Studio: i vaccini producono meno anticorpi contro la variante Omicron

Di Zachary Stieber

I vaccini anti-Covid generano un livello di anticorpi più basso, contro la variante del virus Omicron. Lo rivela un nuovo studio.

Utilizzando campioni di sangue di persone che hanno ricevuto due dosi del vaccino Oxford-AstraZeneca o del vaccino Pfizer-BioNtech, i ricercatori dell’Università di Oxford hanno riscontrato «un calo sostanziale» negli anticorpi neutralizzanti, con alcune persone che persino non ne avevano sviluppati affatto: «Ciò porterà probabilmente a un aumento delle infezioni in individui precedentemente infetti o vaccinati due volte, che potrebbero portare a un’ulteriore ondata di infezioni», hanno scritto gli autori nello studio preprint.

Omicron è una variante del virus del Pcc, anche detto Sars-CoV-2, che causa il Covid-19 (che è il nome della malattia, non del virus). La variante è stata scoperta da scienziati in Sudafrica il mese scorso e risale almeno a ottobre, secondo il sequenziamento genomico dei test positivi.

I primi studi, incluso uno di Pfizer e del suo partner, indicano che i cicli di vaccinazione primaria hanno un effetto notevolmente inferiore in termini di prevenzione delle infezioni da Covid-19: «Sebbene siano state utilizzate diverse metodologie e tipi di sieri selezionati, questi risultati mostrano costantemente una ridotta capacità di neutralizzazione nei sieri dei soggetti vaccinati e nei sieri dei convalescenti contro il virus Omicron rispetto ad altre varianti Sars-CoV-2», ha affermato in un recente brief il Centro europeo per le malattie Prevenzione e controllo.

Alcune ricerche suggeriscono che una dose di richiamo possa ripristinare parte della protezione persa, mentre altre indicano che l’immunità naturale, cioè la resistenza al virus derivante dalla guarigione, non sia altrettanto efficace contro l’infezione da Omicron, sebbene il calo della protezione non sia stato così pronunciato.

Tuttavia, ancora più importante degli anticorpi in sé, è la protezione contro le malattie gravi, poiché molti casi di Covid-19 vengono rilevati con sintomi lievi o assenti.

E l’Università di Oxford ha affermato che il loro studio non ha dimostrato che Omicron abbia un potenziale maggiore di causare malattie gravi tra i vaccinati: «Questi dati sono importanti ma sono solo una parte del quadro. Guardano solo agli anticorpi neutralizzanti dopo la seconda dose, ma non ci parlano dell’immunità cellulare, e anche questa verrà testata utilizzando campioni conservati una volta che i test saranno disponibili», ha spiegato Matthew Snape, professore di pediatria e vaccinologia presso l’università che ha collaborato allo studio.

Dati emergenti indicano che la Omicron sia più trasmissibile rispetto ai ceppi precedenti, ma che non causi malattie più gravi. Il bilancio dei dati finora mostrati indica che in realtà, in media provocherebbe casi più lievi rispetto alla Delta.

Tuttavia, gli esperti affermano che sono necessari ulteriori studi per accertare gli aspetti di Omicron. Il primo decesso legato alla variante è stato segnalato lunedì nel Regno Unito: non è chiaro se l’individuo fosse stato vaccinato o meno.

 

Articolo in inglese: COVID-19 Vaccines Induce Lower Antibodies Against Omicron Variant: Study

NEWSLETTER
Epoch Times Italia 2021
 
Articoli correlati