A causa dell’aumento delle infezioni, a Pechino e nello Shandong sono ripresi i test Pcr Covid-19. Nel frattempo i massimi consiglieri sanitari del regime hanno avvertono di una possibile nuova ondata di infezioni in massa.
È dal 29 maggio, che i cinesi della Cina continentale scrivono sulle piattaforme dei social media cinesi che i chioschi per i tamponi a Pechino sono tornati silenziosamente in attività.
Il 30 maggio il media continentale City Interactive, una sussidiaria di Zhejiang City Express, ha riferito che una delle cabine per i test Pcr citata dagli utenti di internet cinesi si trovava nel distretto Xicheng di Pechino, sede del governo centrale e municipale di Pechino.
Il personale di quel chiosco ha riferito al giornale che i tamponi non si sono mai fermati, ma non ha specificato da quanto fosse aperto: «Abbiamo eseguito test sugli acidi nucleici nel distretto di Xicheng, ma non so se ce ne sono altri nei distretti di Pechino».
Il membro dello staff ha spiegato che il laboratorio per cui lavora è principalmente responsabile dei tamponi nel distretto di Xicheng. Attualmente ci sono più di dieci siti per i test all’aperto e una persona è in servizio per ogni cabina dalle 9:00 alle 17:00.
Un chiosco di test nel distretto di Chaoyang, il quartiere centrale degli affari di Pechino, è operativo da marzo, scrive City Interactive. Il personale della cabina di test ha riferito che si trova nel centro sanitario vicino alla Strada Centrale Jinsong.
La signora Wang, residente a Pechino, ha dichiarato a Epoch Times che alcune persone hanno fatto il test Pcr e altre no.
La Wang ha raccontato che molte persone intorno a lei, incluso suo figlio, si sono già reinfettate due volte: «Questa volta, i sintomi sembrano includere febbre alta e mal di gola molto doloroso. La maggior parte delle persone sta solo riposando a casa ora. Vedere un medico è molto costoso e ora molte medicine le paghiamo noi stessi».
Gao Yu, un ex esperto dei media a Pechino, ha confermato il resoconto della Wang a Epoch Times.
Shandong riprende i test
Anche le cabine per i test Pcr nella città di Qingdao, nello Shandong, sono state riaperte.
Un articolo del Peninsula Metropolis Daily includeva uno screenshot di un avviso online pubblicato dall’ufficio sanitario del distretto di Laoshan a Qingdao, che annunciava che dal 29 maggio il distretto condurrà test Pcr Covid-19 per «tutte le persone che lo desiderano».
Elencava anche l’orario di lavoro dei siti di test, dalle 7:00 alle 16:00, sette giorni alla settimana.
Un altro media della Cina continentale, Xinmin Evening News, ha riferito che il personale dell’ufficio distrettuale ha confermato che i test sono ripresi e sono gratuiti.
Prossima ondata
Zhong Nanshan, il principale specialista cinese di malattie respiratorie, ha previsto che una nuova ondata di infezioni da Covid-19 in Cina raggiungerà probabilmente il picco alla fine di giugno, quando i casi settimanali potrebbero raggiungere i 65 milioni. Quindi, un paziente infetto da Omicron sarà in grado di infettare più di 30 persone. L’infezione è difficile da prevenire.
I cittadini cinesi di tutto il Paese sostengono sui social che da marzo sono aumentate le infezioni.
Zhong ha anche affermato che c’è stato un piccolo picco di infezioni alla fine di aprile e all’inizio di maggio.
La maggior parte delle infezioni da Covid-19 nella Cina continentale sono attualmente causate dai ceppi mutanti della serie Xbb di Omicron. Tra i casi trasmessi localmente, la percentuale di varianti della serie Xbb è aumentata all’83,6 per cento all’inizio di maggio, dallo 0,2% di febbraio.
Zhang Wenhong, il principale virologo cinese e direttore del Centro nazionale cinese per le malattie infettive, in una conferenza a fine aprile aveva avvertito che le infezioni da Covid-19 si sarebbero ripresentate dopo sei mesi, quando l’immunità acquisita da precedenti infezioni si sarebbe esaurita.
Articolo in inglese: COVID-19 Testing Resumes in Beijing, Shandong, as Reinfection Cases Surge
