Perché consumare cibi di stagione è una buona idea

È ormai risaputo che mangiare cibi di stagione fa bene all’ambiente, alla propria salute e al portafoglio. Ma quali possono essere dei buoni motivi perché questa idea diventi qualcosa di preponderante nella mentalità dei consumatori?

Innanzitutto, se si parla di nutrimento, la lingua vuole la sua parte, e infatti «mangiare cibi di stagione vuol dire consumare alimenti che mantengono il loro gusto di origine – afferma Marisa Pozzi, nutrizionista – nonché le loro proprietà», ad esempio ci sono «frutti e ortaggi che hanno bisogno del caldo» per essere nutrienti, mentre «altri sprigionano le loro proprietà con il freddo».

Oltretutto gli ortaggi prodotti fuori stagione sono inquinanti, costosi e poco sani, quindi «seguire criteri di stagionalità significa avere rispetto del pianeta, mentre coltivare ad esempio ortaggi fuori stagione vuol dire ricorrere alle coltivazioni in serre riscaldate e illuminate che richiedono molta energia».

Per un contadino sembrerà ovvio ma se «le piante vengono coltivate in periodi diversi dalla loro normale stagione, sono più deboli e facilmente preda di insetti» e in questo modo necessitano di molti trattamenti – ha continuato la dottoressa Pozzi – Le piante coltivate in stagione invece «producono cibi più ricchi di nutrienti e principi attivi, e apportano la giusta quantità di calorie in base al periodo dell’anno». Facendo un facile esempio: la frutta maturata in estate è più ricca di acqua e quindi più rinfrescante, idratante e adatta per combattere il caldo, «mentre le arance, tipiche dell’inverno, sono ricche di vitamina C, fondamentale per il rinforzo delle difese immunitarie» durante il freddo invernale. Per cui, in ogni caso, seguire il flusso della natura è saggio, perché la natura non ‘lascia nulla al caso’.

L’ALIMENTAZIONE NEL PERIODO ESTIVO

Quali possono essere quindi dei buoni consigli per concludere al meglio questo periodo estivo? Va bene tutto quello che segue una linea base che include cibi freschi, facilmente digeribili e poveri di grassi.

La prima cosa è il maggior consumo di frutta e di verdura, quali alimenti ricchi di sali minerali e vitamine. In questo modo aiutiamo il nostro organismo a contrastare la maggior sudorazione, che può causare una carenza di sali minerali, oligoelementi e vitamine, e in questo modo acutizza lo stato di affaticamento. È importante ricordare che la frutta va mangiata al giusto grado di maturazione, quando è maggiormente ricca di sostanze nutrienti e più digeribile.

Consumare ortaggi e frutta di colore giallo, rosso o arancione, contenenti betacarotene, stimola la melanina, che neutralizza efficacemente la produzione di radicali liberi in risposta ai raggi UV, prevenendo l’invecchiamento della cute. Se non si riesce a rinunciare a un bel sugo per carne o pasta, è consigliabile sostituirlo con del pomodoro fresco e del basilico.

Uova, formaggi e yogurt, specie se freschi, possono sostituire la classica bistecca o il piatto freddo a base di affettati. Anche il gelato rappresenta un vero e proprio alimento ottimale, non solo per vincere caldo e arsura, ma anche perché di facile digestione e assimilazione. Bisogna comunque stare attenti a non eccedere perché il gelato ha un alto valore calorico seppur inferiore a quello di un dolce. Un’ottima alternativa possono essere sorbetti e granite.

È importantissimo bere molti liquidi, perché attraverso la traspirazione il nostro corpo perde molta acqua e vengono persi anche importanti micronutrienti, quale cloruro di sodio potassio e altri minerali. Va limitata la consumazione di bevande zuccherate e gassate, che sono erroneamente ritenute rinfrescanti e dissetanti, nonché la consumazione di tè e caffè.

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