La strada verso una vita sana, di successo e ricca di senso potrebbe essere un’altra

Di Kira M. Newman

A volte i risultati delle ricerche sul benessere possono apparire banali: la gratitudine ti renderà più felice, la consapevolezza riduce lo stress, ci si sente bene ad essere gentili.

Ma i risultati di altri studi sono molto meno intuitivi.

All’International Positive Psychology Association, una conferenza di quattro giorni tenutasi nel 2017, sono state condivise tre intuizioni che hanno messo in discussione molte teorie comuni. Hanno infatti offerto nuovi modi di pensare alle cose che desideriamo di più nella vita, come la salute, il successo e la felicità.

1. Non devi essere carismatico per avere successo

Cosa porta a ottenere ottimi risultati sul lavoro?

In passato, i ricercatori aziendali si erano concentrati su quanta influenza o informazioni i dipendenti riuscivano ad accumulare all’interno della propria organizzazione. Hanno quindi immaginato e descritto reti complesse di interconnessioni, con al centro i lavoratori più influenti e competenti.

Ma Kim Cameron, professore dell’Università del Michigan e pioniere nel campo della psicologia organizzativa positiva, ha sperimentato un nuovo tipo di mappatura: ha descritto i dipendenti in base alla loro «energia relazionale». L’energia relazionale è quanto le tue interazioni con gli altri ti motivano, ti rinvigoriscono e ti energizzano (piuttosto che drenarti o esaurirti: un qualcosa che tutti hanno sperimentato).

Il risultato? Il modello basato sull’energia relazionale produrrebbe prestazioni quattro volte migliori rispetto alle reti basate sull’influenza o sull’informazione. In altre parole, un impatto positivo ed energizzante sugli altri sembra molto più importante per il raggiungimento dei risultati lavorativi rispetto al semplice convincere le persone a fare ciò che si vuole o all’accumulare segreti. Quando un leader è più energicamente positivo, i suoi dipendenti ottengono risultati migliori, sono più soddisfatti e coinvolti nel loro lavoro e stanno meglio anche a casa.

La ricerca di Cameron ha scoperto che gli stimolatori positivi tendono ad essere affidabili, grati, umili, autentici e indulgenti. Sono anche buoni risolutori di problemi e hanno standard elevati. Di conseguenza, l’energia relazionale non è una forma di carisma o attraenza naturale. È qualcosa che può essere coltivato.

2. Non sappiamo motivare le persone ad essere sane

Come incoraggiamo gli altri a prendersi cura della propria salute?

Se rappresenti il governo, un programma di benessere sul posto di lavoro o sei semplicemente un coniuge ben intenzionato, potresti aver provato a convincere una certa persona, o un gruppo di persone, che si stanno allenando troppo poco e si stanno stressando troppo.

Ma secondo il professore della Stanford University Alia Crum, questi messaggi potrebbero avere l’effetto esattamente opposto. La sua ricerca ha scoperto che ciò in cui crediamo (la nostra mentalità, in altre parole) può effettivamente avere effetti fisici sui nostri corpi.

In una serie di studi quasi incredibili, ha scoperto che lo stress crea una risposta fisica non salutare proprio quando crediamo che lo stress ci faccia male; il modo in cui paragoniamo i nostri livelli di esercizio con quelli degli altri influenza la nostra longevità ben più del reale livello della nostra attività fisica; la stessa bevanda influenza i nostri ormoni della fame in modo diverso se la riteniamo salutare o meno; mentre per le cameriere d’albergo basta anche solo rendersi conto che il loro lavoro include dell’esercizio fisico perché il loro peso e la loro pressione sanguigna migliorino autonomamente.

In altre parole, dire alle persone quanto siano malsani i loro stili di vita potrebbe aiutare a creare una ‘profezia che si auto-avvera’.

Allora, qual è l’alternativa? Piuttosto che concentrarsi sul danno in un comportamento malsano, Crum suggerisce di far sembrare più attraenti i comportamenti sani. In uno studio di prossima pubblicazione, mostra come ha scoperto che i frequentatori di una mensa mangiavano più verdure quando venivano dati loro nomi allettanti come «carote ritorte glassate agli agrumi» piuttosto che «carote con condimento agli agrumi senza zucchero».

In altre parole, invece di spaventare le persone con le statistiche, faremmo meglio a raccontare loro le gioie di un tramonto in riva al lago, di un’insalata fresca del contadino, o di una dolce e amorevole meditazione.

3. La tua vita potrebbe essere più ricca di significato di quanto pensi

Stai cercando di dare un senso alla tua vita?

La maggior parte di noi non deve guardare troppo lontano, ha spiegato la professoressa dell’Università del Missouri, Laura King. In un discorso appassionato e stimolante, ha citato delle ricerche che mostrano che le piccole cose aumentano il nostro appagamento: vedere immagini di alberi che rappresentano il passare delle stagioni; ricordare al mattino delle parole tipiche della mattinata (che per gli americani sono pancake, bacon, sorgere del sole); o avere più regolarità nelle nostre vite.

Non c’è mai una ‘crisi di senso’ nel mondo, disse. La ricchezza di significato non è riservata a momenti speciali e trascendenti; è parte integrante della nostra vita, se solo apriamo gli occhi per vederla.

«Le persone non hanno bisogno di sapere come dare un senso alla loro vita. Devono sapere che lo hanno già», ha detto la King.

Proprio quando crediamo nel significato delle nostre vite sblocchiamo i benefici legati a sentimenti più positivi e relazioni migliori.

Il suo discorso ha sollevato molte domande tra il pubblico: questo tipo di significato è lo stesso del significato profondo che deriva dall’avere uno scopo o dal prendersi cura degli altri? Che dire delle persone che vivono in ambienti caotici e pericolosi, le cui vite sembrano davvero non avere senso?

Nonostante queste domande, l’idea che la maggior parte delle nostre vite abbia già una struttura, una prevedibilità e un significato, è stimolante.

 

Kira M. Newman è il direttore di Greater Good. I suoi lavori sono stati pubblicati su testate quali The Washington Post, Mindful magazine, Social Media Monthly e Tech.co, ed è co-editore di The Gratitude Project. Questo articolo è stato originariamente pubblicato sulla rivista online Greater Good.

Articolo in inglese: 3 Surprising Insights About Success and Happiness

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