Strumenti fatti dall’uomo datati 300 milioni di anni fa?

Oopart (reperti o manufatti fuori posto) è un termine applicato a decine di oggetti trovati in diversi luoghi nel mondo che sembrano mostrare un livello di avanzamento tecnologico incongruo rispetto al momento in cui sono stati fatti. Gli Oopart spesso sono frustranti per gli scienziati convenzionali, deliziano gli investigatori avventurosi aperti alle teorie alternative e fanno scintillare il dibattito.

Nel 18° secolo alcuni operai in una cava di pietra vicino a Aix-en-Provence in Francia si sono imbattuti in un reperto che rimane un mistero.

Hanno scavato attraverso strati su strati di calcare. In uno strato di sabbia tra l’11° e il 12° livello, hanno scoperto un oggetto fatto a mano che sembrava violare la comunemente diffusa linea del tempo dell’esistenza umana sulla Terra. La scoperta è stata registrata nell’American Journal of Science and Art nel 1820 da T.D.Porter, che stava traducendo il libro di Count Bournon, Mineralogia. L’articolo è disponibile online attraverso Internet Archive, un’organizzazione non-profit che fornisce copie digitali di opere stampate.

Anche se Porter non ha fornito una datazione per gli oggetti in base alla loro posizione, Roy Bainton scrisse nel suo libro The Mammoth Book of Unexplained Phenomena che il calcare circostante risaliva a 300 milioni di anni fa.

Porter ha citato Bournon: «Hanno trovato monconi di colonne e frammenti di pietra battuta a metà e la pietra era esattamente simile a quella della cava. Inoltre hanno trovato monete, manici di martelli e altri utensili o frammenti di utensili in legno. Ma ciò che principalmente ha catturato la loro attenzione è stata una tavola dello spessore di circa 2,5 centimetri e lunga 2/2,5 metri».

Questa tavola aveva la stessa forma di quelle usate dagli scalpellini di oggi e dagli uomini che lavorano nelle cave. Sembrava che gli uomini fossero impegnati in un simile lavoro nelle cave, ben prima di quanto si pensasse che gli umani fossero capaci di usare da soli gli utensili.

Le pietre lavorate e parzialmente lavorate sono rimaste invariate, ma tutti gli strumenti in legno si sono trasformati in agata, una pietra dura.

Porter ha continuato: «Ecco allora (osserva Count Bournon) che abbiamo le tracce di un lavoro eseguito dalla mano umana, collocato alla profondità di circa 150 metri e ricoperto da 11 livelli di calcare compatto. Tutto tende a provare che questo lavoro sia stata eseguito sul luogo dove esistevano le tracce. La presenza dell’uomo ha quindi preceduto la formazione di questa pietra e di molto, dal momento che era già arrivato a un tale livello di civiltà al punto che le arti gli erano già note e che ha scolpito la pietra e ne ha tratto delle colonne?»

Articolo in inglese: 300-Million-Year-Old Man-Made Tools?

 
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