Proteste a Berlino mentre il Parlamento approva una legge sul Covid

Di Susanne Ausic, con il contributo di Marco d'Ippolito

Il 18 novembre, con 415 voti favorevoli e 236 voti contrari, il Parlamento federale tedesco ha approvato delle modifiche alla ‘Legge sulla protezione dalle infezioni’. Ma non tutti vedono di buon occhio la nuova normativa: oltre alle contestazioni in aula da parte dell’opposizione, in particolare dei parlamentari di Alternativa per la Germania, nel corso della giornata si sono svolte a Berlino diverse iniziative di protesta.

Tra gli scopi della legge c’è il sostanziare giuridicamente e definire con precisione le misure di contenimento al Covid-19, finora adottate dal governo con decreti legge. È stata messa nero su bianco la possibilità di ricorrere a restrizioni come la chiusura dei ristoranti o il tracciamento dei contatti. Inoltre, la legge contiene anche le norme sanitarie sui test per il Covid e sulle future vaccinazioni, che verranno garantite anche alle persone prive di assicurazione sanitaria.

Un’altra novità riguarda il risarcimento per la quarantena obbligatoria – precedentemente previsto dalla legge sulla protezione dalle infezioni – che non sarà più applicabile in futuro se le persone interessate sono state recentemente in vacanza in una delle aree definite ‘ad alto rischio’.

Durante il dibattito parlamentare, i rappresentanti della coalizione di maggioranza hanno respinto le accuse secondo cui la nuova legge conferirebbe ai governi federali e statali troppo potere sul Parlamento.

Le proteste a Berlino

Mentre il Bundestag (Parlamento federale tedesco) e il Bundesrat (Consiglio federale) approvavano la nuova versione della ‘Legge sulla protezione dalle infezioni’, fuori dai cancelli del Parlamento si sono svolte diverse iniziative di protesta. La portavoce della polizia Anja Dierschke ha riferito che, secondo una prima cauta stima, circa 7 mila persone si sono radunate alla Porta di Brandeburgo.

Tuttavia, la manifestazione contro le restrizioni imposte dal governo per contenere il Covid-19 si è sostanzialmente trasformata in una lunga disputa con la polizia, che ha schierato oltre 2 mila agenti per l’occasione. Dopo aver richiesto ai manifestanti – senza grande successo – di rispettare l’obbligo di indossare le mascherine e di mantenere il distanziamento interpersonale, la polizia ha formalmente sciolto la manifestazione poco prima di mezzogiorno. Poi, per disperdere i manifestanti – che di andarsene proprio non volevano saperne – ha utilizzato cannoni ad acqua e spray al peperoncino, e sono stati effettuati quasi 200 arresti.

Cannone ad acqua in azione contro i manifestanti a Berlino. (ODD ANDERSEN/AFP via Getty Images)

Ad ogni modo, la polizia ha impiegato diverse ore per disperdere gli oltre 5 mila manifestanti rimasti in piazza dopo lo scioglimento formale. Solo nel tardo pomeriggio di mercoledì gli ultimi grandi gruppi sono stati sciolti ed effettivamente costretti ad allontanarsi dalla Porta di Brandeburgo, che si trova a poche centinaia di metri dalla sede del Bundestag.

La polizia ha utilizzato i cannoni ad acqua per disperdere la folla, ma senza utilizzare il getto frontale, ad alta pressione. Questo perché, come spiegato in seguito dal portavoce della polizia, tra i manifestanti c’erano numerosi bambini, alcuni dei quali anche in prima linea.

Come hanno riferito i giornalisti della Deutsche Presse-Agentur, tra i manifestanti c’erano anche gruppi estremisti di destra, ben riconoscibili. Ma non erano la maggioranza: come in gran parte delle manifestazioni tedesche contro le restrizioni sanitarie, la folla era composta da un variopinto miscuglio di persone di tutte le fasce d’età.

Erano presenti anche gruppi di danza e di percussioni, mentre circa 100 persone si sono riunite in preghiera nel Tiergarten, un parco pubblico di Berlino. Un giovane dimostrante puntava un crocifisso di legno verso gli agenti di polizia in divisa antisommossa, altri avevano con sé palloncini, fischietti e bandiere arcobaleno.

Secondo la polizia, le richieste di indossare le mascherine e mantenersi a distanza non hanno sortito alcun effetto. Una piccola parte dei manifestanti esponeva invece cartelli con slogan come ‘La Merkel deve andarsene’ e ‘Democrazia fuori – Fascismo dentro’.

Il presidente della polizia Barbara Slowik aveva in effetti annunciato che avrebbe fatto rispettare le disposizioni per il contenimento del Covid durante le manifestazioni con tutti i mezzi consentiti: «Faremo tutto il possibile per evitare raduni dove le persone non usano le mascherine».

 
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