Robert Malone: L’immunità naturale dura più della protezione conferita dai vaccini anti Covid

Di Zachary Stieber e Jan Jekielek

L’immunità acquisita con la guarigione da Covid-19 è migliore della protezione conferita dai vaccini anti Covid. Lo sostiene un importante specialista americano dei vaccini, Robert Malone, citando in parte un recente studio israeliano.

Alcuni ricercatori israeliani hanno scoperto che i vaccinati con il siero della Pfizer hanno 13 volte più probabilità di contrarre la variante Delta del Sars-Cov-2 e sono 27 volte più a rischio di malattia sintomatica, rispetto alle persone guarite dal Covid-19.

Il dottor Malone, tra gli inventori dei vaccini basati sull’Rna messaggero, ha dichiarato al programma American Thought Leaders di Epoch Times: «Ora è stato dimostrato in quello e in altri studi che la portata di quella risposta immunitaria in termini di presenza di cellule della memoria T e B è più diversificata e duratura rispetto alla portata della risposta immunitaria suscitata dai soli vaccini a base spike».

Mentre gli anticorpi si riducono nel tempo, le cellule T, un tipo di globuli bianchi che proteggono dalle infezioni, e le cellule B, possono durare per tutta la vita.

Le autorità sanitarie in genere riconoscono l’immunità naturale, ma hanno continuato a sostenere che la protezione data dai vaccini sia migliore, indicando una serie di studi sull’argomento, incluso uno del Kentucky pubblicato dai ricercatori statali e dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi.

Le autorità americane stanno quindi continuando a sollecitare tutti, indistintamente, a vaccinarsi.

Tuttavia, alcuni scienziati sostengono che il crescente numero di prove a favore dell’immunità naturale debba portare a rivalutare le politiche sulla vaccinazione durante la pandemia: «L’immunità naturale è dannatamente buona. Faremmo meglio a concentrare i nostri sforzi sulle persone che non sono vaccinate e non sono guarite da una precedente infezione», ha scritto sui social media il dottor Vinay Prasad, professore presso il Dipartimento di epidemiologia e biostatistica dell’Università della California-San Francisco.

Secondo Malone, lo studio israeliano «sembra indicare che l’ampiezza e la durata della risposta immunitaria erano superiori nelle persone guarite dall’infezione. Ci sono anche prove di un miglioramento significativo – a seconda del periodo di tempo trascorso – da sei a 20 volte nella protezione dal contagio e dalla malattia, in chi ha acquisito un’immunità naturale da una precedente infezione rispetto a quella conferita dal vaccino».

Malone afferma che questi nuovi dati rappresentano un elemento chiave nel rapporto di fiducia tra la popolazione americana e le agenzie sanitarie governative.

Secondo lo scienziato, la popolazione americana «si trova di fronte a una situazione in cui gli era stato detto che l’immunità naturale non era altrettanto protettiva, che non potevano fare affidamento su di essa; che se sei stato precedentemente infettato, dovresti comunque ricevere entrambe le dosi di vaccino; che questa vaccinazione avrebbe fornito un’ampia e duratura protezione, e che avrebbe protetto i tuoi ‘vecchi’ impedendo a te di trasmettere loro l’infezione».

Il Cdc non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. L’agenzia ha dichiarato in passato a Epoch Times di non commentare documenti che non sono scritti dall’agenzia e che i funzionari «valutano continuamente la scienza che porta alla nostra guida e, se deve essere cambiata, lo faremo basandola sulle nostre ricerche e studi».

 

Articolo in inglese: Natural Immunity Longer Lasting Than Protection From COVID-19 Vaccines: Dr. Robert Malone

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