Proseguono senza sosta le ‘Pulizie di Stato’ di Xi Jinping

Xi Jinping prosegue inesorabile nella sua pulizia del regime di ‘Corruzione di Stato’ instaurato Jiang Zemin.

Il 28 settembre, durante un simposio tenutosi a Pechino, il capo del Partito Comunista Cinese Xi Jinping ha tenuto un discorso in occasione del centesimo anniversario della nascita dell’ammiraglio Liu Huaqing (morto nel 2011 all’età di 95 anni), uno dei più potenti funzionari cinesi, che ha prestato servizio negli anni 80 e 90 prima di essere deposto in seguito a una sconfitta politica.

L’agenzia di stampa statale Xinhua, ha riportato che nel discorso commemorativo della lunghezza di una decina di pagine circa, in cui Xi ha elogiato a lungo l’ammiraglio Liu per i suoi sforzi volti a rinforzare e riformare l’esercito cinese, l’attuale capo del Partito ha citato diverse sue frasi quali: «Non c’è via d’uscita per il Paese senza una riforma, cosa che vale anche per l’esercito». Xi Jinping ha anche messo in evidenza il ruolo cruciale svolto da Liu nel 1992, l’anno in cui venne nominato membro permanente del Politburo, l’organismo più potente nel partito Comunista Cinese.

Questo intervento di Xi è stato particolarmente significativo e inusuale: Liu Huaqing era un rivale di Jiang Zemin, l’ex capo del regime la cui influenza ha interferito con Xi Jinping fin dal primo momento in cui quest’ultimo ha preso il potere.
Le parole di approvazione per Liu e sulla necessità della riforma dello Stato, quindi, risultano permeate di un ulteriore peso politico rispetto a una semplice commemorazione di un qualunque dirigente del Partito.

COSTRUZIONE DI UN CASO CONTRO IL RIVALE POLITICO

Jiang Zemin, quando era solo un funzionario di Partito di Shanghai, aveva fatto carriera in seguito al massacro di Piazza Tiananmen del 1989; da segretario generale del Partito, si era poi trovato in contrasto con Liu Huiqiang, l’ultimo ufficiale dell’esercito a far parte della Commissione permanente del Politburo.

Liu, pupillo di Deng Xiaoping, in quel periodo ancora potente, non si sottomise al volere politico di Jiang. Tuttavia durante il quindicesimo congresso di partito tenutosi nel 1998, l’anno successivo alla morte di Deng, Jiang e i suoi alleati utilizzarono le ‘maniere forti’ nei confronti dei collaboratori di Deng Xiaoping, allo scopo di rimuovere le limitazioni al potere di Jiang. Liu Huaqing, uno degli esponenti presi di mira da queste purghe stranamente leggere per gli standard comunisti, aveva dato le dimissioni l’anno successivo.

Nel suo discorso infatti, come ha fatto notare anche Xinhua, Xi Jinping non si è soffermato esclusivamente sul «contributo di Liu nella costruzione di un socialismo con caratteristiche cinesi», poiché ha scelto di citare alcune specifiche parole dell’ammiraglio: «Non c’è speranza per le forze armate se i compagni ricorrono a scorciatoie per ottenere una promozione. Questi episodi distruggono il morale dell’esercito».

L’attuale amministrazione del regime cinese, guidata da Xi Jinping, si è attivata nella punizione e rimozione di migliaia di funzionari militari di Stato e di partito, per atti di corruzione e numerose altre violazioni disciplinari.

Sotto il regime di Jiang Zemin, la Cina ha attraversato un periodo di crescita economica a doppia cifra ma, nel contempo, ha subito il dilagare di una straordinaria forma di corruzione di Stato.
Sebbene i funzionari cinesi abbiano storicamente la fama di abusare dei privilegi derivanti dal loro status, Jiang ha letteralmente distribuito promozioni e cariche importanti ai propri alleati in quanto tali e questi, usando la macchina statale, si sono ritagliati – illegalmente ma, al tempo stesso, col supporto del sistema di potere che governava lo Stato – ognuno il proprio feudo.

Diversi funzionari di alto rango, fra cui quelli purgati nella campagna anti-corruzione di Xi, devono la loro carriera a Jiang: per esempio Xu Caihou, funzionario politico che ha abusato del proprio status di vice capo di stato maggiore dell’esercito cinese per intascare rendite da business illeciti (in seguito all’inizio delle indagini nei suoi confronti, gli ispettori disciplinari del Partito hanno rinvenuto nella sua residenza interi tesori d’oro e di monete straniere). Altro esempio è Go Junshan, altro generale legato a Jiang Zemin che, secondo quanto riportato dai media di regime, è stato riconosciuto proprietario di una lussuosa villa, dove sono stati trovati, oltre a una statua di Mao d’oro massiccio, anche una barca (sempre fatta d’oro), casse di alcolici costosi, pile di lingotti d’oro e vere e proprie ‘montagne’ di banconote.

Hua Po, commentatore politico di Pechino, ha affermato che Deng Xiaoping aveva assegnato Liu Huaqing, un riformista, alla Commissione permanente del Politburo per «tenere sotto controllo Jiang, poiché Deng era preoccupato del fatto che quest’ultimo abbandonasse l’attuazione delle riforme programmate».

Secondo il Legal Evening News, una rivista di Stato, Liu ha scritto nelle sue memorie che rispettava e apprezzava profondamente la leadership di Deng. Mentre Sina, uno dei più grandi siti di news cinesi, invece ha riportato che Liu disprezzava Jiang perché questi non aveva mai servito nell’esercito e si trovava alla presidenza della Commissione militare centrale.
Tuttavia, anche se alcuni funzionari chiave che hanno fatto carriera sotto Jiang sono stati puniti, Jiang stesso e una manciata di suoi alleati ancora in servizio al Politburo, fra cui Liu Yunshan e Zhang Dejiang, non hanno ancora ricevuto accuse dirette, dato che per ora sono stati solo bersaglio di ‘allusioni’.

Alla fine di ottobre il Partito Comunista ha in programma un’importante sessione plenaria a porte chiuse nella quale Xi, i suoi alleati e i rivali determineranno quali funzionari saranno scelti per le posizioni vacanti e quali saranno mandati in pensione nel 2017, l’anno del diciannovesimo Congresso del Partito Comunista. Diverse recenti purghe e altri segnali fanno pensare che Xi Jinping stia lavorando al massimo per emarginare la fazione di Jiang Zemin prima della plenaria.

Articolo in inglese: Xi Jinping Sends Political Signal in Commemoration of Deceased Senior Naval Commander Liu Huaqing

Traduzione di Davide Fornasiero

 

 

 
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