Il più grande giacimento di litio del mondo è stato recentemente scoperto nel sud-ovest degli Stati Uniti.
Secondo un nuovo studio pubblicato su Science Advances il 31 agosto, una serie di depositi di litio si troverebbero lungo il confine tra Nevada e Oregon, e porta ad importanti risvolti per l’industria statunitense dei veicoli elettrici (Ev).
Secondo vulcanologi e geologi della Lithium Americas Corporation, della Gns Science e della Oregon State University che hanno riportato le nuove scoperte, il deposito della Caldera McDermitt è lungo circa 45 e largo circa 35 km e contiene circa 20-40 milioni di tonnellate di litio, un numero da far impallidire i depositi in Cile e Australia messi insieme.
Secondo il presidente boliviano, le saline della Bolivia erano fino ad ora le più grandi del mondo, con circa 23 milioni di tonnellate di litio.
La domanda di litio sale alle stelle in tutto il mondo
La domanda globale del metallo è salita alle stelle a causa della crescente programma di energia rinnovabile e di veicoli elettrici alimentati da batterie al litio.
A Chemistry World Anouk Borst, un geologo belga della Ku Leuven University ha affermato che «se si crede alle loro stime approssimative, si tratta di un deposito di litio molto, molto grande. Potrebbe cambiare le dinamiche del litio a livello globale, in termini di prezzo, sicurezza dell’approvvigionamento e geopolitica».
L’industria automobilistica si trova ad affrontare una potenziale carenza di batterie al litio e sta correndo per garantire le forniture, poiché qualsiasi carenza comprometterebbe i piani per aumentare le vendite di veicoli elettrici a decine di milioni all’anno.
Si prevede che la produzione mondiale di litio triplicherà nel prossimo decennio, poiché la domanda di veicoli elettrici inizierà a superare l’offerta, dato che ogni batteria richiede in media circa 7,71 kg di questo metallo, oltre a cobalto, nichel e altri minerali delle terre rare.
Negli ultimi anni, le crescenti tensioni con la Cina e le restrizioni ambientali del governo sull’estrazione del litio sono diventate questioni delicate.
Negli ultimi dieci anni, infatti, la Cina ha dominato l’offerta della risorsa, suscitando preoccupazioni nei politici di Washington. Molti temono così che gli Stati Uniti diventino sempre più dipendenti dalla Cina per le forniture di litio per la produzione di chip per computer.
La quantità recentemente annunciata ha quindi provocato ottimismo nei confronti dell’idea che gli Stati Uniti potrebbero diventare autosufficienti nelle forniture del minerale strategicamente prezioso in futuro.
«Prima di affrettarci a protrarre la nostra dipendenza dai minerali critici stranieri, raddoppiamo le capacità degli Stati Uniti. Dovrebbero essere i fatti, comprese le nostre stesse capacità, a guidare la questione, non la politica estera», scrive sui social Michael Wessel, membro dell’Us-China Economic e Security Review Commission.
Gli attivisti falliscono nel tentativo di fermare l’estrazione dei giacimenti minerari
Thomas Benson, geologo della Lithium Americas Corporation, ha dichiarato alla rivista che la sua azienda prevede di iniziare l’estrazione nei giacimenti del Nevada nel 2026.
Il terreno attorno al deposito è ricco di metallo e facile da separare. Il processo di estrazione rimuoverà l’argilla circostante con acqua e quindi separerà i piccoli granelli contenenti litio dai minerali più grandi utilizzando una centrifuga.
L’argilla verrà poi lisciviata in vasche di acido solforico per estrarre il prezioso minerale: «Se riescono a estrarre il litio in modo intensivo e a bassissimo consumo energetico o in un processo che non consuma molto acido, allora questo può essere economicamente molto significativo. Gli Stati Uniti avrebbero una propria fornitura di litio e le industrie sarebbero meno spaventate dalla carenza di approvvigionamento».
Inoltre, i depositi sono per lo più concentrati in un punto all’estremità meridionale del passo, cosa che limita quindi l’impatto ambientale dell’attività mineraria.
Il New York Times scrive che i critici del processo di estrazione del litio si lamentano delle grandi quantità di Co2 emesse dal processo, che possono contaminare le acque sotterranee con metalli pesanti pericolosi durante l’utilizzo di tonnellate di combustibili fossili.
Nel frattempo, agli attivisti che hanno cercato di bloccare l’attività mineraria nella zona, sostenendo che avrebbe contaminato l’ambiente, si sono unite alcune tribù di nativi americani, poiché la regione è considerata sacra.
Tuttavia un tribunale federale ha poi respinto la loro denuncia a luglio. Questa settimana sono quindi iniziate le operazioni di preparazione per le estrazioni minerarie che si prevede saranno in piena azione già nel 2026.
Tuttavia, alcuni temono che l’amministrazione Biden possa ancora intaccare questi piani, soprattutto dopo che la Casa Bianca ha terminato i contratti di locazione per l’estrazione petrolifera nell’Arctic National Wildlife Refuge dell’Alaska.
Dopo aver appreso la notizia, James Hutton, ex assistente segretario per gli affari dei veterani sotto il presidente Donald Trump, ha scritto in un post sui social media: «Speriamo che sia vero e che l’amministrazione Biden non ne ordini la chiusura».
Articolo in inglese: Lithium Deposit Discovered in Extinct Nevada Volcano Could Be Largest in the World