South Park, censurato in Cina, risponde con la solita ironia

Il recente episodio Band in China del cartone animato satirico South Park è stato bandito in Cina. Il contenuto del particolare episodio ha toccato argomenti politicamente delicati per il regime del Pcc: la resa di Hollywood alla censura cinese in cambio dell’accesso al suo mercato, le violazioni dei diritti umani, il prelievo forzato di organi e le esecuzioni extragiudiziali.

I creatori di South Park, Trey Parker e Matt Stone, non rinunciando all’ironia, il 7 ottobre hanno dichiarato ufficialmente: «Xi [Jinping, ndr] non assomiglia affatto a Winnie the Pooh. Guardate il nostro 300esimo episodio questo mercoledì alle 10. Come l’Nba, diamo il benvenuto ai censori cinesi nelle nostre case e nei nostri cuori. Anche noi amiamo i soldi più della libertà e della democrazia».

Parker e Stone hanno concluso l’annuncio con un motto degno del loro umorismo irriverente e satirico: «Lunga vita al grande Partito Comunista Cinese. Possa il raccolto di sorgo dell’autunno essere generoso! Cina, andiamo bene così?!».

Hanno inoltre fatto riferimento a un tweet del 7 ottobre di Daryl Morey, direttore generale della squadra di basket Houston Rockets, che ha avuto come conseguenza la rimozione di tutti i prodotti correlati ai Rockets dal più grande negozio online cinese Taobao (l’equivalente cinese dello statunitense Amazon). Nel suo tweet, Morey aveva espresso il suo sostegno ai manifestanti di Hong Kong e i loro appelli alla democrazia, attirando così l’ira del regime comunista.

Sebbene il direttore abbia cancellato il tweet e lo abbia sostituito con delle scuse, la Cina non ha ancora perdonato i Rockets.

La controversia è stata sollevata dai media internazionali, con i funzionari statunitensi che hanno rimproverato la National Basketball Association per aver presentato le proprie scuse.

South Park ha subito lo stesso trattamento.

Secondo l‘Hollywood Reporter sul servizio in streaming cinese Youku, di proprietà del gigante di Internet Alibaba, tutti i collegamenti agli episodi del noto cartoon non funzionano più. 

Su Teiba di Baidu, la più grande piattaforma di discussione online della Cina, non sono stati ammessi post relativi all’episodio di South Park. Le discussioni esistenti sono state cancellate, con solo questo messaggio che informava gli utenti: «In base alle leggi e ai regolamenti pertinenti, questa sezione non è temporaneamente aperta».

Anche su Zhihu, Douban e Bilibili e altri social media cinesi South Park è diventato un argomento censurato

La ‘Band’ non si autocensura

Band in China è il secondo episodio della ventunesima stagione di South Park, presentato in anteprima negli Stati Uniti il ​​2 ottobre.

Nell’episodio, il padre di Stan Marsh, Randy, va in Cina per espandere la sua attività legata alla marijuana. Poco dopo l’atterraggio, Randy è arrestato e condannato alla detenzione in carcere a causa della marijuana trovata nel suo bagaglio.

In prigione, Randy è testimone dei lavori forzati, delle torture, della ‘rieducazione’ e della pratica delle esecuzioni sommarie. Nel frattempo incontra alcuni compagni di prigionia come Winnie-the-Pooh e Pimpi, che sono lì perché sono stati banditi in Cina a causa dei meme su Internet che hanno paragonato il leader cinese Xi Jinping a Winnie the Pooh. Alla fine Randy uccide Pooh in cambio della legalizzazione della sua attività di marijuana in Cina.

Tornato a casa, un produttore musicale vuole realizzare un film sulla band di Stan. Ma la band apprende presto che a causa della censura del regime cinese, dovrà modificare alcuni particolari delle vite dei membri per fa sì che il film sia commercializzabile in Cina. In una scena, Stan suggerisce al membro della band Eric Cartman di fare un trapianto di fegato, perché è diventato dipendente dalle droghe che glielo hanno rovinato, ma il produttore musicale interviene rapidamente consigliando di eliminare questo particolare. Sostiene infatti che Pechino non approverebbe alcuna menzione dei trapianti d’organi a causa delle ormai note ricerche internazionali che confermano la pratica negli ospedali di Stato cinesi del prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza, di cui il regime del Pcc è responsabile. Alla fine, Stan cambia idea durante le riprese e decide di non scendere a compromessi con la Cina e di non autocensurarsi.

La corruzione, la tortura nelle prigioni, le esecuzioni senza processo, il prelievo forzato di organi dai prigionieri di coscienza, il lavoro forzato nei campi di rieducazione per gli schiavi (del regime) sono argomenti da lungo tempo vietati dalla censura del Partito Comunista Cinese; a questi si sono aggiunti ultimamente Winnie-the-Pooh (solo perché ricorda bonariamente l’aspetto fisico del leader maximo) e South Park, un cartone animato ormai diventato anch’esso una spina nel fianco per il Pcc.

Articolo in inglese South Park Episode ‘Band in China’ Is Banned in China

 
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