Ripresa record dell’economia statunitense: +33,1% nel terzo trimestre

Di Tom Ozimek

Gli Stati Uniti hanno registrato una crescita economica del 33,1% nel terzo trimestre: il più grande rimbalzo di sempre, dopo la più grande contrazione economica della storia americana. L’economia degli Stati Uniti aveva infatti registrato un calo del 31,4% nel secondo trimestre del 2020, a causa del Covid-19.

Il risultato è stato annunciato il 29 ottobre dal Dipartimento del Commercio, che ha precisato come si tratti di una stima «anticipata» e che il dato sarà soggetto a ulteriori revisioni e verrà pubblicato ufficialmente il 25 novembre.

Il Dipartimento del Commercio ha spiegato che il rimbalzo record riflette la riapertura dell’economia e la ripresa delle attività commerciali a seguito dei lockdown legati alla pandemia del nuovo coronavirus, anche noto come virus del Pcc (Partito Comunista Cinese) .

Tim Murtaugh, direttore delle comunicazioni per la campagna di rielezione del presidente Donald Trump, ha dichiarato che il rimbalzo economico record costituisce una «convalida delle politiche del presidente Trump che creano posti di lavoro e opportunità per gli americani in ogni angolo del Paese».

Murtaugh ha sottolineato che la politica dell’amministrazione Trump di «tagliare le tasse e ridurre i regolamenti e la burocrazia», ​​ha permesso di «spianare la strada all’ingegno americano e al nostro spirito imprenditoriale per prosperare».

Operai assemblano dei Mac Pro di Apple presso l’impianto di produzione di computer Flextronics ad Austin, in Texas, il 20 novembre 2019. (Mandel Ngan / AFP / Getty Images)

Sebbene l’economia abbia recuperato buona parte delle perdite legate all’epidemia, rimane comunque al di sotto dei livelli pre-pandemici: «Il rimbalzo del Pil del terzo trimestre deve essere visto nel contesto dell’aspettativa che l’intero anno probabilmente vedrà ancora una contrazione, una volta che i dati finali saranno disponibili», ha dichiarato Mark Hamrick, analista economico senior di Bankrate.com a Epoch Times.

L’analista di mercato Sven Henrich ha osservato in un tweet: «33,1 del Pil. Congratulazioni. Il 45,7  era necessario per raggiungere il pareggio», aggiungendo in un messaggio separato «Ancora 750 mila richieste».

Henrich si riferiva a un rapporto del Dipartimento del Lavoro del 29 ottobre che mostra come 751 mila persone abbiano presentato istanza per il sussidio statale di disoccupazione nella settimana terminata il 24 ottobre, un calo di 40 mila rispetto alla settimana precedente, nonché il numero più basso da marzo, quando la pandemia ha iniziato a intaccare l’economia.

Le richieste settimanali di disoccupazione avevano raggiunto la cifra record di 6 milioni 867 mila a marzo, per poi calare in maniera quasi costante da allora. Tuttavia, rimangono ancora leggermente superiori al picco di 665 mila richieste registrato durante la grande recessione del 2007-2009. Inoltre, sono stati recuperati poco più della metà dei 22,2 milioni di posti di lavoro persi durante la pandemia.

«Le nuove richieste di disoccupazione sono inferiori, ma difficilmente possiamo trarre grande rassicurazione dalla situazione attuale o dalle prospettive a breve termine. Ci sono ancora circa 22,6 milioni di persone che ricevono una qualche forma d’indennità di disoccupazione nell’ultima settimana, abbastanza per riempire una grande città americana», ha detto Hamrick a Epoch Times.

Il rapporto sul Pil del Dipartimento del Commercio ha anche rilevato che il reddito personale disponibile è diminuito di 636,7 miliardi di dollari (circa 572 miliardi di euro), o del 13,2 per cento, nel terzo trimestre, dopo un aumento di mille e 600 miliardi di dollari nel secondo trimestre, pari al 44,3 per cento, dovuto agli incentivi senza precedenti del governo federale. Allo stesso tempo, i risparmi personali sono scesi a 2 mila 780 miliardi di dollari (circa 2 mila e 500 miliardi di euro) nel terzo trimestre, rispetto ai 4 mila 710 miliardi di dollari (circa 4 mila 2 cento miliardi di euro) del trimestre precedente.

Entrambi i dati implicano un rallentamento della spesa dei consumatori, che è uno dei principali motori dell’economia. «C’è un alto livello di incertezza associato alla crescita del trimestre in corso – ha sottolineato Hamrick – compreso il rischio che nelle prossime settimane, per paura del virus, i consumatori scelgano di trascorrere più tempo nelle loro case e spendere meno soldi in giro. La crescita complessiva rimane inferiore a quella del 2019, il che significa che non è ancora il momento di gridare vittoria».

Dal canto suo Murtaugh, il già citato responsabile delle comunicazione della campagna Trump, ha definito le elezioni come una scelta tra «un boom di Trump contro una depressione di Biden».

Trump, in un videomessaggio del 29 ottobre ha detto: «Il fattore veramente importante in queste elezioni è il fatto che Joe Biden e Kamala vogliono aumentare le tasse, come mai nessuno ha fatto prima», precisando che si stima un aumento delle tasse di circa 4 mila miliardi di dollari in 10 anni, ciò «spingerebbe il nostro Paese nella depressione».

 

Articolo in inglese: US Economy Grew by Record 33.1 Percent in 3rd Quarter

 
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