Ex ministro della Difesa israeliano: Hamas deponga le armi o «daremo la caccia a ogni suo comandante»

Di Mimi Nguyen Ly

Mercoledi l’ex ministro della Difesa israeliano ha dichiarato che il gruppo terroristico islamista Hamas, che governa Gaza, deve smettere di attaccare Israele o rischia la completa eliminazione dei suoi leader.

L’avvertimento arriva nello stesso giorno in cui le forze di difesa israeliane (Idf) hanno effettuato un attacco aereo che ha ucciso il massimo ufficiale militare di Hamas a Gaza, Bassem Issa, così come altri importanti leader dell’organizzazione. Bassem Issa è il più importante militare di Hamas ucciso da Israele dai tempi della guerra a Gaza del 2014.

Durante un’intervista con Al Jazeera, Naftali Bennett, ex ministro della Difesa e presidente della coalizione politica Yamina, ha dichiarato che Hamas deve cessare i suoi attacchi contro Israele o rischia ulteriori ritorsioni verso i suoi massimi leader. «Fintanto che Hamas conduce attacchi deliberati uccidendo israeliani in tutto lo Stato – a proposito, sia arabi che ebrei allo stesso modo […] Se pensa di poter farla franca, si sbaglia. Daremo la caccia a ogni comandante, ogni postazione, finché non avremo vinto».

Hamas «sta spendendo tutti i suoi soldi nel terrorismo, nel tentativo di uccidere gli israeliani», afferma Bennet definendo la mossa «sia stupida che sbagliata». «È stupido perché non avranno successo, perché siamo forti e ci difenderemo. Noi [israeliani, ndr] siamo tutti uniti, siamo forti uniti. E c’è un modo perché tutto questo finisca: che Hamas deponga le armi. E poi, tutto si fermerà. Sto dicendo a ogni comandante, a ogni soldato di Hamas: ti stiamo cercando. Stiamo venendo a prendervi. Non ce la farete. Quindi potreste anche smettere di sparare a Israele».

Strisce di luce attraversano il cielo mentre il sistema antimissile israeliano Iron Dome intercetta i razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele, come si è visto da Ashkelon, Israele, il 12 maggio 2021. (Amir Cohen, Reuters)

Israele e Hamas hanno intrapreso diversi conflitti da quando il gruppo terroristico ha preso il controllo di Gaza nel 2007. Gli attacchi aerei israeliani in rappresaglia ai razzi da Gaza non sono rari. L’ultimo conflitto è arrivato durante il mese del digiuno musulmano, il Ramadan, così come una marcia nazionalista ebraica pianificata in onore dell’annuale Giornata di Gerusalemme. Il 10 maggio, rivoltosi palestinesi e polizia israeliana si sono scontrati dentro e intorno alla Moschea Masjid al-Aqsa, un complesso venerato dagli ebrei come il Monte del Tempio e dai musulmani come il Nobile Santuario.

Il 10 maggio Ofir Gendelman, portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha scritto su Twitter: «Oggi i palestinesi estremisti hanno pianificato con largo anticipo di portare avanti disordini sul Monte del Tempio. Quello che vediamo ora è il risultato di ciò. Garantiamo la libertà di pregare, non la libertà di ribellarsi e attaccare persone innocenti. La polizia sta lavorando per riportare la calma».

Un video ha mostrato che la polizia israeliana è intervenuta per disperdere i ribelli, in parte sparando gas lacrimogeni e granate assordanti nel complesso, mentre persone innocenti fuggivano dall’area.

Gendelman ha scritto che la mattina del 10 maggio degli estremisti palestinesi hanno inscenato rivolte «pianificate con anticipo» nel complesso, aggiungendo che i rivoltosi avevano preparato «pietre e pezzi di mobili rotti» per le rivolte, all’interno di una moschea. Ha poi condiviso le riprese video della zona del 10 maggio, scrivendo: «Guardate: i rivoltosi palestinesi lanciano sassi e petardi sul #TempleMount. Li hanno immagazzinati durante la notte, preparandosi a ribellarsi oggi».

Secondo un post su Twitter del ministero degli Esteri israeliano, i disordini sono stati almeno in parte causati da «incitamento violento da parte di Hamas».

Reuters ha riferito che Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas, ha accusato le cosiddette «forze di occupazione israeliane» di aver condotto un «brutale raid» alla moschea di al-Aqsa.

Mentre Hamas il 10 maggio ha chiesto a Israele di rimuovere la sua polizia dall’area entro le 18:00 ora locale. Pochi minuti dopo le 18:00, il gruppo terroristico ha lanciato più di 150 razzi contro Israele, che ha reagito con attacchi aerei contro la striscia di Gaza.

Funzionari sanitari palestinesi hanno affermato il 14 maggio che almeno 109 persone sono state uccise a Gaza, compresi 29 bambini. Solo il 13 maggio, 52 palestinesi sono stati uccisi nell’enclave governata da Hamas, il numero più alto dal 10 maggio. Mentre le autorità israeliane hanno dichiarato che in Israele sono state uccise sette persone: un soldato che pattugliava il confine di Gaza, cinque civili israeliani, tra cui due bambini e un lavoratore indiano.

L’Idf ha affermato che i gruppi terroristici di Hamas e della Jihad islamica hanno lanciato oltre 1.750 razzi verso Israele nell’ultima settimana. Di questi, 300 «hanno fatto cilecca e sono esplosi all’interno di Gaza, uccidendo o ferendo innocenti abitanti di Gaza nelle vicinanze». L’esercito israeliano sostiene sia questo, almeno in parte, il motivo della sproporzione delle vittime tra Gaza e Israele.

L’Idf ha affermato di essere stato in grado, tramite il suo sistema di difesa aerea Iron Dome, di intercettare oltre il 90 per cento dei razzi dei gruppi terroristici, proteggendo così i civili israeliani. Ha anche spiegato che Hamas e la Jihad islamica «collocano deliberatamente lanciarazzi e siti militari all’interno di aree densamente popolate della Striscia di Gaza. Inoltre, quando l’Idf avverte i civili di Gaza di evacuare, Hamas e la Jihad islamica incoraggiano i civili a restare».

L’Idf ha affermato di aver colpito oltre 650 obiettivi terroristici a Gaza, che includono «siti di lancio di razzi, 10 tunnel di attacco, e di aver ucciso oltre 100 agenti di Hamas e della Jihad islamica».

Il 14 maggio, poco dopo la mezzanotte, l’Idf ha annunciato che stava conducendo massicci attacchi su Gaza, che hanno coinvolto le forze di terra che partecipavano attraverso fuoco di artiglieria mirato alla Striscia.

Un’unità mobile di artiglieria israeliana spara vicino al confine tra Israele e la Striscia di Gaza, il 12 maggio 2021. (Amir Cohen / Reuters)

Un post su Twitter dell’esercito israeliano riportava: «le truppe aeree e di terra dell’Idf stanno attualmente attaccando nella Striscia di Gaza», il che ha spinto molte testate giornalistiche a pensare erroneamente che truppe di terra israeliane fossero entrate nel territorio della Striscia di Gaza.

Nel frattempo, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite discuterà pubblicamente l’aggravarsi della violenza tra Israele e terroristi palestinesi nella giornata di domenica 16 maggio.

 

Articolo in inglese: Israeli Official Tells Hamas to Stop Attacking, Threatens Further Action as Top Hamas Commander Killed



 
Articoli correlati