Praticanti della Falun Dafa perseguitati, torturati e uccisi. Il prezzo della fede in Cina | China in Focus

In occasione del 20 luglio, si sono svolte in diversi Paesi – dal Canada all’Italia – manifestazioni per denunciare la persecuzione della Falun Dafa in Cina. La data è significativa perché nel 20 luglio del 1999 il Partito Comunista Cinese ha formalmente lanciato la sua campagna di persecuzione contro questa pacifica disciplina spirituale basata sui principi di verità, compassione e tolleranza.

Questo e altro nello speciale di China in Focus.

0:00 Fermare la persecuzione della Falun Dafa
2:10 22 anni di persecuzione della Falun Dafa
4:16 Cinese imprigionato per la sua fede
8:44 Canada: no al turismo dei trapianti

Da 22 anni, il regime comunista cinese perseguita i praticanti della Falun Dafa, anche nota come Falun Gong, con ogni mezzo a sua disposizione, dalle pressioni sul lavoro, nelle scuole e sulla stampa, fino alle molestie, le detenzioni arbitrarie, i lavori forzati, il lavaggio di cervello e le torture. E persino con il prelievo forzato di organi.

D’altra parte, fuori dalla Cina, continua l’impegno degli attivisti e di parte della comunità internazionale per porre fine a questa assurda e brutale persecuzione.

Recentemente il geologo Zhou Deyong, familiare di un praticante del Falun Gong, è stato arrestato, e un deputato americano ne ha chiesto formalmente la liberazione.

Al contempo, un funzionario canadese sta lavorando per impedire ai canadesi di essere complici dell’industria cinese del prelievo forzato di organi, un business criminale che sfrutta i prigionieri di coscienza come fonte viva di organi. Il parlamentare, Garnett Genuis, è promotore di un disegno di legge che renda un crimine ricevere organi prelevati con la forza.

 

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Per saperne di più sulla persecuzione del Falun Gong in Cina:

 
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