Pedofilia, Bill Clinton nega i legami con i crimini di Jeffrey Epstein

Di Mimi Nguyen Ly

Il portavoce dell’ex presidente americano Bill Clinton ha emesso un comunicato sostenendo che Clinton «non sa nulla dei terribili crimini» commessi dal miliardario Jeffrey Epstein, già registrato come molestatore sessuale negli Stati Uniti e successivamente arrestato il 6 giugno in New Jersey con l’accusa di sfruttamento sessuale minorile.

Secondo l’atto di accusa redatto dal tribunale del distretto sud di New York, l’ormai 66enne Epstein avrebbe abusato sessualmente di decine di ragazze, alcune appena quattordicenni, tra New York e la Florida. L’atto di accusa è stato pubblicato online dal tribunale l’8 luglio.

L’ex presidente Bill Clinton a Port-au-Prince, Haiti, il 22 marzo 2010. (Sophia Paris/MINUSTAH tramite Getty Images)

Il comunicato del portavoce di Bill Clinton, Angel Ureña, ha sottolineato che «il presidente Clinton non sa nulla dei terribili crimini confessati da Jeffrey Epstein in Florida alcuni anni fa, come neanche di quelli per cui è stato accusato recentemente a New York».

Il comunicato sostiene inoltre che Clinton ha effettuato «in tutto quattro viaggi» sull’aereo privato di Epstein, e che due di questi viaggi hanno incluso degli incontri tra Clinton ed Epstein.

«Tra il 2002 e il 2003 il presidente Clinton ha effettuato un totale di quattro viaggi sull’aeroplano di Epstein: uno in Europa, uno in Asia, e due in Africa, che hanno incluso alcune tappe legate al lavoro della Fondazione Clinton. Il personale e i sostenitori della Fondazione, cosi come la sua scorta dei servizi segreti, lo hanno accompagnato in ogni tappa di ciascun viaggio. Nel 2002 ha incontrato Epstein nel suo ufficio di Harlem, e nello stesso periodo si è recato nell’appartamento di Epstein di New York per una breve visita, accompagnato dai membri del suo staff e dalla sua scorta».

Il comunicato specifica anche Clinton «non parla con Epstein da oltre un decennio» e che l’ex presidente «non è mai stato a Little St. James Island, come neanche nella tenuta messicana di Epstein, né nella sua residenza in Florida».

Tuttavia, il comunicato di Clinton non ha menzionato i legami finanziari che intercorrevano tra i due: il Daily Beast scrive che la Fondazione Couq, un’organizzazione di beneficenza gestita da Epstein, ha donato nel 2006 venticinquemila dollari all’organizzazione di beneficenza Bill and Hilary Clinton, e che la Couq è presente nella lista dei passati e degli attuali donatori pubblicata sul sito della Fondazione Clinton.

Non è chiaro quanti voli siano stati effettuati durante ciascuno dei 4 viaggi che ha menzionato Clinton nel suo comunicato. Ma i registri di bordo indicano che Clinton ha effettuato almeno 26 voli a bordo del jet di Epstein, tristemente noto come ‘Lolita Express’, da quando la stampa ha dichiarato che l’aereo era dotato di un letto che veniva usato specificamente per attività sessuali con ragazze molto giovani.

In aperta contraddizione con il comunicato di Clinton, il Political Insider sostiene che almeno 5 voli siano stati effettuati senza la presenza della scorta dei servizi segreti.

Per giunta, nel 2015 il blog Gawker aveva rivelato che i registri di bordo del ‘Lolita Exress’ mostrano che Clinton e Epstein hanno viaggiato insieme nel 2002 da Miami alla Contea di Westchester.

L’arresto

Epstein è stato arrestato il 6 luglio all’aeroporto Tererboro, nei pressi della città di New York, dopo essere rientrato dalla Francia con il suo jet privato. È stato quindi trasferito al Metropolatan Correctional Center, un carcere federale, in attesa dell’udienza dell’8 luglio.

Ora è certo che Epstein rimarrà dietro le sbarre almeno fino al 15 luglio, data della prossima udienza.

Secondo le ultime accuse a suo carico, dal 2002 fino al 2005 Epstein avrebbe «adescato e ingaggiato ragazze minorenni affinché visitassero la sua villa di Manhattan, o la sua tenuta di Palm Beach, per intrattenerlo sessualmente; dopodiché dava alle vittime centinaia di dollari in contanti».

L’atto del tribunale di New York che accusa Jeffrey Epstein dei reati di sfruttamento sessuale minorile, oltre che di cospirazione per perpetuare lo sfruttamento sessuale minorile, è stato fotografato a New York l’8 luglio 2019 dal reporter di Reuters Lucas Jackson.

L’autorità giudiziaria ha inoltre sottolineato che Epstein «pagava alcune delle sue vittime affinché gli procurassero altre ragazze di cui abusare nello stesso modo», al fine di mantenere e incrementare il bacino delle sue vittime. Le ragazze erano giovanissime, alcune appena 14enni, ed Epstein sapeva benissimo che alcune di loro erano minorenni, in quanto glielo avevano detto direttamente.

Il precedente patteggiamento

Nel 2007 Epstein era stato accusato di gestire un giro internazionale di pedofilia tra la sua tenuta di Palm Beach e la sua isola privata nei Caraibi, Little St. James Island.

Le ragazze minorenni, che avevano perlopiù un’età compresa tra i 13 e i 16 anni, venivano spesso trasportate dagli Stati Uniti fino alla sua isola a bordo del ‘Lolita Express’.

Il miliardario statunitense Jeffrey Epstein durante l’udienza in tribunale in cui si è dichiarato colpevole di due casi di istigazione alla prostituzione, a West Palm Beach, Florida, 30 luglio 2008. (Uma Sanghvi/Palm Beach Post via Reuters)

L’arresto del 6 luglio è arrivato alcuni mesi dopo che il Dipartimento di Giustizia aveva emesso (il 6 febbraio) un duro comunicato che annunciava un’inchiesta interna in merito all’accordo di patteggiamento stipulato nel 2007 con Epstein, che era accusato di aver molestato oltre 100 minorenni nell’arco di circa 8 anni.

Grazie al patteggiamento, Epstein è stato iscritto al registro dei molestatori sessuali, dopo essersi dichiarato colpevole di soli due casi di istigazione alla prostituzione.

È poi riuscito a evitare un lungo periodo dietro le sbarre e ha scontato appena tredici mesi di condanna presso un carcere della Florida, per aver fornito informazioni riservate alle autorità giudiziarie. Ma non è tutto: durante i 13 mesi è stato inserito in un programma di ‘lavoro in semi-libertà’, che gli ha consentito di trascorrere fuori dal carcere 12 ore al giorno, sei giorni su sette, e di lavorare senza la supervisione delle forze dell’ordine presso il suo ufficio di Palm Beach.

La sua condanna di 13 mesi è stata una delle più indulgenti nella storia degli Stati Uniti per un molestatore sessuale seriale.

Ma il 21 febbraio un giudice federale ha decretato che i pubblici ministeri del distretto meridionale della Florida hanno infranto la legge durante il processo di patteggiamento, in quanto non hanno notificato alle vittime di Epstein gli atti del processo di patteggiamento, in aperta violazione dello Statuto per i Diritti delle vittime (Crime Victims’ Rights Act).

 

Articolo in inglese: Bill Clinton Issues Statement on Jeffrey Epstein’s Case

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