Pechino prolunga le vacanze mentre aumentano le vittime del nuovo coronavirus

Il numero dei decessi causati dalla nuova epidemia di coronavirus in Cina sta continuando ad aumentare, e le autorità cinesi hanno scelto di prolungare le vacanze per il nuovo anno lunare nel tentativo di arginare la propagazione dell’epidemia.

Il premier cinese Li Keqiang è arrivato lunedì nella città di Wuhan, focolaio dell’epidemia, per visitare pazienti e personale medico, nel mezzo della crescente pressione che grava sul regime, al fine di dimostrare che il Partito sta rispondendo efficacemente alla crisi.

Migliaia di persone sono state infettate dal nuovo virus in Cina, e stando ai dati ufficiali la persona più giovane ad aver contratto sinora questa nuova particolare forma di polmonite virale è una bambina di Pechino di appena nove mesi.

Al di fuori della Cina, sono stati confermati casi di contagio legati a persone di ritorno dalla città di Wuhan in oltre 10 Paesi, tra cui Hong Kong, Macao, Taiwan, Stati Uniti, Australia e Francia. Ma fortunatamente non è stato registrato nessun decesso fuori dalla Cina.

Nel frattempo diversi Paesi occidentali, tra cui Stati Uniti e Australia, stanno lavorando per evacuare i propri cittadini da Wuhan.

Hong Kong, dove i casi confermati sono otto, ha vietato da lunedì 27 gennaio l’ingresso ai residenti della provincia di Hubei, come anche a chiunque sia stato nello Hubei negli ultimi 14 giorni, fatta eccezione per i residenti di Hong Kong.

Anche la regione amministrativa speciale di Macao, centro del gioco d’azzardo cinese, ha imposto restrizioni simili alle persone provenienti dallo Hubei, a meno che non abbiano modo di dimostrare di non essere affette dal virus.

La Mongolia, che confina con la Cina settentrionale, ha chiuso nello stesso lunedì i valichi di frontiera per i pedoni e il traffico automobilistico.

La città di Haikou sull’isola di Hainan, nella Cina meridionale, ha annunciato che i turisti provenienti dallo Hubei saranno messi in quarantena per 14 giorni prima di poter circolare liberamente nell’isola.

Nel frattempo, il sindaco di Wuhan, Zhou Xianwang, ha dichiarato il 27 gennaio che lui e il leader locale del Partito Comunista Cinese sono disposti a dimettersi in seguito alle crescenti critiche per la lenta risposta della città allo scoppio dell’epidemia.

Zhou, durante un’intervista con l’emittente televisiva statale Cctv, ha dichiarato che lui e il segretario locale del Partito Ma Guoqing «si assumeranno ogni responsabilità», ed ha ammesso che le autorità cittadine sono state «insoddisfacenti» nella divulgazione delle informazioni relative all’epidemia.

Intanto gli ospedali di Wuhan hanno pubblicato urgenti appelli online per l’acquisto di attrezzature mediche. Durante il fine settimana diversi ospedali della città hanno dichiarato telefonicamente a Epoch Times che sono stati letteralmente sommersi dai pazienti. Inoltre, a causa della carenza di forniture sanitarie, sono costretti a riutilizzare tute protettive usa e getta, esponendosi potenzialmente al rischio di essere contagiati dal virus.

In effetti diversi filmati pubblicati sui social media cinesi mostrano i corridoi degli ospedali stracolmi di persone che attendono di sottoporsi ai trattamenti medici.

Wuhan, con una popolazione di 11 milioni di persone, si trova attualmente in uno stato di semi-isolamento, e le stesse restrizioni sono state adottate anche in molte altre città dello Hubei. Gran parte della provincia, che ospita quasi 60 milioni di persone, è ora soggetta a restrizioni sugli spostamenti.

Le autorità hanno prolungato la settimana di vacanza del Capodanno lunare di tre giorni fino al 2 febbraio, nel tentativo di rallentare il virus. Durante questa festività di solito centinaia di milioni di cinesi tornano infatti nella propria città natale per festeggiare insieme alla propria famiglia.

Contagioso anche durante il periodo di incubazione

Il ministro della salute cinese, Ma Xiaowei, ha dichiarato domenica ai giornalisti che il coronavirus è contagioso anche durante il periodo di incubazione, che può durare fino a 14 giorni.

«Ormai l’epidemia sta entrando in una fase più seria e complessa. […] Si prevede che questa epidemia continuerà per un certo periodo».

Il ministro Ma ha poi aggiunto che il virus è contagioso anche durante l’incubazione, a differenza della Sars (sindrome respiratoria acuta grave), l’epidemia di coronavirus verificatasi tra il 2002 e il 2003, che ha avuto origine nella Cina meridionale ed ha ucciso quasi 800 persone in tutto il mondo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha stimato un periodo di incubazione compreso tra i due e i 10 giorni. Ma non è ancora chiaro se una persona infetta possa effettivamente trasmettere il nuovo coronavirus già prima di mostrare sintomi di malessere.

Wendy Barclay, professoressa e virologa dell’Imperial College di Londra, ha dichiarato che molti dei virus respiratori che si diffondono tra gli esseri umani si trasmettono anche in assenza di sintomi, e non sarebbe sorprendente se lo facesse anche il nuovo coronavirus: «Se fosse realmente così, allora controllarne la propagazione diventerebbe ancora più difficile, e sarebbe improbabile che misure come lo screening negli aeroporti riescano ad arginare il virus in modo efficace».

La settimana scorsa l’Oms ha smesso di dichiarare l’epidemia un’emergenza sanitaria globale, tuttavia alcuni esperti sanitari si chiedono se la Cina sia realmente in grado di contenere l’epidemia.

Alcune delle più grandi aziende cinesi stanno già accusando gli effetti dell’epidemia, come la catena di ristoranti Hotpot Haidilao International Holding, che ha annunciato la chiusura delle sue filiali a livello nazionale da domenica 26 gennaio fino al venerdì successivo.

 

Articolo in inglese: Beijing Extends Holiday as Conoravirus Death Toll Rises to 81

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