Studio: chi contrae il Covid-19 in forma lieve ha anticorpi che durano a lungo, forse per tutta la vita

Di Meiling Lee

Chi ha contratto il Covid-19 in forma lieve tende a sviluppare una protezione immunitaria che dura a lungo, forse per tutta la vita. Questo è quanto sostenuto da uno studio della Washington University School of Medicine di St. Louis.

Gli scienziati hanno scoperto che gli individui guariti da forme lievi di Covid-19 tendono a sviluppare plasmacellule a vita lunga nel midollo osseo, le quali secernono continuamente piccole quantità di anticorpi contro il Covid-19, e generalmente continuano a ripetere questa operazione per l’intera vita di una persona.

Le plasmacellule sono un tipo di globuli bianchi sviluppati dalle cellule B e spesso localizzate nel midollo osseo. Sono responsabili della produzione e della secrezione di anticorpi contro un antigene specifico.

Ali Ellebedy, principale autore dello studio e professore associato di patologia e immunologia alla Washington University, ha dichiarato: «Lo scorso autunno, ci sono state segnalazioni secondo cui gli anticorpi svaniscono rapidamente dopo l’infezione con il virus che causa il Covid-19, e i media mainstream hanno dedotto da ciò che l’immunità non era di lunga durata. Ma questa è un’interpretazione errata dei dati. È normale che i livelli di anticorpi scendano dopo un’infezione acuta, ma non a zero, si stabilizzano. In questo caso abbiamo trovato cellule che producono anticorpi nelle persone 11 mesi dopo i primi sintomi. Queste cellule vivranno e produrranno anticorpi per il resto della vita delle persone. Questa è una forte prova di un’immunità di lunga durata».

Lo studio (pdf), pubblicato sulla rivista medica Nature il 24 maggio, ha coinvolto 77 partecipanti che hanno fornito campioni di sangue a intervalli di tre mesi a partire da circa un mese dopo l’insorgenza dei sintomi. La maggior parte dei partecipanti, tranne sei, hanno avuto forme lievi di Covid-19, la malattia causata dal virus del Pcc, meglio noto come Sars-CoV-2.

I ricercatori hanno scoperto che i livelli di anticorpi sono diminuiti rapidamente durante i primi quattro mesi successivi all’infezione, per poi stabilizzarsi. Infatti, gli anticorpi sono stati rilevati anche 11 mesi dopo l’infezione iniziale.

Inoltre, sono stati prelevati campioni di midollo osseo da 19 dei 77 partecipanti, tra i sette e gli otto mesi dopo l’infezione, per confermare la fonte degli anticorpi. In 15 dei campioni sono state rilevate le plasmacellule che producono gli anticorpi. Queste plasmacellule sono state rinvenute anche in cinque partecipanti che hanno fornito un secondo campione di midollo osseo quattro mesi dopo. Nessuna di queste cellule è stata rilevata nei campioni di midollo osseo prelevati da 11 individui sani «senza infezione da Sars-CoV-2 o vaccinazione».

I risultati mettono in dubbio la necessità per le persone che sono guarite dal Covid-19 di essere vaccinate, dato che i Centers for Disease Control and Prevention statunitensi (Cdc) hanno dichiarato a Epoch Times nel febbraio 2021 che le persone dovrebbero essere vaccinate indipendentemente dal fatto che abbiano avuto o meno la malattia.

Raccolta dei test sugli anticorpi per il Covid-19 presso il Miami International Mall a Doral, in Florida, il 18 giugno 2020. (Jason Koerner/Getty Images for BioReference Laboratories)

In una nota scientifica aggiornata al 10 maggio (pdf), l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato che la maggior parte delle persone sviluppa «una forte risposta immunitaria protettiva in seguito all’infezione naturale da Sars-CoV-2» e che rimane «robusta e protettiva contro la reinfezione per almeno 6-8 mesi dopo l’infezione». Inoltre, circa il 90-99% delle persone che guariscono dalla malattia sviluppa anticorpi neutralizzanti rilevabili.

L’aggiornamento dell’Oms fa eco al precedente rapporto del gennaio di quest’anno del National Institutes of Health (Nih), che affermava: «il sistema immunitario di oltre il 95% delle persone guarite dal Covid-19 ricorda il virus fino a otto mesi dopo infezione».

Il rapporto si basava su uno studio che, esaminando gli anticorpi e le cellule immunitarie di circa 200 persone guarite dal Covid-19, ha scoperto che vari componenti del sistema immunitario, tra cui anticorpi, diversi tipi di cellule T e cellule B, stavano fornendo una protezione immunitaria di lunga durata.

«Diversi mesi fa, i nostri studi hanno dimostrato che l’infezione naturale aveva indotto una risposta forte, e questo studio mostra ora che le risposte durano nel tempo», ha affermato Daniela Weiskopf, autrice dello studio e professoressa assistente di ricerca presso La Jolla Institutes for Immunology.

Gli scienziati affermano che sono necessari sia gli anticorpi che le risposte delle cellule T per ottenere l’immunità al virus del Pcc.

Diversi studi suggeriscono che le persone guarite dal Covid-19 sviluppano un tipo di cellule immunitarie, note come linfociti T, che svolgono un ruolo significativo nel mantenere un’immunità duratura contro il virus, poiché queste cellule prendono di mira e distruggono le cellule infette da virus, stimolando anche la produzione di anticorpi.

Nel settembre 2020, gli scienziati hanno scoperto che la maggior parte delle persone che avevano già avuto il Covid-19 presentavano forti risposte delle cellule T specifiche per il virus del Pcc. Mentre in un altro studio finanziato dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases, i ricercatori hanno scoperto che le cellule T non sono state sviate dalle mutazioni della variante inglese, del Sud Africa e del Brasile, poiché «sono rimaste in gran parte intatte e potevano riconoscere tutte le mutazioni nelle varianti studiate».

Terapia al plasma convalescente

Alti livelli di anticorpi si trovano nel plasma convalescente che viene utilizzato per trattare i pazienti ospedalizzati per Covid-19. La Food and Drug Administration (Fda) ha concesso un’autorizzazione all’uso di emergenza per la terapia al plasma convalescente nell’agosto 2020.

Il plasma convalescente è diverso dalle donazioni di solo plasma, in quanto utilizza il sangue di individui guariti dal Covid-19.

Tuttavia, nelle linee guida del febbraio 2021 della Fda si afferma che il plasma convalescente da individui che hanno ricevuto uno dei vaccini Covid-19 sperimentali non deve essere prelevato, a meno che non siano soddisfatti i seguenti requisiti: i donatori «1) avevano sintomi da Covid-19 ed erano risultati positivi al test diagnostico approvato o autorizzato dalla Fda […] 2) hanno ricevuto il vaccino Covid-19 dopo la diagnosi da Covid-19, e 3) entro 6 mesi dalla completa risoluzione dei sintomi da Covid-19».

Questo viene fatto per «garantire che il plasma convalescente prelevato dai donatori contenga anticorpi direttamente correlati alle loro risposte immunitarie all’infezione da Sars-CoV-2», ha spiegato l’ente federale statunitense.

 

Articolo in inglese: Research Suggests Mild COVID-19 Illness Leaves Behind Lasting Antibody Protection



 
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