Si fanno infettare dal virus volontariamente, il controverso studio in Gran Bretagna

Un gruppo di giovani volontari si sono sottoposti ad una sperimentazione con il coronavirus di Wuhan (o virus del Pcc), nell’ambito del primo studio su esseri umani del Regno Unito, con l’obiettivo di far avanzare la ricerca di vaccini e trattamenti efficaci per il COVID-19.

La sperimentazione permetterà ai ricercatori di valutare la più piccola quantità di virus Pcc necessaria per «causare l’infezione e suscitare una risposta immunitaria» nei volontari, in modo da comprendere meglio l’infezione e la modalità di trasmissione.

Il virus utilizzato è il ceppo originale «prodotto» da un team di scienziati, stando ai ricercatori dello studio.

«Ci aspettiamo che questi studi offrano nuove prospettive su come funziona il virus e ci aiutino a capire quali vaccini offrano le migliori possibilità di prevenire l’infezione», ha detto Clive Dix, presidente ad interim della task force britannica sui vaccini, in un comunicato stampa lo scorso febbraio.

I 90 volontari – di età compresa tra i 18 e i 30 anni e che sono stati controllati per potenziali rischi per la salute – vengono osservati in un «ambiente sicuro e controllato» e monitorati da vicino 24 ore su 24, 7 giorni su 7 da scienziati e personale medico. Il governo britannico sta investendo 33,6 milioni di sterline (43,7 milioni di dollari) in questo studio.

La ricerca terminerà a maggio. I partecipanti dovranno risultare negativi per due volte al virus del Pcc prima di poter tornare a casa, e continueranno ad essere monitorati per un anno.

Critiche

Gli oppositori dello studio si chiedono se esso sia davvero necessario, considerando che i vaccini e i trattamenti per il Covid-19 sono già disponibili.

Sulla rivista Forbes, William Haseltine, ex professore della Harvard Medical School ha scritto: «Non c’è bisogno di infettare individui sani, dato che avremo presto dati reali di confronto con cui lavorare, presi dai milioni di persone già vaccinate e le centinaia di milioni di altre che saranno vaccinate nel prossimo futuro. Quale potrebbe essere la ragione per infettare attivamente persone sane, quando gli stessi dati potrebbero essere raccolti con altri mezzi meno rischiosi?»

Il dottor Lee Merritt, un chirurgo ortopedico e membro di America’s Frontline Doctors, ha dichiarato che non ha senso che gli studi siano condotti ora, quando i dati scientifici mostrano che l’uso di alcuni farmaci approvati a livello federale possono trattare il COVID-19.

«La risposta non è far ammalare più persone, ma permettere l’uso dei farmaci già approvati e testati che funzionano: ivermectina, idrossiclorochina, insieme alla [vitamina, ndr] D e allo zinco», ha dichiarato Merritt a The Epoch Times. «Il vero crimine è coprire un trattamento che sappiamo che funziona».

Merritt sostiene che l’idrossiclorochina (usata in combinazione con lo zinco) e l’ivermectina prescritte per il consumo umano possono prevenire e trattare il COVID-19, ma le agenzie sanitarie governative stanno promuovendo i vaccini come unica opzione per ridurre il rischio di malattie gravi.

Tuttavia, il Centers for Disease Control and Prevention americano afferma che le persone possono ancora infettarsi e trasmettere il virus ad altri dopo la vaccinazione. Inoltre, «gli esperti stanno tutt’ora apprendendo per quanto tempo effettivamente i vaccini proteggano dal COVID-19».

La Food and Drug Administration (FDA) americana «mette in guardia contro l’uso di idrossiclorochina o clorochina per il COVID-19 al di fuori del contesto ospedaliero o di uno studio clinico». Inoltre aggiunge che non ha «approvato l’ivermectina per l’uso nel trattamento o nella prevenzione del COVID-19», anche se l’agenzia di regolamentazione non ha esaminato i dati che supportano l’uso dell’ivermectina.

Per Merritt, tra l’altro, i vaccini sono sperimentali, perché le prove di fase 3 di Pfizer-BioNTech e Johnson & Johnson sono ancora in corso e non saranno completate fino a gennaio 2023, e quelle di Moderna non saranno completate prima dell’ottobre 2022.

A tutti e tre i vaccini COVID-19 è stata concessa un’autorizzazione di emergenza negli Usa, il che significa che i vaccini hanno solo bisogno di dimostrare che «possono essere efficaci» e vengono rilasciati solo quando non ci sono «alternative adeguate, approvate e disponibili per diagnosticare, prevenire o trattare la malattia o condizione», secondo la Fda.

I ricercatori hanno detto che l’obiettivo della sperimentazione umana è quello di «studiare come i vaccini funzionano nel corpo per fermare o prevenire il COVID-19, per i potenziali trattamenti e studiare la risposta immunitaria».

«Ci sono così tante incognite su questa malattia», ha detto Merritt. «Focalizzarsi ora sulla trasmissione umana, quando non si è completamente chiarito con cosa abbiamo a che fare, penso sia prematuro, e non è quello che dovremmo fare ora. Abbiamo assolutamente bisogno di capire se il virus circola ancora nel mondo».

 

Articolo in inglese: Healthy Adults Voluntarily Infected With CCP Virus in 1st Human Challenge Study

 
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