Scoperta una molecola per la terapia della sclerosi a placche

Alcuni ricercatori hanno individuato una molecola, legata alla produzione del testosterone, in grado di proteggere dalla sclerosi a placche. È un passo avanti per questa malattia autoimmune, che aggredisce il sistema nervoso centrale, e colpisce da tre a quattro volte più donne che uomini.

La molecola è stata identificata grazie a esperimenti eseguiti su topi. Secondo la dottoressa Melissa Brown, docente di Immunologia dell’Università Northwestern di Chicago, e principale artefice di questa ricerca, «questa scoperta potrebbe portare a un genere completamente nuovo di terapie contro la sclerosi a placche». Tuttavia, finora gli scienziati non hanno capito come il testosterone produca una tale protezione contro questa malattia.

La dottoressa Brown spiega: «Considerato che il livello di testosterone nelle donne adulte è sette-otto volte più basso che negli uomini, riteniamo che la presenza di questo ormone sia insufficiente per attivare la produzione della molecola protettrice. Ora abbiamo provato che è possibile attivare la produzione».

NEI TOPI FEMMINA I SINTOMI SPARISCONO

Gli scienziati, secondo quanto pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle Scienze Pnas, hanno scoperto che, quando i topi femmina affetti dall’equivalente umano della sclerosi a placche vengono trattati con la molecola protettrice, i sintomi spariscono.
Per giungere a questa conclusione, gli studiosi hanno manipolato geneticamente dei topi femmina, affinché contraessero l’equivalente della malattia umana. Dopo che le cavie sono state curate con la molecola individuata, hanno scoperto che i sintomi erano spariti.

La sclerosi a placche è una malattia infiammatoria, che attacca il sistema nervoso centrale distruggendo la mielina, guaina protettrice delle fibre nervose del cervello e del midollo spinale; i sintomi si manifestano con problemi motori e deficit cognitivi. Questa patologia si sviluppa in genere nelle donne giovani – mentre negli uomini si manifesta più tardi – con la riduzione del testosterone causata dall’invecchiamento.

I ricercatori hanno spiegato inoltre che, da test clinici effettuati col testosterone su uomini affetti da sclerosi a placche, la distruzione della mielina e la degenerazione delle fibre nervose, è stata parzialmente annullata. Tuttavia i ricercatori precisano che, anche a breve termine, il trattamento con questo ormone non è percorribile, sia per gli uomini che per le donne, a causa dei numerosi e gravi effetti secondari.
Per quanto riguarda, infine, le altre terapie adottate contro la sclerosi a placche, la maggior parte di queste cure agisce neutralizzando il sistema immunitario, di conseguenza i malati sono più esposti alle infezioni e ad altri problemi di salute.

 

Articolo in francese: Découverte d’une molécule pour la thérapie de la sclérose en plaques

Traduzione di Francesca Saba

 

 
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