Praticante della Falun Dafa muore dopo 14 anni di prigionia

Shanghai, la più grande città della Cina, è allegra ed esuberante. Eppure, dietro lo splendore e la vitalità della metropoli, si celano aberranti crimini e gravi violazioni dei diritti umani, così come in altre parti della Cina.

La triste storia della defunta signora Bai Gendi è l’ennesima testimonianza di come le persone, sotto lo spietato regime del Partito Comunista Cinese (Pcc), stiano ancora lottando per la libertà di religione, di coscienza e di credo: diritti che dall’altra parte del pianeta sono ritenuti fondamentali.

La signora Bai era una praticante della Falun Dafa, nota anche come Falun Gong, un’antica pratica tradizionale cinese che insegna a vivere secondo i «principi universali» di ‘Verità, Compassione e Tolleranza’, e include l’esecuzione di cinque esercizi di meditazione. Purtroppo, a causa della crescente popolarità della disciplina e dall’elevato numero di aderenti, nel 1999, l’ex dittatore cinese Jiang Zemin ha deciso di dare inizio ad una crudele persecuzione su tutto il territorio nazionale, che ha portato agli arresti, alla persecuzione e alle torture dei praticanti.

La signora Bai era una donna di mezza età in buona salute, che lavorava come manager in una compagnia petrolifera statale. Quando la persecuzione della Falun Dafa è iniziata nel luglio 1999, è stata la prima persona a Shanghai ad essere arrestata a causa della sua fede. Recentemente, Minghui.org, la principale fonte dei resoconti sulla persecuzione contro la Falun Dafa, ha pubblicato una ‘Lettera aperta al popolo di Shanghai’ per far conoscere la sua storia.

La signora Bai Gendi, un’innocente praticante della Falun Dafa uccisa nella campagna di persecuzione lanciata dal Partito Comunista Cinese nel luglio 1999. (Minghui.org)

Secondo Minghui, l’ex sindaco di Shanghai Xu Kuangdi è stato il responsabile principale della prigionia della signora Bai: nella lettera si legge che «è stata portata in un campo di lavoro forzato per due volte e poi imprigionata nella prigione femminile di Shanghai, per un totale di 14 anni».

La prigione di Tilanqiao, la prigione centrale di Shanghai, in Cina, è ora utilizzata per imprigionare innocenti praticanti della Falun Dafa. (Minghui.org)

Durante la detenzione, la signora Bai è stata costretta a lavorare per 18 ore al giorno senza ricevere nutrimento adeguato, ed è stata costretta a subire orrende crudeltà. Le autorità del campo di lavoro hanno vietato alla sua famiglia di farle visita, e hanno confiscato le sue lettere e gli effetti personali. È stato ordinato ai detenuti di monitorarla, di abusare di lei e di picchiarla se avesse osato disobbedire agli ordini. Hanno perfino urinato nel suo piatto. La signora Bai ha comunque mangiato il cibo, dicendo ai detenuti: «Ho mangiato il pasto così non dovrete essere costretti a punirmi» [secondo il concetto buddista di karma, chi commette cattive azioni sperimenterà sicuramente delle sofferenze equivalenti o maggiori, in questa o nella prossima vita; la signora Bai si è quindi addirittura preoccupata che i suoi aguzzini non compissero cattive azioni contro di lei e non soffrissero più del dovuto in futuro, anche se questo ha significato dover mangiare quel cibo disgustoso, ndr]. Si legge nella lettera che i detenuti, dopo aver sentito queste parole, si siano commossi fino alle lacrime.

Metodi di tortura usati contro i praticanti della Falun Dafa. (Truth In China)

Le torture e le violenze subite hanno comunque portato la signora Bai al ricovero in ospedale, il 24 agosto 2016, e al decesso, il 15 giugno 2017.

Il suo incrollabile coraggio nel sopportare queste torture disumane rende la signora Bai una donna straordinaria, e il suo è solo di uno degli innumerevoli casi di praticanti della Falun Dafa che sono stati uccisi negli ultimi 19 anni.

I praticanti della Falun Dafa mentre meditano a Guangzhou nel 1998, prima che il PCC bandisse la pratica spirituale nel 1999. (Minghui.org)

Da 20 anni i cittadini cinesi hanno visto i praticanti del Falun Gong recarsi a Pechino per fare appello per ottenere giustizia. Centinaia e migliaia di persone pacifiche sono state arrestate e condannate. Molti sono stati perseguitati fisicamente, mentalmente e finanziariamente, solo perché il Partito Comunista non ammetteva che il movimento fosse così diffuso. Il regime cinese cerca anche di costringere i praticanti a firmare un documento in cui dichiarano di smettere di praticare la Falun Dafa e di rinunciare alla loro fede. Sfollati, separati dalle loro famiglie, alcuni di questi praticanti sono diventati persino vittime del lucroso mercato cinese del prelievo forzato di organi.

 

La Falun Dafa (conosciuta anche come Falun Gong) è una pratica di meditazione basata sui principi universali di verità, compassione e tolleranza. Nel 1992 è stata introdotta al pubblico dal Maestro Li Hongzhi. È praticata da oltre 100 milioni di persone in 114 Paesi. Purtroppo viene brutalmente perseguitata in Cina dal 1999. Per maggiori informazioni visitare it.FalunDafa.org.

Articolo in inglese: Story of a lady who was imprisoned for 14 yrs for practicing Falun Dafa meditation

 
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