Simboli aborigeni di 12 mila anni in Turchia riscrivono la Storia

Sono passati vent’anni da quando è stato scoperto, in Turchia, il Göbekli Tepe, un complesso monumentale megalitico di circa 12 mila anni fa. Da allora, le sue origini continuano spiazzare gli archeologi, portandoli a ripensare la loro teoria sulla società ‘primitiva’.

Una parte degli scavi al Göbekli Tepe. (Rolfcosar/CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons)

Infatti, la raffinatezza di una società che poteva costruire monumenti formati da pilastri di 45/65 tonnellate di peso, con incisioni di simboli e figure, supera di gran lunga quello che la maggior parte degli archeologi pensava potesse esistere in quel periodo.

POTREBBE ESSERE STATO CREATO DA UNA SOCIETÀ CHE È STATA ANNIENTATA DA UN CATACLISMA

Le incisioni rappresenterebbero una cometa che causò un immane e catastrofico cambiamento climatico, e che annientò la civiltà artefice del Göbekli Tepe; evento su cui, lo scorso anno, alcuni ricercatori dell’Università di Edimburgo hanno pubblicato un saggio, sulla rivista Mediterranean Archaeology and Archaeometry.

A partire da 14 mila e 500 a 11 mila e 500 anni fa, durante il periodo chiamato ‘Dryas recente’, la Terra subì un drastico cambiamento climatico che, secondo l’U.S. National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), fu particolarmente brusco e, concordando sul fatto che il Göbekli Tepe ha almeno 12 mila anni, gli archeologi fanno risalire il complesso strutturale proprio ad allora.

Il sito fu sepolto rapidamente circa mille anni dopo essere stato costruito, ma è ancora materia di studio capire se questo accadde per opera della natura, o se sia stato un atto intenzionale dell’uomo: infatti c’è chi ipotizza che quella società avesse solo cercato di proteggere i monumenti dalla catastrofe.

UNA NUOVA TEORIA ELABORATA DAL RICERCATORE E AUTORE BRUCE FENTON ATTRIBUISCE L’OPERA DEL GÖBEKLI TEPE AGLI ABORIGENI AUSTRALIANI

Uno sciamano aborigeno australiano ha sul suo petto lo stesso simbolo trovato nel Göbekli Tepe. (Wellcome Images/CC BY 4.0)

Fenton ha concentrato la sua analisi interculturale sul Göbekli Tepe e sull’area nord australiana Arnhem Land, trovando molti simboli e motivi in comune.
Per esempio, nella foto principale di questo articolo si vede che uno dei simboli incisi su una colonna del Göbekli Tepe è lo stesso dipinto sul petto dell’aborigeno australiano, ed è usato da quel popolo per rappresentare due persone sedute che condividono delle conoscenze.

FENTON È SICURO DI AVER TROVATO PIETRE CHURINGA (OGGETTI SACRI ABORIGENI)

Su un’altra colonna, l’archeologo ha identificato un simbolo solitamente riservato alle ‘pietre churinga’, i più sacri manufatti della cultura aborigena australiana. Sempre in Turchia, in un altro sito di 12 mila anni fa – che il ricercatore pensa sia collegato alla cultura del Göbekli Tepe – ritiene di aver trovato altre ‘pietre churinga’, raffiguranti cerchi concentrici e linee a zig-zag, tipici simboli usati dagli aborigeni, per rappresentare rispettivamente pozze e corsi d’acqua.

(A sinistra) Una pietra churinga australiana. (A destra) Un ingrandimento della colonna centrale nel Göbekli Tepe che raffigura un simbolo simile racchiuso tra due D. Il pilastro raffigura una divinità, dimostrando che questo è un simbolo sacro per le culture che hanno creato entrambi gli oggetti. (Courtesy of Bruce Fenton)

Un manufatto trovato in un altro sito, il Kortik Tepe in Turchia, che si ritiene sia collegato alla civiltà del Göbekli Tepe. Bruce Fenton ha notato le similitudini con le pietre churinga australiane.

Una ‘pietra churinga’ trovata a Hasankeyf, un altro sito di 12  mila anni in Turchia, lasciato dalla stessa gente scomparsa. (per gentile concessione di Bruce Fenton)

Un’altra ‘pietra churinga’ trovata a Hasankeyf. L’incisione rappresenta una doppia elica. (per gentile concessione di Bruce Fenton)

«Molte raffigurazioni di animali sulle pietre sono collegati a simboli tribali aborigeni», spiega Fenton, facendo notare anche le analogie tra l’unica figura femminile, rappresentata nel Göbekli Tepe e la rappresentazione aborigena di Yingarna, il creatore.

UN’ANTICA CULTURA HA USATO LO SCIAMANESIMO ABORIGENO PER CERCARE DI FRENARE IL CATACLISMA NEL GÖBEKLI TEPE

Göbekli Tepe (Teomancimit/CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons)

Fenton ipotizza che le incisioni del Göbekli Tepe mostrino i tentativi sciamanici usati per fermare l’imminente catastrofe, e afferma: «Lo scopo era quello di respingere l’alluvione in corso durante il Dryas recente, placando il serpente arcobaleno, perché ritenevano questo dio dell’acqua il vero responsabile».

E ancora, in un altro articolo pubblicato dalla rivista New Dawn, Fenton scrive: «Le immagini nel Göbekli Tepe sono per la maggior parte di animali; viene da pensare che rappresentino uno sforzo significativo degli sciamani per evocare gli spiriti animali, molti dei quali si estinsero».

Un pilastro del Göbekli Tepe. (Teomancimit/CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons)

Un totem proveniente dal Göbekli Tepe. (Cobija/CC BY-SA 4.0 via Wikimedia Commons)

Un pilastro al Göbekli Tepe. (Public domain)

Articolo in inglese: ‘Australian Aboriginal symbols found on mysterious 12,000-year-old pillar in Turkey—a connection that could shake up history

Traduzione di Massimo Marcon

 

 

 
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