Simulazione di guerra: Taiwan e Usa vincono, ma con perdite orribili

Di Andrew Thornebrooke

La simulazione di un ‘gioco di guerra’ mostra che Taiwan potrebbe riuscire a difendere la sua indipendenza de facto da un’invasione anfibia della Cina con l’aiuto degli Usa, ma con immense perdite umane da entrambe le parti.

Il wargame è stato sviluppato dal Center for Strategic and International Studies, un think tank incentrato sulla sicurezza, e ha simulato oltre 24 iterazioni in un’ampia varietà di scenari.

Il ‘gioco’ ha simulato un’invasione anfibia di Taiwan da parte del regime comunista cinese nel 2026 e, secondo un rapporto (pdf) che ne descrive gli esiti, le perdite di vite umane, ricchezze e attrezzature sarebbero catastrofiche, praticamente in ogni scenario.

Secondo Eric Heginbotham, ricercatore presso il Massachusetts Institute of Technology e coautore della simulazione, il wargame ha dimostrato che un tale conflitto avrebbe conseguenze di vasta portata: «Abbiamo creato un gioco che modella sia il combattimento di terra a Taiwan, sia la guerra navale e aerea che colpirebbe molto più lontano», ha spiegato durante un evento di lancio del rapporto il 9 gennaio.

«In linea di massima, siamo giunti a due conclusioni. In primis, nella maggior parte dei casi, è improbabile che la Cina riesca a raggiungere i suoi obiettivi operativi di occupare Taipei. Per secondo, i costi della guerra sarebbero alti per tutti i soggetti coinvolti».

In particolare, Taiwan è sopravvissuta come entità autonoma in tutte le iterazioni del gioco tranne in cinque, ma la conservazione dello stile di vita democratico dell’isola ha richiesto un forte impegno da parte di altre nazioni, inclusi Stati Uniti e Giappone.

Secondo Heginbotham, sebbene il gioco fosse essenzialmente un’esplorazione di un caso incerto, una cosa è risultata certa: l’esercito di Taiwan non è preparato a resistere da solo a un simile conflitto: «Questo dovrebbe essere un campanello d’allarme assoluto per Taiwan. L’esercito taiwanese non è l’esercito ucraino. Non è neanche lontanamente ben preparato».

L’invasione

«L’invasione inizia sempre allo stesso modo: un bombardamento iniziale distrugge la maggior parte della marina e dell’aeronautica di Taiwan nelle prime ore di ostilità».

«Forte di una imponente capacità missilistica, la marina cinese circonda Taiwan e interdice qualsiasi tentativo di portare navi e aerei sull’isola assediata».

«Decine di migliaia di soldati cinesi attraversano lo stretto in un mix di mezzi militari anfibi e navi civili roll-on /roll-off, mentre truppe d’assalto e aviotrasportate sbarcano dietro le teste di ponte».

È in questo frangente dei giochi che, nonostante la schiacciante potenza di fuoco del regime comunista cinese, gli invasori iniziano a lottare e cadono sotto gli sforzi di Taiwan e degli Stati Uniti per difendere le teste di ponte e paralizzare la flotta anfibia.

Tuttavia questa svolta degli eventi si basa su una «condizione critica», la prima che deve essere soddisfatta per garantire la vittoria contro la Cina: Taiwan deve scegliere di resistere.

«C’è un presupposto importante qui: Taiwan deve resistere e non capitolare».

«Se Taiwan si arrende prima che le forze statunitensi possano essere impiegate, il resto è inutile».

Questa affermazione allude alla seconda condizione critica per la vittoria: gli Stati Uniti devono immediatamente entrare in combattimento diretto con la Cina in difesa di Taiwan.

«Non esiste un modello ucraino per una guerra di Taiwan», ha affermato Matthew Cancian, ricercatore senior presso lo United States Naval War College e coautore del gioco. «Non possiamo semplicemente provare a rifornire Taiwan e fornire loro armi durante la guerra, perché la Cina sarà in grado di intercettare qualsiasi tipo di spedizione».

«Qualsiasi ritardo o esitazione da parte degli Stati Uniti non fa che aumentare sia le vittime che le possibilità di successo cinese».

Nella maggior parte degli scenari, gli Stati Uniti vengono effettivamente in difesa di Taiwan, cosa che la Cina anticipa con attacchi contro basi aeree e navali in Giappone e negli Stati Uniti. Le battaglie sono sanguinose ma alla fine vittoriose per Taiwan e i suoi alleati.

Ma Cancian avvisa che senza il sostegno degli Stati Uniti non c’è alcuna strada per la vittoria di Taiwan: «Senza alcun impegno da parte degli Stati Uniti, stimiamo che la Cina impiegherebbe circa due o tre mesi per conquistare Taiwan, se Taiwan resistesse al meglio delle sue capacità; il successo della Cina sarebbe inevitabile».

Perdite catastrofiche su tutti i fronti

Sebbene il coinvolgimento degli Stati Uniti in un’invasione cinese di Taiwan sembri garantire la vittoria nella maggior parte degli scenari, il rapporto avverte che il numero di combattimenti e i morti raggiungerebbero una scala mai vista dalla seconda guerra mondiale.

Il rapporto ha rilevato che gli Stati Uniti subirebbero probabilmente perdite a un tasso medio di 140 soldati uccisi al giorno.

Per fare un confronto, il tasso di uccisioni al culmine della guerra del Vietnam era di 30 al giorno. Al culmine delle guerre in Afghanistan e in Iraq, era di tre al giorno.

Tale morte e sangue non sarebbero privi di conseguenze sulla psiche americana e sulla dedizione allo sforzo bellico. Inoltre, sarebbe uno shock per un esercito che ha utilizzato per decenni attrezzature avanzate in ambienti praticamente incontrastati.

«Oltre a scioccare il pubblico statunitense, l’entità delle vittime e delle perdite di equipaggiamento farebbe vacillare un esercito statunitense che ha dominato i campi di battaglia per una generazione».

«Queste perdite sarebbero particolarmente difficili per l’Aeronautica e la Marina, che hanno essenzialmente operato in zone santuario sin dalla fine della seconda guerra mondiale».

Allo stesso modo, il rapporto ha rilevato che, pur essendo che gli aerei statunitensi sono di gran lunga superiori alle loro controparti cinesi, la stragrande maggioranza delle perdite si è verificata prima che tali risorse potessero essere portate in combattimento.

Circa il 90% delle perdite di aerei alleati si è verificato a terra. Allo stesso modo, il rischio per i soldati statunitensi in rotta verso Taiwan sarebbe immenso: «In un’iterazione, un tentativo di inserire una brigata dell’esercito americano su Taiwan per via aerea ha provocato la distruzione in aria di due dei tre battaglioni (circa 2.000 soldati)».

A tal fine, il rapporto ha concluso che gli Stati Uniti, Taiwan e il Giappone devono rimanere proattivi e lavorare per prepararsi e scoraggiare un tale conflitto. Soprattutto, Taiwan deve impegnarsi a lottare per la propria conservazione. «I risultati del gioco hanno mostrato che gli Stati Uniti e Taiwan potrebbero difendere con successo l’isola anche con ipotesi relativamente pessimistiche. Tuttavia, non c’è motivo di compiacimento da parte degli Stati Uniti o di Taiwan».

«In primo luogo, la Cina potrebbe scegliere altri percorsi coercitivi, che si tratti del sequestro delle isole taiwanesi al largo, di un bombardamento senza conseguente invasione o di un blocco […] In secondo luogo, il morale dell’esercito e della leadership di Taiwan deve essere abbastanza forte da resistere a un attacco cinese di fronte a forti perdite. Senza la volontà di resistere, il resto è irrilevante».

 

Articolo in inglese: Taiwan and US Could Repel China’s Invasion, but With Catastrophic Losses: Wargame

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