 mila dollari. Le azioni della Tesla sono invece scese di circa il 10 per cento nel pre-market di mercoledì.

Solo a febbraio, la Tesla aveva annunciato di aver acquistato 1,5 miliardi di dollari di bitcoin e dichiarato che avrebbe accettato la valuta come metodo di pagamento per l’acquisto dei suoi prodotti.

Musk si era mostrato ottimista su Bitcoin e altre criptovalute, tra cui i dogecoin. Infatti i suoi tweet, che raggiungono oltre 54 milioni di persone, spesso guidano le impennate o i cali dei prezzi di mercato.

Il mining dei Bitcoin, ovvero la loro ‘produzione’, che avviene tramite computer che risolvono calcoli informatici, ha gradualmente consumato sempre più energia nel corso del tempo, man mano che la quantità di energia richiesta per ‘minare’ aumenta. I minatori oggi hanno bisogno di sistemi complessi che usano software potenti ma poco efficienti dal punto di vista energetico.

Basti pensare che, secondo le stime elaborate nel 2019 dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, il mining consumava ogni anno tra i 20 e gli 80 terawatt di energia all’ora. E questo numero è aumentato negli ultimi mesi. Peraltro, la maggior parte delle operazioni di mining sono condotte in Cina, dove solo alcune attività usano fonti di energia alternativa come l’energia idroelettrica.

L’estrazione è probabilmente responsabile di 10-20 megatoni (Mt) di CO2 all’anno, ovvero tra lo 0,03 e lo 0,06 per cento delle emissioni globali di CO2 legate all’energia, secondo le stime dell’agenzia.

Musk ha dichiarato che Tesla non venderà nessuno dei bitcoin che ha accumulato e li userà per le transazioni «non appena il processo di mining passerà a un’energia più sostenibile».

La società sta inoltre valutando l’utilizzo di altre criptovalute che consumano meno energia.

 

Articolo in inglese: Tesla Suddenly Stops Accepting Bitcoin as Payment



 
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