Otto motivi per cui le elezioni americane del 2020 meritavano un’indagine penale

Le elezioni presidenziali statunitensi non sono un evento casuale e poco importante: i sondaggi mostrano che oggi la fiducia degli americani nel voto del 2020, nei sondaggi, nelle forze dell’ordine, nei media e nel governo, è per lo più bassa.

Per questo motivo, le diffuse denunce d’irregolarità elettorali e frodi avrebbero dovuto essere trattate con maggiore serietà dai funzionari governativi e dalle forze dell’ordine, ed esaminate in modo rapido e aggressivo: ad oggi ci sono centinaia di testimoni, dichiarazioni giurate e video che continuano a sollevare dubbi sull’integrità dei risultati.

E non è vero che la maggior parte delle accuse sono state respinte dai tribunali: in generale, non c’è stata alcuna possibilità per i testimoni di testimoniare o presentare prove a un giudice o una giuria. Inoltre, fatto forse ancora più importante, non c’è stato modo di raccogliere prove delle presunte frodi senza gli strumenti di un’indagine penale, come le citazioni in giudizio, le deposizioni e la capacità di ordinare esami forensi.

Anche se i testimoni che denunciano frode o irregolarità si sbagliassero o mentissero, le indagini dovrebbero comunque assicurare al pubblico che le accuse siano state esaminate a fondo.

Di seguito sono riportati otto esempi che richiedevano e imploravano un’indagine penale rapida e approfondita.

  1. Schede trasportate da uno Stato differente

Dovrebbe essere compito dell’Fbi determinare se si è verificato un crimine interstatale e chi ne sia responsabile, e nello specifico se è vero che centinaia di migliaia di schede elettorali sono state trasferite da New York alla Pennsylvania, come afferma un testimone. Dovrebbe essere semplice per le forze dell’ordine scavare a fondo e scoprire chi ha noleggiato il camion e ha spostato il carico, oppure dimostrare che la storia è inventata o è frutto di un malinteso.

  1. Voti sottratti

Sono stati segnalati diversi casi in cui il voto sarebbe stato cambiato in tempo reale, come poi è stato simulato anche in Tv. Non sarebbe difficile per un team investigativo rintracciare ciò che è accaduto nei casi specifici; se confermato, implicherebbe che lo stesso possa essersi verificato in più casi.

  1. Pause nel conteggio dei voti

Il conteggio dei voti è stato stranamente sospeso in diversi Stati. Se, come alcuni sostengono, è stato fatto in modo che lo svantaggio previsto per Joe Biden potesse essere calcolato e risolto, questo sarebbe indice di un’azione coordinata. Non sarebbe difficile per gli investigatori interrogare i responsabili delle decisioni in ogni luogo, e scoprire con chi hanno comunicato. Questo potrebbe dimostrare, o al contrario far scartare, l’ipotesi di un piano coordinato.

  1. Contea di Fulton, la misteriosa rottura del tubo dell’acqua

La contea di Fulton (Georgia) è un caso speciale poiché il motivo addotto per l’interruzione del conteggio dei voti, poi accettato acriticamente e riportato dalla stampa, è stato che un tubo dell’acqua è scoppiato. Tuttavia, nel corso delle settimane successive, un investigatore statale ha indagato sulla questione e alla fine ha concluso che non vi era stato alcuno scoppio di tubi che giustificasse l’interruzione di qualsiasi conteggio. E nessuna autorità credibile ha fornito una buona spiegazione al pubblico a seguito dell’indagine. Non sarebbe difficile per le forze dell’ordine identificare e interrogare chiunque abbia richiesto la sospensione del conteggio dei voti (per poi farlo riprendere, dopo che alcuni osservatori sono stati invitati ad andarsene).

  1. Osservazione bloccata

Ci sono diverse testimonianze di osservatori elettorali repubblicani, e alcuni democratici, a cui è stato impedito di vedere cosa stesse succedendo durante i conteggi. Per le forze dell’ordine, dovrebbe aver senso interrogare chi si trovava in cima alla catena organizzativa in ogni luogo in cui accuse del genere sono state mosse, in modo credibile, da un testimone in una testimonianza o dichiarazione giurata, e scoprire come il funzionario abbia stabilito le regole per l’osservazione. Non sarebbe difficile capire se c’è stata un’azione coordinata o, in alternativa, punire chiunque a livello locale abbia impedito in modo improprio l’osservazione del conteggio delle schede agli addetti.

  1. Macchine per il voto

In una recente testimonianza al Parlamento dello Stato del Michigan, l’amministratore delegato di Dominion Voting Systems ha dichiarato di non essere a conoscenza di accuse credibili di frode; ma quando gli è stato chiesto come si possa dimostrare che dei malintenzionati non abbiano avuto un impatto e non si siano infiltrati nei sistemi di voto, ha appoggiato l’idea di verifiche e persino esami delle parti hardware per rispondere a quelle accuse in sospeso. Ha anche specificato che questo è il modo comune in cui si risponde a tali obiezioni. Per motivi di fiducia del pubblico, sarebbe prudente che un organismo di polizia credibile conduca esami forensi e verifiche delle macchine e del software per escludere interferenze da parte di terzi o qualsiasi altra illegalità o danno.

  1. Schede per corrispondenza

Numerosi testimoni del servizio postale e dei seggi elettorali hanno fornito informazioni specifiche su un presunto ordine di inserire date false, aggiungere date di nascita mancanti o alterare in altri modi impropri le schede elettorali. Questo è un problema importante e facile per le autorità investigative criminali da verificare o smentire.

  1. Schede che entrano dalla ‘porta sul retro’

Lo scarico a mezzanotte di decine di migliaia di schede elettorali per lo più pro-Biden in Stati chiave in cui i risultati erano incerti potrebbe essere perfettamente legittimo. Tuttavia, è a dir poco insolito. E così, in quest’ambiente è importante che un corpo investigativo criminale conduca almeno un’indagine preliminare nei luoghi in cui i testimoni hanno osservato dei comportamenti sospetti. Non dovrebbe essere difficile risalire al percorso che hanno fatto queste schede e dimostrare che siano legittime o, in caso contrario, scoprire chi le abbia trasportate.

 

Trovare prove che dimostrino la falsità delle accuse è altrettanto importante quanto un’indagine che vada a scoprire le malefatte. Ed è improbabile che l’idea che non ci sia nulla su cui indagare, o il definire le accuse «teorie del complotto», possa risolvere le preoccupazioni dei cittadini; di fatto, aumentano solo la loro sfiducia.

 

Sharyl Attkisson è New York Times bestselling author di «Stonewalled» e «The Smear», nonché vincitrice di cinque Emmy Award e conduttrice del programma televisivo investigativo nazionale di Sinclair «Full Measure with Sharyl Attkisson». Ha ricevuto l’Edward R. Murrow Award per le inchieste. Il suo libro più recente è «Slanted: How the News Media Taught Us to Love Censorship and Hate Journalism».

Le opinioni espresse in quest’articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

 

Articolo in inglese: 2020 Election Screaming Red Flags That Deserved Criminal Inquiry

 
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