Scrivere e parlare, capacità del cervello di due zone ben distinte

Un danno celebrale potrebbe compromettere la capacità di parlare, ma lasciare intatta quella di scrivere, o viceversa.

Anche se la scrittura si è evoluta dalla lingua parlata, i due sistemi celebrali sono dinventati indipendenti, tanto che una persona incapace di pronunciare una frase grammaticalmente corretta ad alta voce, potrebbe essere in grado di scriverla perfettamente: questo è quanto ci rivela un nuovo studio.

Ad esempio, la frase detta ad alta voce ‘l’uomo sta pescando un pesce’ potrebbe diventare ‘gli uomini sta pesca un pesce’, quando trasferita su carta.

«Vedere qualcuno che dice una cosa e, contemporaneamente, ne scrive un’altra è sorprendente», afferma Brenda Rapp, professoressa di scienze cognitive alla Johns Hopkins University. «Non ci aspettiamo di riuscire a produrre parole diverse nella lingua parlata e nello scritto. È come se nel cervello ci fossero due sistemi linguistici quasi indipendenti».

PERSONE COLPITE DA ICTUS CON AFASIA

I ricercatori volevano capire come il cervello organizza le conoscenze di una lingua scritta (lettura e ortografia), poiché c’è un progetto genetico per la lingua parlata ma non per il più recente sistema di scrittura.

Più specificatamente, volevano sapere se la lingua scritta dipendesse da quella parlata negli adulti alfabetizzati. Se così fosse, ci si dovrebbe aspettare di vedere errori simili nel parlato e nello scritto. In caso contrario, si dovrebbe vedere che le persone non scrivono necessariamente quello che dicono.

Il team ha studiato cinque persone colpite da ictus con afasia, o difficoltà di comunicazione. Quattro di loro avevano difficoltà nello scrivere frasi con i suffissi esatti, ma avevano pochi problemi a dire ad alta voce le stesse frasi. L’altra persona aveva esattamente il problema opposto, cioè difficoltà nella lingua parlata ma non nello scritto.

I ricercatori hanno mostrato alle persone delle immagini e hanno chiesto loro di descrivere le azioni. Una persona avrebbe detto: «Il ragazzo sta camminando», ma avrebbe scritto «Il ragazzo sta camminato». O un’altra persona avrebbe detto: «Dave sta mangiando una mela», e scritto «Dave sta mangia una mela».

NON È SEMPLICEMENTE UNA ‘STUPIDA MACCHINA’

Pubblicati sulla rivista Psychological Science, i risultati rivelano: la scrittura e la lingua parlata sono sostenute da parti diverse del cervello, e non solo in termini di controllo motorio della mano e della bocca, ma anche in aspetti di altissimo livello della costruzione delle parole.

«Abbiamo scoperto che il cervello non è semplicemente una ‘stupida’ macchina che conosce le lettere e il loro ordine, è invece una macchina ‘intelligente’ e sofisticata che conosce le parti delle parole e come queste si combinano», afferma la Rapp.

«Un danno celebrale potrebbe intaccare alcuni morfemi, ma non altri, nella scrittura, senza intaccare la lingua parlata, o vice versa».

I morfemi sono unità linguistiche che non possono essere ulteriormente divise, ma che possono combinarsi per formare parole. Suffissi come ‘tore’ o ‘ndo’, o il suffisso del plurale maschile ‘i’, e la parola ‘nuoto’ ad esempio, possono essere combinati per formare ‘nuotatore’, ‘nuotatori’, ‘nuotando’ e altre variazioni.

La comprensione di come il cervello adulto distingue le parti delle parole potrebbe aiutare gli educatori nell’insegnamento della lettura e della scrittura ai bambini, afferma la Rapp. Potrebbe anche portare a migliori terapie per le persone affette da afasia.

I ricercatori della Rice University e della Columbia University hanno collaborato allo studio, che è stato finanziato in parte dal National Institute on Deafness and Other Communication Disorder.

Fonte: Johns Hopkins University. Ripubblicato da Futuriy.org sotto licenza Creative Commons 4.0.

 

Articolo in inglese: Writing and Speaking Are Totally Separate in the Brain

 

 
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