Santa Cecilia, la musica per celebrare l’amore di Dio

Le arti tradizionali come viaggio interiore nelle nostre anime Di Eric Bess

L’autore dell’articolo, Eric Bess, è un artista figurativo praticante ed è candidato al dottorato presso l’Istituto di Studi Dottorali nelle Arti Visive (IDSVA).

 

C’è qualcosa nell’espressione ritmica che chiamiamo musica che ci colpisce emotivamente e spiritualmente. Tutti amiamo la musica e la ascoltiamo ovunque: in auto mentre andiamo a lavorare, al lavoro, di nuovo quando andiamo a fare la spesa, e sì, anche al supermercato. Quasi ovunque andiamo la musica è presente.

Quando faccio shopping con mia moglie, spesso scherzo sul fatto che forse i grandi magazzini devono volere che i loro clienti se ne vadano il più presto possibile, perché c’è sempre della pessima musica, eppure nessuno sembra notarlo o preoccuparsene. Ascoltare, volenti o nolenti, così tanta musica e così spesso, mi fa chiedere se ci siamo desensibilizzati alla cattiva musica. Se davvero è così, come facciamo a riconoscere la buona musica?

Mi sono imbattuto in un dipinto di John William Waterhouse chiamato ‘Santa Cecilia’ che mi ha fatto riflettere criticamente sulla natura della buona musica.

La storia di Santa Cecilia

Chi era dunque Cecilia? Cecilia visse tra il secondo e il quarto secolo e fu una vergine martire della chiesa cristiana.

Secondo la leggenda fece voto di castità per dedicare la propria verginità a Dio, ma fu costretta a sposare un pagano di nome Valeriano. Anche se suo marito era un pagano, lei sentì una musica nel suo cuore quando si sposarono e disse a suo marito che un angelo di Dio desiderava che rimanesse vergine dopo il matrimonio. Valeriano rispose che avrebbe rispettato i suoi desideri se fosse stato permesso anche a lui di vedere un’angelo; lei allora gli chiese di farsi battezzare, e così dopo il battesimo, Valeriano vide davvero un angelo che donava a sua moglie rose e gigli.

Dopo aver visto l’angelo, Valeriano aiutò i cristiani perseguitati seppellendo i corpi dei martiri dopo la loro esecuzione. Anche Cecilia alla fine fu giustiziata per aver predicato e per aver dato i suoi beni ai poveri.

Oltre a sentire la musica nel suo cuore il giorno del suo matrimonio, perché Cecilia è la patrona della musica? Nella sua vita da celibe, si dice che avesse rifiutato la musica che si suonava in casa di suo marito perché voleva ascoltare solo la musica celeste, che la aiutava a mantenere la purezza del suo corpo e della sua anima.

La Cecilia dormiente di Waterhouse

Il pittore John William Waterhouse nel suo celebre quadro Santa Cecilia ha raffigurato la santa sul lato destro della composizione mentre dorme su una sedia di marmo ornata. Sulle sue ginocchia riposa un libro miniato di canzoni e una rosa; dietro di lei c’è un rosaio che fiorisce vicino alla sua testa e un altro tralcio di rose si vede vicino i suoi piedi; dietro la sedia, vicino l’antica fontana in basso a destra, ci sono dei fiori di papavero.

Sull’altro lato della composizione, a sinistra, due angeli si inginocchiano davanti a Cecilia ai lati di un piccolo organo che, secondo Christie’s, stava suonando prima di addormentarsi. I due angeli, vestiti di bianco a significare la loro purezza, suonano per lei. Un cespuglio di rose bianche si erge intorno alla gamba dell’angelo più vicino a noi simboleggiandone anch’esso la purezza.

Santa Cecilia di John William Waterhouse. 1895, olio su tela (Dominio pubblico)

Celebrare l’amore di Dio

Cosa dice dunque il dipinto di Santa Cecilia di Waterhouse sulla musica? Perché ha raffigurato Cecilia mentre dorme con un libro di canzoni in primo piano? Perché ha dipinto rose e papaveri invece di rose e gigli, i due fiori tradizionalmente associati a Santa Cecilia? E perché i due angeli si inginocchiano per suonare la loro musica davanti a lei?

Cominciamo con il fatto che Cecilia è mostrata addormentata con dei papaveri ai piedi della sua sedia. Il papavero, un fiore associato all’oblio e al sonno, suggerisce diverse cose. In altre parole, poiché chiude gli occhi al mondo, è ignara delle cure e delle preoccupazioni del mondo: chiudendo gli occhi al mondo, trascende le cure e le preoccupazioni del mondo.

Dettaglio del dipinto Santa Cecilia di John William Waterhouse. 1895, olio su tela. (Dominio pubblico)

E qual è la fonte della sua trascendenza? L’amore di Dio è la fonte della sua trascendenza, e questo è rivelato dal rosaio che sovrasta i papaveri e fiorisce vicino alla sua testa. Il rosaio rappresenta l’amore di Dio nel simbolismo cristiano medievale. Il fatto che le rose fioriscano vicino alla sua testa suggerisce che la sua mente è completamente concentrata su Dio.

Cecilia inoltre tiene una rosa sul manoscritto di canzoni che tiene in grembo. I manoscritti miniati sono testi religiosi scritti a mano che sono decorati con metalli preziosi come oro o argento. Il canzoniere di Cecilia è quindi un libro di inni a Dio scritti a mano, decorato con oro e argento e la rosa che tiene sul libro suggerisce che questi inni parlano dell’amore di, e per, Dio, e che lei cantava questi inni mentre suonava l’organo.

Si può dire che il quadro suggerisca che suonare l’organo e cantare gli inni sull’amore di Dio sia ciò che porta Cecilia in uno stato di oblio delle preoccupazioni umane. Se è così, allora la musica che suona per celebrare Dio è anche la musica che la eleva oltre le cure e le preoccupazioni del mondo.

Particolare del dipinto Santa Cecilia di John William Waterhouse. 1895, olio su tela. (Dominio pubblico)

Allora, perché gli angeli si inginocchiano ai suoi piedi e suonano della musica? Per me, la musica è un tipo di ornamento: quello che voglio dire è che la musica abbellisce e celebra ciò che accompagna. Per esempio la musica che accompagna testi che parlano di soldi, sesso, droga e violenza, abbellisce e celebra queste cose. La musica, invece, che accompagna l’amore per il divino, abbellisce e celebra questo amore.

Allora gli angeli che si inginocchiano ai piedi di Cecilia, non si inginocchiano per Cecilia come persona o santa; si inginocchiano perché lei trascende il mondo per mezzo di una musica che celebra Dio, che è un evento sacro. Celebrano la sua elevazione verso Dio.

Gli angeli suonano per Cecilia nel suo stato di oblio, e poiché lei ha trasceso le cure del mondo, la musica che sente non è del mondo. Gli angeli si intonano e suonano i loro strumenti per accompagnare e glorificare la celebrazione di Cecilia dell’amore di Dio. Le forniscono una fonte di musica pura e celeste, il tipo di musica che lei desidera per mantenere la propria purezza.

Santa Cecilia rappresenta la bontà della musica quindi. Rappresenta sia la musica che possiamo produrre per celebrare l’amore di Dio, sia la musica celeste che può risuonare nei nostri cuori e nelle nostre menti quando trascendiamo il mondo. Come potremmo fare delle creazioni musicali che celebrano il divino in modo che anche noi possiamo elevarci verso l’amore di Dio? Questa è una buona domanda!

 

Hai mai visto un’opera d’arte che pensavi fosse bella ma non avevi idea di cosa significasse? Nella nostra serie Le arti tradizionali come viaggio interiore nelle nostre anime, interpretiamo le arti visive classiche in modi che possono essere moralmente penetranti per noi oggi. Cerchiamo di avvicinarci ad ogni opera d’arte per vedere come le creazioni storiche possano ispirare in noi la nostra bontà innata.

Articolo in inglese  St. Cecilia and the Musical Celebration of God

 
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