Teschi di 8 millenni in Svezia abbattono teoria dei riti funebri

Un importante ritrovamento archeologico a Kanaljorden, in Svezia, sembra sfidare le teorie convenzionali su antichi riti funebri. Infatti, lo studio non è riuscito a chiarire perché due degli otto teschi umani ritrovati – risalenti a 8 mila anni fa e privi di ossa mascellari – fossero impalati, ed esposti in quella che è sembrata una specie di mostra. Finora si riteneva invece, che le popolazioni di quell’epoca rispettassero l’integrità fisica dei loro defunti.

Inoltre, tra i dettagli dello studio – riportati dall’articolo intitolato ironicamente: ‘Keep your head high’ (Cammina a testa alta), pubblicato a febbraio sulla rivista Antiquity – emerge che, insieme ai reperti umani, sono state ritrovate anche ossa di animali (tra cui cinghiali e orsi bruni) che sembravano deposte ordinatamente in base alla specie.

Leggete gratuitamente la ricerca archeologica che sta dietro la notizia di portata mondiale:
‘Cammina a testa alta: teschi impalati e traumi cranici nel Mesolitico svedese di Sara Gummesson, Fredrik Hallgren, Anna Kjellström’ (twitter.com)

«Questo singolare sito – dice la ricerca – sfida la nostra comprensione sulla tumulazione dei defunti durante il mesolitico europeo». Infatti, nonostante forme di violenza fossero diffuse tra i cacciatori-raccoglitori del periodo mesolitico – conosciuto anche come periodo medio dell’età della pietra, che va dall’8000 al 2700 a.C. – è curioso che gli uomini fossero stati colpiti in fronte, mentre le donne alla nuca. Oltretutto, i ricercatori hanno notato che il trauma si era riassorbito senza causare la morte degli individui. Tuttavia, «data la mancanza di scheletri completi, le domande sul tipo di traumi alla nuca, sulla salute di adulti e bambini, e su potenziali infermità, dovranno rimanere senza risposta […] È opportuno inoltre evidenziare come non possa essere identificata la causa di morte per nessuno degli individui».

Comunque, i ritrovamenti nel sito provano che esisteva un rituale funebre: il resoconto riporta che, subito dopo la morte, i teschi furono impalati in cima a una struttura di legno e pietra, in uno specchio d’acqua. Secondo la ricerca: «La deposizione [dei resti umani e animali, ndr] può essere descritta come attentamente pianificata ed attuata».

La scoperta del sito di Kanaljorden – circa 100 chilometri a sudovest di Stoccolma, vicino al lago Vättern – è sconcertante perché, sebbene in tutto il mondo siano già stati condotti diversi studi sulla tumulazione dei morti, praticata dai popoli mesolitici , «i reperti di teschi umani e ossa animali, a Kanaljorden, – conclude il rapporto – dimostrano complesse pratiche tumulatorie», che si pensava fossero sconosciute a quell’epoca.

 

Articolo in inglese: 8,000-Year-Old Skulls Raise New Questions on Ancient Burial Rituals

Traduzione di Massimo Marcon

 
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