Il 26 aprile, un gruppo bipartisan di legislatori ha chiesto all’amministrazione Biden di istituire una «cooperativa metallurgica delle terre rare», onde evitare di fare affidamento su Pechino per ottenere i minerali specializzati usati per costruire elettronica, armi militari e altre apparecchiature ad alta tecnologia.
In una lettera indirizzata al segretario alla Difesa Lloyd Austin, i legislatori hanno sollecitato la costituzione della cooperativa per porre fine alla dipendenza della nazione dalla Cina per «questa critica catena di approvvigionamento».
La Cina è attualmente il primo produttore mondiale di elementi delle terre rare. L’anno scorso, l’80 per cento delle terre rare importate dagli Stati Uniti è provenuto direttamente dalla Cina, che vede il proprio dominio come un’arma che può essere utilizzata contro l’Occidente.
Le terre rare sono un gruppo di 17 minerali atti ad essere usati in missili a guida di precisione, bombe intelligenti e jet militari, e non ci sono sostituti noti per questi materiali.
«Fornire uno spazio sicuro affinché l’industria americana possa innovare creando una cooperativa metallurgica per le terre rare, potrebbe cambiare la vita degli americani promuovendo l’innovazione delle nuove tecnologie, aiutando gli Stati Uniti a riconquistare il suo status di centro per la produzione industriale e creando posti di lavoro americani,», hanno scritto i legislatori.
«Mentre il presidente cerca modi per promuovere l’innovazione tecnologica americana, comprese le tecnologie avanzate per l’energia pulita, la creazione di una cooperativa metallurgica per le terre rare dovrebbe essere uno dei principali sforzi per alimentare tale innovazione».
Citando l’ordine esecutivo del presidente Joe Biden del 24 febbraio sulle catene di approvvigionamento americane, i legislatori hanno riferito ad Austin che il fatto che il presidente promuova catene di approvvigionamento nazionali delicate, inclusa la ricostruzione della capacità produttiva degli Stati Uniti, è una questione di sicurezza nazionale.
«Il monopolio cinese della catena del valore delle terre rare è una evidente vulnerabilità che minaccia la capacità degli Stati Uniti, così come dei nostri alleati, di procurarsi prontamente numerosi sistemi di difesa e innovare in più settori economici, compreso lo sviluppo di tecnologie energetiche avanzate».
Lo scorso anno l’ex presidente Donald Trump aveva firmato un ordine esecutivo per espandere e rafforzare l’estrazione mineraria nazionale di terre rare e altri materiali critici. Trump allora affermava: «Gli Stati Uniti ora importano l’80% dei loro elementi di terre rare direttamente dalla Cina, o, indirettamente, attraverso altri Paesi. Negli anni 80, gli Stati Uniti hanno prodotto una quantità maggiore di questi elementi rispetto a qualsiasi altro Paese al mondo, ma la Cina ha utilizzato pratiche economiche aggressive per inondare strategicamente il mercato globale degli elementi delle terre rare e spiazzare i suoi concorrenti».
L’anno scorso, un gruppo bipartisan di legislatori della Camera e del Senato aveva anche presentato proposte volte a ridurre la dipendenza degli Stati Uniti dalla Cina, fornendo incentivi fiscali per l’industria delle terre rare.
«La pandemia globale ha evidenziato la nostra dipendenza dalla Cina per soddisfare la nostra domanda di minerali critici che vengono utilizzati in prodotti come auto elettriche e ibride, computer e attrezzature militari», aveva riferito a Epoch Times il rappresentante Henry Cuellar (D-Texas).
Nella loro lettera, i legislatori hanno affermato che gli Stati Uniti devono agire immediatamente per «liberare i nostri innovatori dalle politiche industriali parassitarie della Cina. Mentre il presidente cerca modi per promuovere l’innovazione tecnologica americana, comprese le tecnologie avanzate per l’energia pulita, la creazione di una cooperativa metallurgica per le terre rare dovrebbe essere uno dei principali sforzi per promuovere tale innovazione».
Articolo in inglese: Lawmakers Urge Biden Administration to Reduce Reliance on China for Critical Minerals
