Salvini assolto dall’accusa di sequestro di persona nel caso Gregoretti: «il fatto non sussiste»

Di Marco D'Ippolito

Nella mattinata del 14 maggio, il tribunale di Catania ha assolto con formula piena Matteo Salvini dall’accusa di sequestro di persona nell’ambito del caso ‘Gregoretti’, la nave della Marina Militare italiana a cui l’allora ministro aveva negato un porto di sbarco, tra il 27 e il 31 agosto 2019, in attesa di un accordo per il ricollocamento nei Paesi Ue dei 131 migranti a bordo dell’imbarcazione.

Il verdetto è stato letto personalmente dal giudice Nunzio Sarpietro all’interno dell’aula bunker di Catania, dopo circa un’ora e mezza di consiglio: «Non luogo a procedere nei confronti di Salvini Matteo […] perché il fatto non sussiste». Le motivazioni complete della sentenza saranno pubblicate entro 30 giorni.

Dal canto suo, il leader della Lega è apparso molto soddisfatto durante la conferenza stampa al termine dell’udienza: «Questa giustizia dice che un ministro che ha difeso la dignità e i confini dell’Italia è un ministro che ha fatto semplicemente il suo dovere». Ha poi ribadito che «se e quando gli italiani torneranno a votare e a restituirmi responsabilità di governo farò esattamente la stessa cosa», e che l’«immigrazione regolare è un fattore positivo», mentre quella degli sbarchi clandestini «porta il caos».

Sempre nel desolato piazzale all’esterno dell’aula Bunker, Salvini ha sferrato una pesante stoccata ai suoi avversari politici: «Penso che l’Italia sia l’unico Paese nell’Unione Europea dove la sinistra politica ha mandato a processo un ministro, non per reati corruttivi, ma per le sue scelte di governo. Abbiamo la sinistra più retrograda del continente europeo, che prova a usare la magistratura per vincere le elezioni che non riesce a vincere in cabina elettorale».

Ad ogni modo, l’ex ministro dell’Interno rimane imputato in un altro analogo processo, quello di Palermo per il caso della nave Open Arms, dove la Procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio nei suoi confronti. Il processo dovrebbe tenersi il 15 settembre e sebbene i due casi non siano perfettamente identici, Salvini ha dichiarato in mattinata di essere «assolutamente tranquillo, perché – ha affermato – se non esiste sequestro a Catania non vedo perché debba esistere a Palermo».

Di fatto, la decisione del tribunale di Catania è arrivata dopo una lunga e approfondita indagine istruttoria, come sottolineato nella conferenza stampa da Giulia Bongiorno, avvocato del leader leghista: «Questo giudice è stato un giudice estremamente rigoroso e attento. […] ha acquisito tutti gli atti di casi simili, ha acquisito tutto il fascicolo processuale di Open Arms. Ha acquisito una serie di testimonianze fondamentali: è andato al Ministero degli Interni, al Ministero degli Esteri, dal presidente del Consiglio». Su queste basi la Buongiorno ha definito quello di Catania come un «processo matrioska» e ha precisato ai giornalisti che «il reato, tanto a Palermo quanto a Catania, è quello di non aver consentito lo sbarco in attesa della redistribuzione dell’Unione Europea».

Poco dopo la notizia dell’assoluzione è intervenuta su Facebook anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Con la sentenza di non luogo a procedere emessa dal Gup di Catania sul caso Gregoretti viene sancito che non c’è stato nessun sequestro di persona e che l’allora Ministro dell’Interno ha solo adempiuto al dovere che il suo incarico gli imponeva: difendere i confini. Sono felice per Matteo Salvini e a lui va ancora una volta la vicinanza di Fratelli d’Italia».

 
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